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<blockquote data-quote="francesca63" data-source="post: 710634" data-attributes="member: 72232"><p>Pochi immobili alla volta in portafoglio, dai 10 ai 20, a seconda del periodo, tutti vendibili, e tutti perlomeno sopra i 300/400 mila euro: analisi della situazione completa prima di mettere in vendita , e conoscenza minuziosa di ogni immobile, in modo da poterli descrivere nel dettagli e scremare le visite inutili (inutile far vedere un appartamento appena ristrutturato con parquet scuro, se cercano parquet chiaro, per esempio, o un bagno rosso se il cliente è un toro, o uno che si libera dopo un anno, se il cliente ha bisogno entro 6 mesi)</p><p>Conoscenza delle aspettative e necessità di chi vende : quanta caparra, quali tempi e quanta eventuale elasticità in merito al prezzo.</p><p>Insomma, pochi discorsi a vuoto.</p><p>Visite quasi in tempo reale, se su Milano, cell sempre acceso (una volta mi hanno chiamato durante il pranzo di Natale, e sono anche riuscita a non essere scortese 😉).</p><p>Per il resto , pubblicità , burocrazia e incombenze varie gestite nei tempi morti tra visite e telefonate. Foto fatte da me (è un mio hobby).</p><p>Contratti preliminari predisposti da me, dati in anticipo alle parti in modo che potessero farli leggere a chi volevano (ma non succedeva mai che mi facessero cambiare qualcosa di rilevante), gente in ufficio solo su appuntamento, ovviamente favorita da non avere ufficio su strada: quindi nessun curioso tra le scatole…</p><p>Luglio e agosto niente visite (la maggioranza dei venditori era in vacanza, o perlomeno le mogli), quindi vacanza anche per me, salvo qualche chiamata.</p><p>Non so che dire d’altro: a me sembrava l’unico modo che si confacesse al mio carattere, e alla necessità di non delegare nemmeno una parte del processo di vendita…</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="francesca63, post: 710634, member: 72232"] Pochi immobili alla volta in portafoglio, dai 10 ai 20, a seconda del periodo, tutti vendibili, e tutti perlomeno sopra i 300/400 mila euro: analisi della situazione completa prima di mettere in vendita , e conoscenza minuziosa di ogni immobile, in modo da poterli descrivere nel dettagli e scremare le visite inutili (inutile far vedere un appartamento appena ristrutturato con parquet scuro, se cercano parquet chiaro, per esempio, o un bagno rosso se il cliente è un toro, o uno che si libera dopo un anno, se il cliente ha bisogno entro 6 mesi) Conoscenza delle aspettative e necessità di chi vende : quanta caparra, quali tempi e quanta eventuale elasticità in merito al prezzo. Insomma, pochi discorsi a vuoto. Visite quasi in tempo reale, se su Milano, cell sempre acceso (una volta mi hanno chiamato durante il pranzo di Natale, e sono anche riuscita a non essere scortese 😉). Per il resto , pubblicità , burocrazia e incombenze varie gestite nei tempi morti tra visite e telefonate. Foto fatte da me (è un mio hobby). Contratti preliminari predisposti da me, dati in anticipo alle parti in modo che potessero farli leggere a chi volevano (ma non succedeva mai che mi facessero cambiare qualcosa di rilevante), gente in ufficio solo su appuntamento, ovviamente favorita da non avere ufficio su strada: quindi nessun curioso tra le scatole… Luglio e agosto niente visite (la maggioranza dei venditori era in vacanza, o perlomeno le mogli), quindi vacanza anche per me, salvo qualche chiamata. Non so che dire d’altro: a me sembrava l’unico modo che si confacesse al mio carattere, e alla necessità di non delegare nemmeno una parte del processo di vendita… [/QUOTE]
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