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l'Agente Immobiliare e le Nuove Normative
La certificazione acustica obbligatoria dal 2011
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<blockquote data-quote="Antonello" data-source="post: 68057" data-attributes="member: 8160"><p>Prosegue, senza soluzione di continuità, l'introduzione di nuove norme sugli immobili. Ecco l'ultima trovata:</p><p></p><p> <em><strong><u><p style="text-align: center">la certificazione acustica.</p><p></u></strong></em></p><p><strong><em>La presentazione.</em></strong></p><p></p><p>Un’importante novità è stata introdotta nel settore immobiliare. Dal prossimo anno (il 2011) le persone che avranno intenzione di vendere o affittare un alloggio saranno obbligate a metterlo a norma con la certificazione acustica. Un balzello in più che si va ad aggiungere alla certificazione energetica. </p><p>L’obbligo è stato introdotto con la pubblicazione della UNI 11367 «Acustica in edilizia - Classificazione acustica delle unità immobiliari - Procedura di valutazione e verifica in opera». </p><p>La classificazione acustica di un immobile, basata su misure effettuate al termine dell'opera, darà la possibilità ai futuri proprietari e/o inquilini di conoscere le caratteristiche acustiche dello stesso immobile. Sarà possibile, in questo modo, tutelare i vari soggetti che intervengono nel processo edilizio (progettisti, produttori di materiali da costruzione, costruttori, venditori, ecc.) da possibili successive contestazioni.</p><p>«La nuova norma tecnica sulla classificazione acustica degli edifici costituisce un esempio di efficacia della normazione tecnica volontaria in quanto ha saputo conciliare e sintetizzare le esigenze e le aspettative dell'utente sulle caratteristiche prestazionali del prodotto (e le conseguenti garanzie d'uso), con la capacità/possibilità del produttore (progettista, fornitore di componenti, assemblatore, impresa di costruzioni) di realizzarle, garantendo le prestazioni dichiarate ed attese - spiega Piero Torretta, presidente Uni -. Per sua natura la norma tecnica volontaria definisce infatti lo stato dell'arte di un prodotto/servizio, ma non è una norma imposta dall'alto o dall'esterno, bensì è un accordo condiviso, trasparente, consensuale, alla cui definizione possono partecipare tutti gli stakeholders interessati».</p><p></p><p><strong><em>Il commento e la posizione di Confedilizia</em></strong></p><p> </p><p>L'introduzione – prevista da un decreto in elaborazione al Ministero dell'ambiente – dell'obbligo di dotare di una certificazione acustica gli immobili (che dovrebbe, anche, essere consegnata in occasione di compravendite e locazioni) provocherà un aumento dei canoni e una diminuzione di valore degli immobili che la Confedilizia calcola fra il 3 e il 5% sulla base di un'indagine condotta fra le proprie Associazioni territoriali, che sono presenti su tutto il territorio nazionale. Il calo potrà anche essere superiore nei centri storici delle città, già afflitti da problemi di costose ristrutturazioni che si rendono necessarie per evitare lo svuotamento determinato, fra l'altro, dalle difficoltà di accesso agli stessi con le autovetture.</p><p>La Confedilizia evidenzia che la previsione della classificazione acustica arriva, oltretutto, in un momento nel quale il mercato immobiliare segnala un calo medio dei prezzi del 5%, dovuto anche ai timori di un aumento della pressione fiscale conseguente all'approvazione della prevista nuova imposta municipale federalista.</p><p>«La commerciabilità dei beni immobili – ha dichiarato il Presidente della Confedilizia, Corrado Sforza Fogliani – è oggi frenata dagli adempimenti a fini fiscali che la manovra finanziaria pone, neanche in modo del tutto chiaro, a carico dei proprietari venditori in occasione di ogni compravendita. La certificazione energetica si è rivelata un puro onere per la proprietà, che in sé non incide per niente – come invece propalavano i suoi sostenitori – sull'aumento o sulla diminuzione del valore dei singoli immobili nelle relative trattative. Ora, arriva questa nuova certificazione acustica, che anch'essa non sposterà di un euro il valore degli immobili nelle trattative di compravendita, ma che – in compenso – si calcola che verrà a costare da cinque a dieci volte più della certificazione energetica. In sostanza, costi certi e benefìci – sulla base dell'esperienza acq uisita – da escludersi».