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<blockquote data-quote="Graf" data-source="post: 245428" data-attributes="member: 9824"><p><strong>Si compra casa per innumerevoli e disparati motivi.</strong></p><p>Secondo me, ogni acquisto di una casa (se è della prima casa, l’ acquisto riveste un’importanza decisiva nella vita di ciascuno di noi) fa storia a sé.</p><p>Io feci il compromesso nel 1996 e rogitai nel 1997 perché ero semplicemente stufo di pagare l’affitto a fondo perduto. Questa è stata, allora, la mia sola motivazione all'acquisto.</p><p>Il canone di locazione del mio bilocale a Roma ( comunque signorile, ultimo piano, con affaccio su un viale alberato, e ben servito dai mezzi pubblici ) era circa un terzo del mio stipendio d’allora. Mi scocciava parecchio di dover spaccare il capello in quattro per arrivare dignitosamente alla fine del mese.</p><p>Allora, nel giro di pochi mesi, organizzai la “caccia grossa” per conquistare una casa tutta mia.</p><p>Tutti i risparmi di cui disponevo, più una discreta somma derivante dalla vendita di un terreno agricolo, più un piccolo mutuo di 35 milioni di lire mi permisero d’acquistare un appartamento di cui vado fiero, un’ occasione che mi fu tempestivamente segnalata da un mio cugino che andava anche lui cercando casa all’epoca poiché si doveva sposare .</p><p>Lui aveva visitato l’appartamento prima di me, mi telefonò, me lo consigliò caldamente e mi indirizzò all’agenzia immobiliare che lo trattava, raccomandandomi di non perdere tempo. L’agente immobiliare (una donna) mi fece visitare l’appartamento un venerdì pomeriggio - pioveva - e me ne innamorai subito. Fu un colpo di fulmine. ( Parlo dell’appartamento non della mediatrice, tra l’altro, molto professionale). Lei mi fece realizzare, tramite sua competente intromissione, un ulteriore sconto di 27 milioni di lire sul prezzo richiesto, già molto ragionevole. ( E poi si mormora che i mediatori siano un costo...).</p><p>L’acquistai, per di più, al prezzo minimo dell’epoca in quanto, nel 1996, le quotazioni delle case erano, appunto, nel fondo del pozzo. Ma fu un caso. Un colpo di fortuna. Io ero all’oscuro della situazione del mercato immobiliare romano. Non sapevo – non potevo sapere – che i prezzi immobiliari, nel 1996, fossero nel punto più basso della loro parabola e che poi, un paio d’anni dopo, sarebbero schizzati in alto. Acquistavo per necessità non per speculazione.</p><p>Ma mi andò bene.</p><p><strong>Tutta questa pappardella per dire che, a volte, si fa un affare immobiliare senza avere il ben che minimo sentore di esso.</strong></p></blockquote><p></p>
[QUOTE="Graf, post: 245428, member: 9824"] [B]Si compra casa per innumerevoli e disparati motivi.[/B] Secondo me, ogni acquisto di una casa (se è della prima casa, l’ acquisto riveste un’importanza decisiva nella vita di ciascuno di noi) fa storia a sé. Io feci il compromesso nel 1996 e rogitai nel 1997 perché ero semplicemente stufo di pagare l’affitto a fondo perduto. Questa è stata, allora, la mia sola motivazione all'acquisto. Il canone di locazione del mio bilocale a Roma ( comunque signorile, ultimo piano, con affaccio su un viale alberato, e ben servito dai mezzi pubblici ) era circa un terzo del mio stipendio d’allora. Mi scocciava parecchio di dover spaccare il capello in quattro per arrivare dignitosamente alla fine del mese. Allora, nel giro di pochi mesi, organizzai la “caccia grossa” per conquistare una casa tutta mia. Tutti i risparmi di cui disponevo, più una discreta somma derivante dalla vendita di un terreno agricolo, più un piccolo mutuo di 35 milioni di lire mi permisero d’acquistare un appartamento di cui vado fiero, un’ occasione che mi fu tempestivamente segnalata da un mio cugino che andava anche lui cercando casa all’epoca poiché si doveva sposare . Lui aveva visitato l’appartamento prima di me, mi telefonò, me lo consigliò caldamente e mi indirizzò all’agenzia immobiliare che lo trattava, raccomandandomi di non perdere tempo. L’agente immobiliare (una donna) mi fece visitare l’appartamento un venerdì pomeriggio - pioveva - e me ne innamorai subito. Fu un colpo di fulmine. ( Parlo dell’appartamento non della mediatrice, tra l’altro, molto professionale). Lei mi fece realizzare, tramite sua competente intromissione, un ulteriore sconto di 27 milioni di lire sul prezzo richiesto, già molto ragionevole. ( E poi si mormora che i mediatori siano un costo...). L’acquistai, per di più, al prezzo minimo dell’epoca in quanto, nel 1996, le quotazioni delle case erano, appunto, nel fondo del pozzo. Ma fu un caso. Un colpo di fortuna. Io ero all’oscuro della situazione del mercato immobiliare romano. Non sapevo – non potevo sapere – che i prezzi immobiliari, nel 1996, fossero nel punto più basso della loro parabola e che poi, un paio d’anni dopo, sarebbero schizzati in alto. Acquistavo per necessità non per speculazione. Ma mi andò bene. [B]Tutta questa pappardella per dire che, a volte, si fa un affare immobiliare senza avere il ben che minimo sentore di esso.[/B] [/QUOTE]
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