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<blockquote data-quote="Giuseppe60" data-source="post: 639422" data-attributes="member: 72602"><p>Buongiorno a tutti, ho qualche altra domanda riguardante questa vicenda che non si sta sviluppando bene, anche se, dopo i problemi iniziali, sembrava che si stesse arrivando ad una soluzione condivisa.</p><p>In pratica la sorella di mia moglie sembrava aver compreso, conti alla mano, che non poteva continuare ad abitare nell'appartamento perché, materialmente, non poteva sostenerne i costi (utenze tutte a suo carico, metà delle spese condominiali ecc.) anche se mia moglie le ha concesso di rimanere (nelle more della definizione della storia) a titolo gratuito senza pagare l'affitto per la metà di proprietà di mia moglie (in questa maniera risparmiano anche noi sull'IMU che spetta pagare a mia moglie sulla sua quota).</p><p>La sorella aveva accettato di far valutare la casa a tre agenzie immobiliari per avere un'idea sul valore reale e sulle possibilità di vendita; le risposte sono puntualmente arrivate (molto diverse tra di loro sia per quanto riguarda il valore attribuito alla casa sia per le spiegazioni fornite dagli Agenti Immobiliari in merito; c'è stato chi si è limitato a mandare una mail con l'indicazione di un massimo ed un minimo e chi ha corredato la valutazione di informazioni dettagliate sulla situazione del mercato immobiliare in zona, ha fatto comparazioni con altri immobili simili in zona per anzianità, stato d'uso, stato del palazzo ecc.).</p><p>Dopo un paio di settimane dall'arrivo delle valutazioni, due degli Agenti Immobiliari hanno contattato mia moglie per chiedere notizie sulle eventuali decisioni, in quanto non riuscivano a mettersi in contatto con sua sorella perché non rispondeva alle telefonate e ai messaggi. Dato che purtroppo questo modo di comportarsi non è nuovo da parte di sua sorella, di mia moglie è stata costretta a chiedere agli Agenti Immobiliari di pazientare qualche tempo per trovare una soluzione.</p><p>Adesso secondo noi non rimane altro da fare, considerato l'ostruzionismo in atto, che chiedere la divisione giudiziale della comunione ereditaria (come indicato da [USER=72232]@francesca63[/USER]) e avviare gli atti per mandare la casa all'asta.</p><p>E da qui nascono le domande: qualcuno ha un'idea dei tempi medi di una vendita all'asta? Serve un legale per farlo? qual'è la strada più veloce (non pagare la quota delle spese condominiali ad esempio)?</p><p>Grazie in anticipo a chiunque avrà informazioni da darci.</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="Giuseppe60, post: 639422, member: 72602"] Buongiorno a tutti, ho qualche altra domanda riguardante questa vicenda che non si sta sviluppando bene, anche se, dopo i problemi iniziali, sembrava che si stesse arrivando ad una soluzione condivisa. In pratica la sorella di mia moglie sembrava aver compreso, conti alla mano, che non poteva continuare ad abitare nell'appartamento perché, materialmente, non poteva sostenerne i costi (utenze tutte a suo carico, metà delle spese condominiali ecc.) anche se mia moglie le ha concesso di rimanere (nelle more della definizione della storia) a titolo gratuito senza pagare l'affitto per la metà di proprietà di mia moglie (in questa maniera risparmiano anche noi sull'IMU che spetta pagare a mia moglie sulla sua quota). La sorella aveva accettato di far valutare la casa a tre agenzie immobiliari per avere un'idea sul valore reale e sulle possibilità di vendita; le risposte sono puntualmente arrivate (molto diverse tra di loro sia per quanto riguarda il valore attribuito alla casa sia per le spiegazioni fornite dagli Agenti Immobiliari in merito; c'è stato chi si è limitato a mandare una mail con l'indicazione di un massimo ed un minimo e chi ha corredato la valutazione di informazioni dettagliate sulla situazione del mercato immobiliare in zona, ha fatto comparazioni con altri immobili simili in zona per anzianità, stato d'uso, stato del palazzo ecc.). Dopo un paio di settimane dall'arrivo delle valutazioni, due degli Agenti Immobiliari hanno contattato mia moglie per chiedere notizie sulle eventuali decisioni, in quanto non riuscivano a mettersi in contatto con sua sorella perché non rispondeva alle telefonate e ai messaggi. Dato che purtroppo questo modo di comportarsi non è nuovo da parte di sua sorella, di mia moglie è stata costretta a chiedere agli Agenti Immobiliari di pazientare qualche tempo per trovare una soluzione. Adesso secondo noi non rimane altro da fare, considerato l'ostruzionismo in atto, che chiedere la divisione giudiziale della comunione ereditaria (come indicato da [USER=72232]@francesca63[/USER]) e avviare gli atti per mandare la casa all'asta. E da qui nascono le domande: qualcuno ha un'idea dei tempi medi di una vendita all'asta? Serve un legale per farlo? qual'è la strada più veloce (non pagare la quota delle spese condominiali ad esempio)? Grazie in anticipo a chiunque avrà informazioni da darci. [/QUOTE]
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