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Il mercato delle case all'asta comincia ad essere il fenomeno del momento?
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<blockquote data-quote="studiopci" data-source="post: 135958" data-attributes="member: 10285"><p>Premesso che ho sempre pensato che dietro una vendita all'asta nella stragrande maggioranza dei casi , c'è una situazione di estrema difficoltà e di tragedia, una famiglia sta perdendo l'unica cosa che aveva e per la quale aveva fatto sacrifici, personalmente io non tratto e non tratterei mai una casa all'asta, non ho mai portato il cappuccio nero in testa. Penso che il discorso sia molto vario, e non mi sento di dire che si tratta di gente che ha fatto il passo più della gamba, prima di tutto credo fortemente che le Banche non sia vittime di questa situazione, bensì artefici, non dimentichiamo che in tempi d'oro le banche hanno dato il mutuo a cani e porci , chiudendo più di un occhio e sapendo molto bene le reali potenzialità di acquisto di un cliente. Nonostante i governi di questi ultimi anni, abbiano fatto di tutto ( e continuino a farlo ) per nascondere sotto il tappeto la realtà delle cose, la crisi c'è esiste e niente si sta facendo perchè se ne possa uscire se non tagliare ... tagliare...tagliare...( solo dove conviene però) e personalmente anche se non sono un economista, credo sia la cosa più sbagliata. Non è un discorso politico, ma da pseudo imprenditore di me stesso se mi trovo di fronte ad un momento di crisi , controllo e ottimizzo meglio la spesa , ma cerco anche modalità di investimento. personalmente credo che la politica dei tagli indiscriminati abbia portato solo ad un aumento esponenziale della spesa e della crisi , con la conseguenza di un numero crescente di disoccupati ed un fermo dell'economia. Faccio un esempio : in un momento di crisi l'utilizzo dei cosidetti ammortizzatori sociali come soluzione palliativa, non fa niente altro che rimandare il problema e dare un falso indicatore della soluzione, se una parte dei soldi utilizzati per " sovvenzionare " chi ha perso il lavoro venisse utilizzata per aiutare le aziende in difficoltà o per aiutare la conversione di settori in crisi, forse pian piano la testa fuori dall'acqua uscirebbe. Una seria politica di risparmio e di interventi sugli sprechi ( politica, enti inutili, prebende varie, scorte, macchine blu, amici ed amichetti, ecc.ecc. ) unita ad una seria politica economica ( incentivi alle imprese , leggi più chiari e semplici, investimento in ricerca e cultura, scuola, università, turismo, ecc.ecc. ) ci aiuterebbe. Non si può risolvere il tutto dicendo agli italiani di aiutare l'economia spendendo o di risolvere la situazione lavorativa sposandosi un ricco, perchè la realtà ( se qualcuno non se ne fosse accorto ) è che la gente non ha più lavoro, le aziende non assumono ma lincenziano in continuazione ed i soldi non circolano, per cui si è arrivati al punto che in una casa si deve fare la lista delle priorità per vivere, ed il mutuo è diventata purtroppo una delle ultime.</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="studiopci, post: 135958, member: 10285"] Premesso che ho sempre pensato che dietro una vendita all'asta nella stragrande maggioranza dei casi , c'è una situazione di estrema difficoltà e di tragedia, una famiglia sta perdendo l'unica cosa che aveva e per la quale aveva fatto sacrifici, personalmente io non tratto e non tratterei mai una casa all'asta, non ho mai portato il cappuccio nero in testa. Penso che il discorso sia molto vario, e non mi sento di dire che si tratta di gente che ha fatto il passo più della gamba, prima di tutto credo fortemente che le Banche non sia vittime di questa situazione, bensì artefici, non dimentichiamo che in tempi d'oro le banche hanno dato il mutuo a cani e porci , chiudendo più di un occhio e sapendo molto bene le reali potenzialità di acquisto di un cliente. Nonostante i governi di questi ultimi anni, abbiano fatto di tutto ( e continuino a farlo ) per nascondere sotto il tappeto la realtà delle cose, la crisi c'è esiste e niente si sta facendo perchè se ne possa uscire se non tagliare ... tagliare...tagliare...( solo dove conviene però) e personalmente anche se non sono un economista, credo sia la cosa più sbagliata. Non è un discorso politico, ma da pseudo imprenditore di me stesso se mi trovo di fronte ad un momento di crisi , controllo e ottimizzo meglio la spesa , ma cerco anche modalità di investimento. personalmente credo che la politica dei tagli indiscriminati abbia portato solo ad un aumento esponenziale della spesa e della crisi , con la conseguenza di un numero crescente di disoccupati ed un fermo dell'economia. Faccio un esempio : in un momento di crisi l'utilizzo dei cosidetti ammortizzatori sociali come soluzione palliativa, non fa niente altro che rimandare il problema e dare un falso indicatore della soluzione, se una parte dei soldi utilizzati per " sovvenzionare " chi ha perso il lavoro venisse utilizzata per aiutare le aziende in difficoltà o per aiutare la conversione di settori in crisi, forse pian piano la testa fuori dall'acqua uscirebbe. Una seria politica di risparmio e di interventi sugli sprechi ( politica, enti inutili, prebende varie, scorte, macchine blu, amici ed amichetti, ecc.ecc. ) unita ad una seria politica economica ( incentivi alle imprese , leggi più chiari e semplici, investimento in ricerca e cultura, scuola, università, turismo, ecc.ecc. ) ci aiuterebbe. Non si può risolvere il tutto dicendo agli italiani di aiutare l'economia spendendo o di risolvere la situazione lavorativa sposandosi un ricco, perchè la realtà ( se qualcuno non se ne fosse accorto ) è che la gente non ha più lavoro, le aziende non assumono ma lincenziano in continuazione ed i soldi non circolano, per cui si è arrivati al punto che in una casa si deve fare la lista delle priorità per vivere, ed il mutuo è diventata purtroppo una delle ultime. [/QUOTE]
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