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<blockquote data-quote="giaboc" data-source="post: 62305" data-attributes="member: 13990"><p>Premesso che mi sono iscritto da poco e trovo il forum interessante (molto utile l'elenco giornaliero dei nuovi topic), mi sento in dovere da dare un piccolo contributo, visto che opero come architetto.</p><p>La caldaia è un volume "tecnico" e come tale non viene mai accatastato, in quanto non costituisce cubatura.</p><p>Pertanto non si tratta di cambio di destinazione d'uso, ma di un locale (cantina o altro) di nuova realizzazione.</p><p>Probabilmente nel fabbricato in questione c'è stata una abolizione del riscaldamento centralizzato a favore di piccoli impianti autonomi, ma andava regolarizzato il locale ex-caldaia, soprattutto se è stato annesso (credo in modo abusivo) ad un alloggio.</p><p>Il solo accatastamento non è sufficiente (in quanto non "probante") serve il cosiddetto "titolo autorizzativo" (è un bruttissimo italiano, ma a Roma lo chiamano così) per giustificare la creazione del nuovo subalterno.</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="giaboc, post: 62305, member: 13990"] Premesso che mi sono iscritto da poco e trovo il forum interessante (molto utile l'elenco giornaliero dei nuovi topic), mi sento in dovere da dare un piccolo contributo, visto che opero come architetto. La caldaia è un volume "tecnico" e come tale non viene mai accatastato, in quanto non costituisce cubatura. Pertanto non si tratta di cambio di destinazione d'uso, ma di un locale (cantina o altro) di nuova realizzazione. Probabilmente nel fabbricato in questione c'è stata una abolizione del riscaldamento centralizzato a favore di piccoli impianti autonomi, ma andava regolarizzato il locale ex-caldaia, soprattutto se è stato annesso (credo in modo abusivo) ad un alloggio. Il solo accatastamento non è sufficiente (in quanto non "probante") serve il cosiddetto "titolo autorizzativo" (è un bruttissimo italiano, ma a Roma lo chiamano così) per giustificare la creazione del nuovo subalterno. [/QUOTE]
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