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<blockquote data-quote="ludovica83" data-source="post: 330004" data-attributes="member: 45256"><p>Credo di averlo già riportato in qualche altro posto ma lo ripeto volentieri.</p><p>Per non essere vittime delle banche, non serve avere solo consorzi, aspettare donazioni o l'arrivo del sistema found rasing... al nord questo sistema di associazione "finanziaria" patrimoniale tra aziende per mediare e contrattare con le banche già avviene... (è un sistema vecchissimo)</p><p> </p><p>Esempio:</p><p>Gino > azienda A con conto: 10</p><p>Gino gestisce anche > azienda B con conto: 15</p><p>Gino > è in relazione con Pino con azienda C con conto: 20</p><p>Pino > possiede anche altra azienda da 1000</p><p>Poi c'è Wilma che ha anche le azienda 1000 e conosce Gino perchè gli gestisce parte di patrimonio... e Gino presenta Pino.</p><p> </p><p>Tutti hanno la propria identità e nessuno gli vieta a questi 3 soggetti di spostare i propri capitali a piacimento a seconda di migliori condizioni proposte dal sistema bancario... e solitamente sono le banche poi a non volere che la somma di tutti i capitali passino da un soggetto bancario ad altro...</p><p>Perchè finchè è il singolo... non sei nessuno... quando la cifra diventa un bacino molto ampio... è interesse di qualsiasi istituto di credito dare il miglior servizio possibile.... nelle proprie possibilità (" il... vediamo di fare il possibile per accontentare tutti quanti... cioè applicare quello che dovrebbe essere applicato").</p><p>In questo caso... non serve alcun consorzio... ma che ci sia fiducia tra le persone per raggiungere obiettivi comune.</p><p>Non c'è lucro, % o altro che gira attorno.</p><p> </p><p>Questo sistema, crea anche solidarietà tra le parti... non sei il numero X. La relazione è molto + stretta... si è un piccolo gruppo... ed è + facile aiutare chi sta in difficoltà cercando di far ottenere sempre migliori condizioni...</p><p>Ma in questo gruppo funziona la relazione e non la concorrenza. Spesso le aziende si occupano di settore completamente diversi... ma sono tutte interessate ad avere condizioni migliori. Più teste poi permettono di portare anche maggiori idee, la banca X propone X ad Y ma è vero? qualcuno ha provato? Si analizza, buona idea... abbiamo un buon dato di partenza su cui aprire la trattativa per raggiungere lo scopo.</p><p>(E' come il concetto di Massimo, unirsi per contrattare il prezzo della pubblicazione etc.... unirsi per contrattare le condizioni bancarie, tassi etc... è brutto? E' meglio aspettare che qualcuno ci dia dei soldi che non arriveranno mai?)</p><p> </p><p>Il tutto è a costo contenuto, il tempo speso, nessuna %, nessun patrimonio fuori controllo da gestire etc... ma le teste delle persone che mettono in comune problemi ed obiettivi e soprattutto con nessun vincolo con le banche, interesse di potere o sedia in pelle aggiuntiva.</p><p> </p><p>Non sempre è utile concentrare ma anche distribuire la liquidità al fine di sperimentare nuovi investimenti che possono portare a risorse o anche perdite.</p><p> </p><p>I pro e i contro:</p><ul> <li data-xf-list-type="ul">E' un sistema piccolo... un'economia di paesino...per darsi una risposta basterebbe guardare scatole ed etichette e farsi un'idea delle zone italiane maggiormente produttive... o forse dei paesini dove stranamente son più banche che persone</li> <li data-xf-list-type="ul">Non è accessibile a tutti... è chiaro è basato sulla fiducia non c'è alcun contratto scritto, solo interessi comuni... si parla della propria azienda non si parla di concorrenza sleale tra di esse, chiunque può decidere e disporre come preferisce del proprio, senza vincolo.... perchè non c'è vincolo di denaro, sono solo strategie.</li> <li data-xf-list-type="ul">Funziona? Si, perchè ha permesso di risparmiare nei momenti di grassa per far fronte ai momenti di magra di adesso... soprattutto di sopravvivere senza essere schiacciati come il singolo... e sapendolo gestire permette di avere credito senza cercare la carità... facendo però qualche KM in +.</li> </ul><p>Se poi si possa applicare su larga scala con i consorzi... non so... è una risposta che ognuno può meditare da se.</p><p>Chi dice... sono schiavo della banca... è perchè molto spesso non ha letto quello che la banca proponeva, non sapeva e ha firmato in base a quello che veniva detto in quel momento.</p><p> </p><p>Altro è il concetto di fare un calderone dove tutti donano e prelevano sulla base di...? Ci metto un po' di soldi a scopo umanitario? Prevedo un % di interessi? E se poi a chi presto fallisce etc? </p><p>Finanziare un progetto con inizio X e fine Y è un conto... finanziare un'istituto che eroghi liquidità è un altro (ma questo sono sicura che lo sai).