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Il concorso è viziato... salta l’esame per notai
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<blockquote data-quote="acquirente" data-source="post: 89524" data-attributes="member: 14493"><p>Roma, lo scandalo del concorso notai:</p><p></p><p><strong>individuato membro che propose il tema</strong></p><p>ROMA (24 novembre) - La Procura di Roma ha scoperto che la<strong> Commissione d’esame </strong>del concorso notarile appena annullato <strong>sapeva già che il tema era irregolare</strong>, ma lo propose ugualmente agli esaminandi, per “negligenza o distrazione”. Eppure non è stato contestato alcun reato. La Procura di Roma sembra infatti tirare il freno a mano. Pur avendo avviato un’inchiesta per abuso d’ufficio sullo svolgimento nella Capitale del concorso per 200 posti di notaio dello scorso ottobre, e pur avendo accertato che almeno i sei membri “togati” della commissione, cioè scelti tra i magistrati, avevano individuato profili di irregolarità nella scelta del tema che poi suscitò la clamorosa contestazione, ha deciso - almeno per il momento - di non iscrivere nel registro degli indagati <strong>nessuno degli autorevoli componenti della Commissione stessa.</strong></p><p></p><p><strong>I magistrati avrebbero individuato anche il componente della commissione d’esame che ha presentato la traccia contestata</strong>.<strong> Si tratta del notaio Maria Lacalendola, barese, nominata con decreto del ministro di Giustizia a inizio ottobre. Fu lei a proporre una traccia quasi del tutto identica ad un’altra già provata alcune settimane prima nelle esercitazioni dei candidati iscritti a un corso di preparazione della scuola Anselmo Anselmi a Roma.</strong></p><p>Nella commissione, composta da sei notai, tre professori e sei magistrati, qualcuno se n’era accorto. Si era aperta una discussione abbastanza accesa, alla quale avrebbero partecipato notai e professori. Qualcuno avrebbe alzato la voce, sostenendo che sarebbe stato opportuno accantonare quella traccia. Altri si sarebbero sforzati di presentare scelte alternative. Quasi emarginati dal confronto sarebbero stati i sei magistrati. Un silenzio che quei giudici avrebbero spiegato agli inquirenti con la mancanza di competenza nella elaborazione delle tracce. Anche per questo, alla fine, tutti avevano seguito l’indicazione della Lacalendola. In qualche modo si erano adeguati; alcuni per pigrizia, altri per mancanza di competenza, altri ancora animati dal quieto vivere.</p><p></p><p>Il resto è cronaca nota. La traccia viene sottoposta all’esame degli aspiranti notai. Molti protestano, ma tanti preferiscono il silenzio. Sono proprio quelli che hanno già fatto esercitazione sul testo. E sono tanti secondo la Procura. Più di mille.</p><p>Anche la commissaria Lacalendola non è iscritta nel registro degli indagati perché gli inquirenti non hanno riscontrato nel suo comportamento alcun rilievo penale. Secondo il punto di vista della Procura, la presentazione di quella traccia poi finita sotto accusa sarebbe il frutto di una distrazione o di una negligenza. O addirittura di pigrizia. E questo, ad avviso di chi indaga, non consentirebbe di contestare il reato d’abuso d’ufficio.</p><p>Il quale, sempre secondo quanto si apprende in procura, potrebbe configurarsi solo se l’eventuale condotta illecita avesse avvantaggiato un ristretto numero di persone. Al contrario, in quell’occasione, sarebbero stati favoriti quasi un migliaio di aspiranti notai. Tanti ne ha contati la procura. Troppi, per dire che fosse una scelta mirata.</p><p></p><p>Il concorso è stato sospeso il pomeriggio del 29 ottobre scorso, dopo le violente contestazioni dei concorrenti, nate dalla constatazione che la traccia d’esame fosse la fotocopia di quella sui cui si erano esercitati gli iscritti al corso. Il nome del notaio sarebbe emerso dalle testimonianze dei componenti della commissione, ascoltati in questi giorni dal procuratore Giovanni Ferrara e dal pm Attilio Pisani.</p><p>Ma il nominativo della Lacalendola, come autrice della scelta poi contestata, comparirebbe anche nella relazione inviata dalla commissione al ministro di Giustizia, per spiegare cosa fosse accaduto durante le tre prove sospese. Le deposizioni dei commissari, ascoltati come persone informate sui fatti, avrebbero permesso agli inquirenti di ricostruire la cronaca delle ore che precedettero lo scoppio dello scandalo. La mattina del 28 ottobre scorso. Quel giorno si doveva svolgere la seconda delle tre prove d’esame. Come è prassi, i membri della commissione si erano riuniti in camera di consiglio per elaborare le tracce da sottoporre ai candidati.</p><p></p><p></p><p></p><p><a href="http://www.ilmessaggero.it/articolo.php?id=127929" target="_blank">Roma, lo scandalo del concorso notai: individuato membro che propose il tema*-*Il Messaggero</a></p><p></p><p></p><p><strong>bene,bene,bene, siamo a posto. </strong></p></blockquote><p></p>
