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<blockquote data-quote="Alessandro Frisoli" data-source="post: 10614" data-attributes="member: 634"><p>Il mondo delle locazioni si divide in due grandi settori, l'abitativo e il non abitativo (commerciale ed alberghiero)</p><p></p><p>Mentre per il non abitativo ho riscontrato che tutto sommato la legislazione è chiara, importo canone libero, durata 6+6 e 9+9 per l'alberghiero, aumento ISTAT, disdette, e recessi. Insomma tutto chiaro e pochi problemi, ed anche in caso di contenzioso i tempi di rilascio dell'immobile sono abbastanza celeri, qui da noi si parla di 7/8 mesi.</p><p></p><p>Per l'abitativo la situazione è più pasticciata 4+4 a canone libero 3+2 a canone concordato, comuni ad alta densità abitativa, contratti uso transitorio max 18 mesi rinnovabili? residenza, non residenza, foresterie, contratti per studenti, arredato non arredato</p><p></p><p>Senz'altro il pasticcio è dovuto dal fatto di far coincidere esigente diametralmente opposte. La tranquillità di avere un tetto sulla testa da una parte e il redditto potenzialmente fruibile da un immobile ad uso abitativo.</p><p></p><p>Quello che non ritengo giusto è che sia il privato a dover pagare carenze strutturali di natura abitativa , o a sopperire ad un'edilizia popolare che deve essere fornita dallo stato, con l'aberrazione continua della proroga degli sfratti.</p><p></p><p>Il pericolo nel dare in locazione un immobile ad uno sconosciuto, tra l'altro da sempre considerato soggetto debole, è di non prendere un euro, di pagare un legale e di rivedere il proprio immobile dopo anni.</p><p></p><p>Il risultato di tutto questo è il caro affitti, se devo rischiare almeno rischio per qualcosa.</p><p></p><p>Con una legislazione più snella ed agevole, con tempi di rilascio certi e brevi il mercato delle locazioni seguirebbe nè più nè meno la classica legge della domanda e dell'offerta, e se l'offerta è alta i prezzi si abbassano. </p><p></p><p>Più garanzie per tutti con buona pace dei sindacati degli inquilini</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="Alessandro Frisoli, post: 10614, member: 634"] Il mondo delle locazioni si divide in due grandi settori, l'abitativo e il non abitativo (commerciale ed alberghiero) Mentre per il non abitativo ho riscontrato che tutto sommato la legislazione è chiara, importo canone libero, durata 6+6 e 9+9 per l'alberghiero, aumento ISTAT, disdette, e recessi. Insomma tutto chiaro e pochi problemi, ed anche in caso di contenzioso i tempi di rilascio dell'immobile sono abbastanza celeri, qui da noi si parla di 7/8 mesi. Per l'abitativo la situazione è più pasticciata 4+4 a canone libero 3+2 a canone concordato, comuni ad alta densità abitativa, contratti uso transitorio max 18 mesi rinnovabili? residenza, non residenza, foresterie, contratti per studenti, arredato non arredato Senz'altro il pasticcio è dovuto dal fatto di far coincidere esigente diametralmente opposte. La tranquillità di avere un tetto sulla testa da una parte e il redditto potenzialmente fruibile da un immobile ad uso abitativo. Quello che non ritengo giusto è che sia il privato a dover pagare carenze strutturali di natura abitativa , o a sopperire ad un'edilizia popolare che deve essere fornita dallo stato, con l'aberrazione continua della proroga degli sfratti. Il pericolo nel dare in locazione un immobile ad uno sconosciuto, tra l'altro da sempre considerato soggetto debole, è di non prendere un euro, di pagare un legale e di rivedere il proprio immobile dopo anni. Il risultato di tutto questo è il caro affitti, se devo rischiare almeno rischio per qualcosa. Con una legislazione più snella ed agevole, con tempi di rilascio certi e brevi il mercato delle locazioni seguirebbe nè più nè meno la classica legge della domanda e dell'offerta, e se l'offerta è alta i prezzi si abbassano. Più garanzie per tutti con buona pace dei sindacati degli inquilini [/QUOTE]
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