</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="Antonello, post: 68057, member: 8160"] Prosegue, senza soluzione di continuità, l'introduzione di nuove norme sugli immobili. Ecco l'ultima trovata: [I][B][U][CENTER]la certificazione acustica.[/CENTER][/U][/B][/I] [B][I]La presentazione.[/I][/B] Un’importante novità è stata introdotta nel settore immobiliare. Dal prossimo anno (il 2011) le persone che avranno intenzione di vendere o affittare un alloggio saranno obbligate a metterlo a norma con la certificazione acustica. Un balzello in più che si va ad aggiungere alla certificazione energetica. L’obbligo è stato introdotto con la pubblicazione della UNI 11367 «Acustica in edilizia - Classificazione acustica delle unità immobiliari - Procedura di valutazione e verifica in opera». La classificazione acustica di un immobile, basata su misure effettuate al termine dell'opera, darà la possibilità ai futuri proprietari e/o inquilini di conoscere le caratteristiche acustiche dello stesso immobile. Sarà possibile, in questo modo, tutelare i vari soggetti che intervengono nel processo edilizio (progettisti, produttori di materiali da costruzione, costruttori, venditori, ecc.) da possibili successive contestazioni. «La nuova norma tecnica sulla classificazione acustica degli edifici costituisce un esempio di efficacia della normazione tecnica volontaria in quanto ha saputo conciliare e sintetizzare le esigenze e le aspettative dell'utente sulle caratteristiche prestazionali del prodotto (e le conseguenti garanzie d'uso), con la capacità/possibilità del produttore (progettista, fornitore di componenti, assemblatore, impresa di costruzioni) di realizzarle, garantendo le prestazioni dichiarate ed attese - spiega Piero Torretta, presidente Uni -. Per sua natura la norma tecnica volontaria definisce infatti lo stato dell'arte di un prodotto/servizio, ma non è una norma imposta dall'alto o dall'esterno, bensì è un accordo condiviso, trasparente, consensuale, alla cui definizione possono partecipare tutti gli stakeholders interessati». [B][I]Il commento e la posizione di Confedilizia[/I][/B] L'introduzione – prevista da un decreto in elaborazione al Ministero dell'ambiente – dell'obbligo di dotare di una certificazione acustica gli immobili (che dovrebbe, anche, essere consegnata in occasione di compravendite e locazioni) provocherà un aumento dei canoni e una diminuzione di valore degli immobili che la Confedilizia calcola fra il 3 e il 5% sulla base di un'indagine condotta fra le proprie Associazioni territoriali, che sono presenti su tutto il territorio nazionale. Il calo potrà anche essere superiore nei centri storici delle città, già afflitti da problemi di costose ristrutturazioni che si rendono necessarie per evitare lo svuotamento determinato, fra l'altro, dalle difficoltà di accesso agli stessi con le autovetture. La Confedilizia evidenzia che la previsione della classificazione acustica arriva, oltretutto, in un momento nel quale il mercato immobiliare segnala un calo medio dei prezzi del 5%, dovuto anche ai timori di un aumento della pressione fiscale conseguente all'approvazione della prevista nuova imposta municipale federalista. «La commerciabilità dei beni immobili – ha dichiarato il Presidente della Confedilizia, Corrado Sforza Fogliani – è oggi frenata dagli adempimenti a fini fiscali che la manovra finanziaria pone, neanche in modo del tutto chiaro, a carico dei proprietari venditori in occasione di ogni compravendita. La certificazione energetica si è rivelata un puro onere per la proprietà, che in sé non incide per niente – come invece propalavano i suoi sostenitori – sull'aumento o sulla diminuzione del valore dei singoli immobili nelle relative trattative. Ora, arriva questa nuova certificazione acustica, che anch'essa non sposterà di un euro il valore degli immobili nelle trattative di compravendita, ma che – in compenso – si calcola che verrà a costare da cinque a dieci volte più della certificazione energetica. In sostanza, costi certi e benefìci – sulla base dell'esperienza acq uisita – da escludersi». [/QUOTE]
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