[QUOTE="acquirente, post: 89524, member: 14493"] Roma, lo scandalo del concorso notai: [B]individuato membro che propose il tema[/B] ROMA (24 novembre) - La Procura di Roma ha scoperto che la[B] Commissione d’esame [/B]del concorso notarile appena annullato [B]sapeva già che il tema era irregolare[/B], ma lo propose ugualmente agli esaminandi, per “negligenza o distrazione”. Eppure non è stato contestato alcun reato. La Procura di Roma sembra infatti tirare il freno a mano. Pur avendo avviato un’inchiesta per abuso d’ufficio sullo svolgimento nella Capitale del concorso per 200 posti di notaio dello scorso ottobre, e pur avendo accertato che almeno i sei membri “togati” della commissione, cioè scelti tra i magistrati, avevano individuato profili di irregolarità nella scelta del tema che poi suscitò la clamorosa contestazione, ha deciso - almeno per il momento - di non iscrivere nel registro degli indagati [B]nessuno degli autorevoli componenti della Commissione stessa.[/B] [B]I magistrati avrebbero individuato anche il componente della commissione d’esame che ha presentato la traccia contestata[/B].[B] Si tratta del notaio Maria Lacalendola, barese, nominata con decreto del ministro di Giustizia a inizio ottobre. Fu lei a proporre una traccia quasi del tutto identica ad un’altra già provata alcune settimane prima nelle esercitazioni dei candidati iscritti a un corso di preparazione della scuola Anselmo Anselmi a Roma.[/B] Nella commissione, composta da sei notai, tre professori e sei magistrati, qualcuno se n’era accorto. Si era aperta una discussione abbastanza accesa, alla quale avrebbero partecipato notai e professori. Qualcuno avrebbe alzato la voce, sostenendo che sarebbe stato opportuno accantonare quella traccia. Altri si sarebbero sforzati di presentare scelte alternative. Quasi emarginati dal confronto sarebbero stati i sei magistrati. Un silenzio che quei giudici avrebbero spiegato agli inquirenti con la mancanza di competenza nella elaborazione delle tracce. Anche per questo, alla fine, tutti avevano seguito l’indicazione della Lacalendola. In qualche modo si erano adeguati; alcuni per pigrizia, altri per mancanza di competenza, altri ancora animati dal quieto vivere. Il resto è cronaca nota. La traccia viene sottoposta all’esame degli aspiranti notai. Molti protestano, ma tanti preferiscono il silenzio. Sono proprio quelli che hanno già fatto esercitazione sul testo. E sono tanti secondo la Procura. Più di mille. Anche la commissaria Lacalendola non è iscritta nel registro degli indagati perché gli inquirenti non hanno riscontrato nel suo comportamento alcun rilievo penale. Secondo il punto di vista della Procura, la presentazione di quella traccia poi finita sotto accusa sarebbe il frutto di una distrazione o di una negligenza. O addirittura di pigrizia. E questo, ad avviso di chi indaga, non consentirebbe di contestare il reato d’abuso d’ufficio. Il quale, sempre secondo quanto si apprende in procura, potrebbe configurarsi solo se l’eventuale condotta illecita avesse avvantaggiato un ristretto numero di persone. Al contrario, in quell’occasione, sarebbero stati favoriti quasi un migliaio di aspiranti notai. Tanti ne ha contati la procura. Troppi, per dire che fosse una scelta mirata. Il concorso è stato sospeso il pomeriggio del 29 ottobre scorso, dopo le violente contestazioni dei concorrenti, nate dalla constatazione che la traccia d’esame fosse la fotocopia di quella sui cui si erano esercitati gli iscritti al corso. Il nome del notaio sarebbe emerso dalle testimonianze dei componenti della commissione, ascoltati in questi giorni dal procuratore Giovanni Ferrara e dal pm Attilio Pisani. Ma il nominativo della Lacalendola, come autrice della scelta poi contestata, comparirebbe anche nella relazione inviata dalla commissione al ministro di Giustizia, per spiegare cosa fosse accaduto durante le tre prove sospese. Le deposizioni dei commissari, ascoltati come persone informate sui fatti, avrebbero permesso agli inquirenti di ricostruire la cronaca delle ore che precedettero lo scoppio dello scandalo. La mattina del 28 ottobre scorso. Quel giorno si doveva svolgere la seconda delle tre prove d’esame. Come è prassi, i membri della commissione si erano riuniti in camera di consiglio per elaborare le tracce da sottoporre ai candidati. [url=http://www.ilmessaggero.it/articolo.php?id=127929]Roma, lo scandalo del concorso notai: individuato membro che propose il tema*-*Il Messaggero[/url] [B]bene,bene,bene, siamo a posto. [/B] [/QUOTE]
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