</p><p> </p><p>Magari bisognerebbe incentivare maggiormente anche l'ingresso di imprenditori che finanzino l'edilizia ma con un trasparenza che in questi anni non si è mai vista... Rendere trasparente significa attirare anche investimenti dall'estero in un'economia che è sempre stata chiusa... di pochi e spesso mal selezionati (perché non in base alle competenze ma ad altro)</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="ludovica83, post: 330004, member: 45256"] Credo di averlo già riportato in qualche altro posto ma lo ripeto volentieri. Per non essere vittime delle banche, non serve avere solo consorzi, aspettare donazioni o l'arrivo del sistema found rasing... al nord questo sistema di associazione "finanziaria" patrimoniale tra aziende per mediare e contrattare con le banche già avviene... (è un sistema vecchissimo) Esempio: Gino > azienda A con conto: 10 Gino gestisce anche > azienda B con conto: 15 Gino > è in relazione con Pino con azienda C con conto: 20 Pino > possiede anche altra azienda da 1000 Poi c'è Wilma che ha anche le azienda 1000 e conosce Gino perchè gli gestisce parte di patrimonio... e Gino presenta Pino. Tutti hanno la propria identità e nessuno gli vieta a questi 3 soggetti di spostare i propri capitali a piacimento a seconda di migliori condizioni proposte dal sistema bancario... e solitamente sono le banche poi a non volere che la somma di tutti i capitali passino da un soggetto bancario ad altro... Perchè finchè è il singolo... non sei nessuno... quando la cifra diventa un bacino molto ampio... è interesse di qualsiasi istituto di credito dare il miglior servizio possibile.... nelle proprie possibilità (" il... vediamo di fare il possibile per accontentare tutti quanti... cioè applicare quello che dovrebbe essere applicato"). In questo caso... non serve alcun consorzio... ma che ci sia fiducia tra le persone per raggiungere obiettivi comune. Non c'è lucro, % o altro che gira attorno. Questo sistema, crea anche solidarietà tra le parti... non sei il numero X. La relazione è molto + stretta... si è un piccolo gruppo... ed è + facile aiutare chi sta in difficoltà cercando di far ottenere sempre migliori condizioni... Ma in questo gruppo funziona la relazione e non la concorrenza. Spesso le aziende si occupano di settore completamente diversi... ma sono tutte interessate ad avere condizioni migliori. Più teste poi permettono di portare anche maggiori idee, la banca X propone X ad Y ma è vero? qualcuno ha provato? Si analizza, buona idea... abbiamo un buon dato di partenza su cui aprire la trattativa per raggiungere lo scopo. (E' come il concetto di Massimo, unirsi per contrattare il prezzo della pubblicazione etc.... unirsi per contrattare le condizioni bancarie, tassi etc... è brutto? E' meglio aspettare che qualcuno ci dia dei soldi che non arriveranno mai?) Il tutto è a costo contenuto, il tempo speso, nessuna %, nessun patrimonio fuori controllo da gestire etc... ma le teste delle persone che mettono in comune problemi ed obiettivi e soprattutto con nessun vincolo con le banche, interesse di potere o sedia in pelle aggiuntiva. Non sempre è utile concentrare ma anche distribuire la liquidità al fine di sperimentare nuovi investimenti che possono portare a risorse o anche perdite. I pro e i contro: [LIST] [*]E' un sistema piccolo... un'economia di paesino...per darsi una risposta basterebbe guardare scatole ed etichette e farsi un'idea delle zone italiane maggiormente produttive... o forse dei paesini dove stranamente son più banche che persone [*]Non è accessibile a tutti... è chiaro è basato sulla fiducia non c'è alcun contratto scritto, solo interessi comuni... si parla della propria azienda non si parla di concorrenza sleale tra di esse, chiunque può decidere e disporre come preferisce del proprio, senza vincolo.... perchè non c'è vincolo di denaro, sono solo strategie. [*]Funziona? Si, perchè ha permesso di risparmiare nei momenti di grassa per far fronte ai momenti di magra di adesso... soprattutto di sopravvivere senza essere schiacciati come il singolo... e sapendolo gestire permette di avere credito senza cercare la carità... facendo però qualche KM in +. [/LIST] Se poi si possa applicare su larga scala con i consorzi... non so... è una risposta che ognuno può meditare da se. Chi dice... sono schiavo della banca... è perchè molto spesso non ha letto quello che la banca proponeva, non sapeva e ha firmato in base a quello che veniva detto in quel momento. Altro è il concetto di fare un calderone dove tutti donano e prelevano sulla base di...? Ci metto un po' di soldi a scopo umanitario? Prevedo un % di interessi? E se poi a chi presto fallisce etc? Finanziare un progetto con inizio X e fine Y è un conto... finanziare un'istituto che eroghi liquidità è un altro (ma questo sono sicura che lo sai). Magari bisognerebbe incentivare maggiormente anche l'ingresso di imprenditori che finanzino l'edilizia ma con un trasparenza che in questi anni non si è mai vista... Rendere trasparente significa attirare anche investimenti dall'estero in un'economia che è sempre stata chiusa... di pochi e spesso mal selezionati (perché non in base alle competenze ma ad altro) [/QUOTE]
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