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<blockquote data-quote="PyerSilvio" data-source="post: 525024" data-attributes="member: 55799"><p>Da piu parti, come hai potuto anche qui leggere, troppo spesso vengono imputate responsabilita', a coloro che nelle pratiche, sono solo dei vettori.</p><p></p><p>Generando pure dibattiti intestini, che sono improbabili, quando estesi, in un regime di libera concorrenza.</p><p></p><p>Si invoca e si scomoda l'etica tra colleghi /concorrenti per nulla.</p><p></p><p>Se il venditore, fosse stato persona coerente, non avrebbe consentito l'accesso e l'azione di vendita, ad un altro intermediario.</p><p></p><p>Fine delle trasmissioni e a ciascuno il suo mestiere.</p><p></p><p>Fossi stato l'agenzia A, neppure cadavere, sarei andato a trattare da B.</p><p></p><p>Opportunita', che resta sempre nelle tue facolta', qualora non raggiungano una sintesi.</p><p></p><p>Andando a fare una proposta piu' bassa, che comprenda le spettanze, da riconoscere ad A.</p><p></p><p>Chi e' causa del suo mal pianga se' stesso.</p><p></p><p>Lasciando tranquilla l'etica dove sta.</p><p></p><p></p><p></p><p>Condivido e rifaccio miei, moltissimi, degli argomenti che hai esposto.</p><p></p><p>Detto questo, va' precisato, che moltissimi sono ancora, quelli che incece l'ncarico conferito, lo rispettano.</p><p></p><p>Mantenendo una linea contrattuale di principio, il cui fondamento, senza ombra di dubbio, rende piu' ordine e piu' "igiene", ad una compravendita.</p><p>In ogni sua fase.</p><p></p><p>La predisposizione a collaborare, con Tizio e o Caio, resta soggettiva e di cio', conosciamo le reciproche linee di pensiero.</p><p></p><p>Tutttavia va' detto.</p><p></p><p>Di per se', lo strumento incarico in esclusiva, e' sacro.</p><p></p><p>In assenza di cio', al "palio" che si scatena, per la conquista di una compravendita, in concorrenza o collaborazione (dato i fragili confini), di norma accade sempre.</p><p>Che qualcuno rimane a terra con le ossa rotte.</p><p></p><p>Quello che e' sempre, piu esposto ai rischi, e' il venditore.</p><p></p><p>La fretta, l'irruenza, il desiderio di sopraffare e o di essere piu bravo, di questo collaboratore o di quel concorrente, puo' generare errori, abbagli o leggerezze.</p><p></p><p>In epilogo, che ti complimenti sinceramente con un collega, che ha ritirato ieri, la proposta che dovevi ritirare tu oggi, dopo un mese di lavoro.</p><p>Non ci credo neanche ti vedessi coi miei occhi.</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="PyerSilvio, post: 525024, member: 55799"] Da piu parti, come hai potuto anche qui leggere, troppo spesso vengono imputate responsabilita', a coloro che nelle pratiche, sono solo dei vettori. Generando pure dibattiti intestini, che sono improbabili, quando estesi, in un regime di libera concorrenza. Si invoca e si scomoda l'etica tra colleghi /concorrenti per nulla. Se il venditore, fosse stato persona coerente, non avrebbe consentito l'accesso e l'azione di vendita, ad un altro intermediario. Fine delle trasmissioni e a ciascuno il suo mestiere. Fossi stato l'agenzia A, neppure cadavere, sarei andato a trattare da B. Opportunita', che resta sempre nelle tue facolta', qualora non raggiungano una sintesi. Andando a fare una proposta piu' bassa, che comprenda le spettanze, da riconoscere ad A. Chi e' causa del suo mal pianga se' stesso. Lasciando tranquilla l'etica dove sta. Condivido e rifaccio miei, moltissimi, degli argomenti che hai esposto. Detto questo, va' precisato, che moltissimi sono ancora, quelli che incece l'ncarico conferito, lo rispettano. Mantenendo una linea contrattuale di principio, il cui fondamento, senza ombra di dubbio, rende piu' ordine e piu' "igiene", ad una compravendita. In ogni sua fase. La predisposizione a collaborare, con Tizio e o Caio, resta soggettiva e di cio', conosciamo le reciproche linee di pensiero. Tutttavia va' detto. Di per se', lo strumento incarico in esclusiva, e' sacro. In assenza di cio', al "palio" che si scatena, per la conquista di una compravendita, in concorrenza o collaborazione (dato i fragili confini), di norma accade sempre. Che qualcuno rimane a terra con le ossa rotte. Quello che e' sempre, piu esposto ai rischi, e' il venditore. La fretta, l'irruenza, il desiderio di sopraffare e o di essere piu bravo, di questo collaboratore o di quel concorrente, puo' generare errori, abbagli o leggerezze. In epilogo, che ti complimenti sinceramente con un collega, che ha ritirato ieri, la proposta che dovevi ritirare tu oggi, dopo un mese di lavoro. Non ci credo neanche ti vedessi coi miei occhi. [/QUOTE]
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