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Mondo Immobiliare
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Informazione immobile soggetto a saldo e stralcio
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<blockquote data-quote="brina82" data-source="post: 753271" data-attributes="member: 51516"><p>Pyer, ho anche fatto un post scrivendo che mi mancavano i tuoi interventi; non tanto questi, quanto altri, da cui potevo imparare qualcosa.</p><p></p><p>Innanzitutto, come già scritto, ogni ragionamento decade se si va a vedere quanto sconto vi è sull'immobile, e cioè un misero 5%. Lasciare perdere, neppure vale la pena solamente pensare di acquistarlo o ragionarci.</p><p></p><p>Pyer, sai cosa faccio io praticamente un giorno sì e l'altro pure? Cerco immobili pignorati da stralciare (per gli utenti del forum: non faccio consulenze sulla materia, nè sulle aste).</p><p></p><p>Nel tuo racconto qualcosa non mi torna (scrivi tutto e il contrario di tutto), per cui cercherò di spiegare rapidamente ciò che risulta a me, per esperienza diretta e non per sentito dire.</p><p></p><p>Cominciamo però dalle certezze (quindi ciò che scrivo non sono cose soggettive, ma oggettive).</p><p></p><p>L'immobile è intestato ancora al venditore/debitore, e se vi è un pignoramento, vi è un mutuo non pagato (se luca ci conferma, o altra tipologia di debito); qualora la situazione non si risolva ovvero il debitore (o chi per lui) non paga i creditori (auspicando un accordo transattivo qualora i debiti superano il valore dell'immobile), presto l'immobile sarà oggetto di asta giudiziaria. Diciamo quindi che per vendere quell'immobile "pulito" e prima dell'asta, con pregiudizievoli ancora trascritte/iscritte ma solo "formalmente", è necessario che la banca accetti una determinata somma per chiudere la posizione debitoria, ammesso che vi sia solamente la banca e non anche altri creditori. È altresì necessario che il venditore sia d'accordo, perchè è lui che dovrà recarsi dal Notaio a firmare l'atto di vendita, ma ciò mi pare scontato.</p><p></p><p>Da qui in poi inizia la parte soggettiva, legata sostanzialmente alla mia esperienza nel campo (ormai me ne occupo da diversi anni).</p><p></p><p>Il venditore, al 99%, vorrebbe "lucrare" la differenza tra quanto prende la banca e il resto, e già questa è un'impostazione a mio avviso non corretta, perché le principali banche creditrici 1) se i denari li mettono terzi (l'acquirente) vogliono una giustificazione quindi vogliono vedere il preliminare e lì casca l'asino, anche perchè ti fanno compilare il modulo relativo alla provenienza dei fondi, che compila chi fa il bonifico alla banca creditrice; 2) le principali banche italiane vogliono vedere l'atto di compravendita anche, per assicurarsi che ufficialmente il venditore non ha preso una lira, e ciò è anche giusto, avendo raggiunto un accordo transattivo (della serie, io ti faccio uno sconto e tu ti tieni una parte? Non ci siamo. C'è da dire che ogni tanto capita qualche banca a cui non interessa ciò, ma generalmente fanno storie).</p><p></p><p>Quindi la mia affermazione legata al fatto che generalmente è tutta una perdita di tempo, fidati che ha senso; ciò non vuol dire che non esiste il saldo e stralcio anzi, c'è chi come me ne fa un business, ma non credo alle intermediazioni nelle compravendite a saldo e stralcio, salvo rari casi di agenzie specializzate a far questo; peggio ancora quando il debitore cerca lui un acquirente... lì proprio, possono nascere casini inenarrabili.</p><p></p><p>Poi, potrei concordare con te sul fatto che in alcuni casi è possibile acquistare con mutuo (specie se il Notaio ha leadership nel campo e riesce a "convincere" il creditore ad utilizzare determinati artifizi, deposito prezzo ecc., ma si deve convincere anche la banca del nuovo mutuo ad utilizzare un certo iter, che di fatto renderebbe il tutto "blindato" e anche più rassicurante dei normali atti di compravendita con mutuo, tuttavia alcune banche sono restìe, per ignoranza, credo), sempre se intendo bene ciò che scrivi.</p><p></p><p>I tempi per il mutuo ci sarebbero SOLO se non vi è l'asta imminente.</p><p></p><p>Generalmente le banche/soc. di recupero crediti accettano l'accordo nel giro di una o due settimane (i tempi si sono ravvicinati), tuttavia se uno deve prendere il mutuo pertanto l'accordo non riporta il pagamento a stretto giro, l'accettazione diventa difficile.</p><p></p><p>Ovviamente escludiamo la possibilità che il venditore prenda un accordo con la banca autonomamente e cerchi un "pollo" che acquistando in contanti dia tutte le somme in mano al debitore... ovvio che in questo caso la banca non pretende nè preliminare, nè copia del rogito perchè, modulo provenienza dei fondi a parte in cui a rischio e pericolo uno potrebbe dichiarare ciò che vuole, la banca sarebbe all'oscuro del fatto che c'è una vendita in corso...</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="brina82, post: 753271, member: 51516"] Pyer, ho anche fatto un post scrivendo che mi mancavano i tuoi interventi; non tanto questi, quanto altri, da cui potevo imparare qualcosa. Innanzitutto, come già scritto, ogni ragionamento decade se si va a vedere quanto sconto vi è sull'immobile, e cioè un misero 5%. Lasciare perdere, neppure vale la pena solamente pensare di acquistarlo o ragionarci. Pyer, sai cosa faccio io praticamente un giorno sì e l'altro pure? Cerco immobili pignorati da stralciare (per gli utenti del forum: non faccio consulenze sulla materia, nè sulle aste). Nel tuo racconto qualcosa non mi torna (scrivi tutto e il contrario di tutto), per cui cercherò di spiegare rapidamente ciò che risulta a me, per esperienza diretta e non per sentito dire. Cominciamo però dalle certezze (quindi ciò che scrivo non sono cose soggettive, ma oggettive). L'immobile è intestato ancora al venditore/debitore, e se vi è un pignoramento, vi è un mutuo non pagato (se luca ci conferma, o altra tipologia di debito); qualora la situazione non si risolva ovvero il debitore (o chi per lui) non paga i creditori (auspicando un accordo transattivo qualora i debiti superano il valore dell'immobile), presto l'immobile sarà oggetto di asta giudiziaria. Diciamo quindi che per vendere quell'immobile "pulito" e prima dell'asta, con pregiudizievoli ancora trascritte/iscritte ma solo "formalmente", è necessario che la banca accetti una determinata somma per chiudere la posizione debitoria, ammesso che vi sia solamente la banca e non anche altri creditori. È altresì necessario che il venditore sia d'accordo, perchè è lui che dovrà recarsi dal Notaio a firmare l'atto di vendita, ma ciò mi pare scontato. Da qui in poi inizia la parte soggettiva, legata sostanzialmente alla mia esperienza nel campo (ormai me ne occupo da diversi anni). Il venditore, al 99%, vorrebbe "lucrare" la differenza tra quanto prende la banca e il resto, e già questa è un'impostazione a mio avviso non corretta, perché le principali banche creditrici 1) se i denari li mettono terzi (l'acquirente) vogliono una giustificazione quindi vogliono vedere il preliminare e lì casca l'asino, anche perchè ti fanno compilare il modulo relativo alla provenienza dei fondi, che compila chi fa il bonifico alla banca creditrice; 2) le principali banche italiane vogliono vedere l'atto di compravendita anche, per assicurarsi che ufficialmente il venditore non ha preso una lira, e ciò è anche giusto, avendo raggiunto un accordo transattivo (della serie, io ti faccio uno sconto e tu ti tieni una parte? Non ci siamo. C'è da dire che ogni tanto capita qualche banca a cui non interessa ciò, ma generalmente fanno storie). Quindi la mia affermazione legata al fatto che generalmente è tutta una perdita di tempo, fidati che ha senso; ciò non vuol dire che non esiste il saldo e stralcio anzi, c'è chi come me ne fa un business, ma non credo alle intermediazioni nelle compravendite a saldo e stralcio, salvo rari casi di agenzie specializzate a far questo; peggio ancora quando il debitore cerca lui un acquirente... lì proprio, possono nascere casini inenarrabili. Poi, potrei concordare con te sul fatto che in alcuni casi è possibile acquistare con mutuo (specie se il Notaio ha leadership nel campo e riesce a "convincere" il creditore ad utilizzare determinati artifizi, deposito prezzo ecc., ma si deve convincere anche la banca del nuovo mutuo ad utilizzare un certo iter, che di fatto renderebbe il tutto "blindato" e anche più rassicurante dei normali atti di compravendita con mutuo, tuttavia alcune banche sono restìe, per ignoranza, credo), sempre se intendo bene ciò che scrivi. I tempi per il mutuo ci sarebbero SOLO se non vi è l'asta imminente. Generalmente le banche/soc. di recupero crediti accettano l'accordo nel giro di una o due settimane (i tempi si sono ravvicinati), tuttavia se uno deve prendere il mutuo pertanto l'accordo non riporta il pagamento a stretto giro, l'accettazione diventa difficile. Ovviamente escludiamo la possibilità che il venditore prenda un accordo con la banca autonomamente e cerchi un "pollo" che acquistando in contanti dia tutte le somme in mano al debitore... ovvio che in questo caso la banca non pretende nè preliminare, nè copia del rogito perchè, modulo provenienza dei fondi a parte in cui a rischio e pericolo uno potrebbe dichiarare ciò che vuole, la banca sarebbe all'oscuro del fatto che c'è una vendita in corso... [/QUOTE]
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