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<blockquote data-quote="ingelman" data-source="post: 395409" data-attributes="member: 9646"><p>Scusa GestimmIT ma non sono daccordo</p><p>Non è vero che si è iniziato a parlare di collaborazione solo ora che si sente forte la crisi .... anzi secondo me in questi frangenti di forte difficoltà i limiti e le carenze delle piattaforme di condivisione si amplificano e ti spiego perchè.</p><p></p><p>C'è da fare come premessa che in ogni Città esistono delle dinamiche diverse anche riferite alla nostra profesione di AI (Qui a Roma da anni viene utilizata una piattaforma che non cito appartenente alla stessa famiglia di un noto Franchisor. poi distribuita sotto altri nomi ad altri Franchising compresi noi Fiaip) dico questo per far capire, non a te ovviamente ma a chi legge, che chi sta scrivendo parla con cognizione di causa .... </p><p></p><p>Il problema principale consiste nel fatto che noi AI italiani non siamo assolutamente preparati e soprattutto predisposti mentalmente alle collaborazioni, ma di fatto siamo legati fortemente al concetto di tenerci ben stretto il nostro orticello (almeno quello con la verdura buona) quello con l'insalata appassita lo andiamo a condividere .</p><p></p><p>Non è assolutamente vero che nei momenti di crisi l'AI tende di più a collaborare in maniera trasparente e coerente.</p><p></p><p>Esempio:</p><p>parlando della mentalità riferita nella realtà lavorativa di Roma perche è quella che conosco ma credo che le dinamiche siano le stesse ache per le altre Città</p><p>anche quando si vendeva tutto è sempre esistita la tendenza che se ad un agenzia entra un appartamento buono e facilmente vendibile "<em>col cavolo che lo condivide"</em> </p><p>questo fà si che sulle piattaforme di condivisione quello che trovi è solamente la parte dell'offerta difficile da piazzare ... <em>pessima qualità</em></p><p></p><p>Se questo accadeva quando si vendeva tutto figuriamoci ora che si vende poco<em> "la verdura buona dell'orticello è tenuta ancor più gelosamente dall'ortolano rispetto a prima</em>" quindi questo fà si che il numero d'offerta condivisa sia maggiore ma inesorabilmente di qualità sempre peggiore.</p><p></p><p>Spero di essere riuscito nello scrivere a spiegare quello che intendo trasmettere riferito ad un nostro limite mentale come AI, tolti alcuni ovviamente, riguardo il concetto di condivisione.</p><p></p><p><strong>E' un problema culturale</strong> ... di educazione riferità al concetto di mentalità che per farcela cambiare non basterà un decennio.</p><p></p><p>L'unico modo per far funzionare bene una piattaforma di condivisione è <strong>mettere come obbligo </strong>per gli aderenti il <u>condividere tutto a prescindere</u> .... a chi tale concetto non è gradito, libero di non aderire, <strong>chi trasgredisce</strong> a tale obbligo e viene scoperto <strong>deve essere immediatamente espulso</strong> ed emarginato.</p><p></p><p>esempio nell'esempio usando termini di fantasia .... Sono associato Sfiapperte e come tale ho <strong>l'obbligo</strong> in qualità di appartenente ad una Federazione di Agenti Immobiliari di insirere e condividere con i miei consociati <strong>tutto</strong> il mio portafoglio d'offerte sul portale federativo il "CercaunavoltaCasa" .... ho usato nomi d'arte ovviamente <img src="/styles/default/xenforo/smilies.emoji/people/wink.emoji.svg" class="smilie" loading="lazy" alt=";)" title="Occhiolino ;)" data-shortname=";)" /></p><p></p><p>(qui si innescano ovviamente altri problemi riferiti ad eventuali storni provvigionali diversi in base dal tipo d'incarico anche se la logica imporrebbe ognuno dal suo .. ma questo è un'altro problema nel problema)</p><p></p><p>Tutta questa mia lungaggine per dire che finchè non ci cambiano il cervello (obbligandoci ad adottare determinati comportamenti) qualsiasi piattaforma di condivisione anche la più all'avanguardia e perfettamente funzionante come strumento informatico, da un punto di vista di utilità riferita alla professione funzionerà male.</p><p></p><p><strong>La crisi peggiora la qualità della condivisione</strong></p><p>E' la sindrome dell'orticello il vero problema ... patologia difficile da superare</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="ingelman, post: 395409, member: 9646"] Scusa GestimmIT ma non sono daccordo Non è vero che si è iniziato a parlare di collaborazione solo ora che si sente forte la crisi .... anzi secondo me in questi frangenti di forte difficoltà i limiti e le carenze delle piattaforme di condivisione si amplificano e ti spiego perchè. C'è da fare come premessa che in ogni Città esistono delle dinamiche diverse anche riferite alla nostra profesione di AI (Qui a Roma da anni viene utilizata una piattaforma che non cito appartenente alla stessa famiglia di un noto Franchisor. poi distribuita sotto altri nomi ad altri Franchising compresi noi Fiaip) dico questo per far capire, non a te ovviamente ma a chi legge, che chi sta scrivendo parla con cognizione di causa .... Il problema principale consiste nel fatto che noi AI italiani non siamo assolutamente preparati e soprattutto predisposti mentalmente alle collaborazioni, ma di fatto siamo legati fortemente al concetto di tenerci ben stretto il nostro orticello (almeno quello con la verdura buona) quello con l'insalata appassita lo andiamo a condividere . Non è assolutamente vero che nei momenti di crisi l'AI tende di più a collaborare in maniera trasparente e coerente. Esempio: parlando della mentalità riferita nella realtà lavorativa di Roma perche è quella che conosco ma credo che le dinamiche siano le stesse ache per le altre Città anche quando si vendeva tutto è sempre esistita la tendenza che se ad un agenzia entra un appartamento buono e facilmente vendibile "[I]col cavolo che lo condivide"[/I] questo fà si che sulle piattaforme di condivisione quello che trovi è solamente la parte dell'offerta difficile da piazzare ... [I]pessima qualità[/I] Se questo accadeva quando si vendeva tutto figuriamoci ora che si vende poco[I] "la verdura buona dell'orticello è tenuta ancor più gelosamente dall'ortolano rispetto a prima[/I]" quindi questo fà si che il numero d'offerta condivisa sia maggiore ma inesorabilmente di qualità sempre peggiore. Spero di essere riuscito nello scrivere a spiegare quello che intendo trasmettere riferito ad un nostro limite mentale come AI, tolti alcuni ovviamente, riguardo il concetto di condivisione. [B]E' un problema culturale[/B] ... di educazione riferità al concetto di mentalità che per farcela cambiare non basterà un decennio. L'unico modo per far funzionare bene una piattaforma di condivisione è [B]mettere come obbligo [/B]per gli aderenti il [U]condividere tutto a prescindere[/U] .... a chi tale concetto non è gradito, libero di non aderire, [B]chi trasgredisce[/B] a tale obbligo e viene scoperto [B]deve essere immediatamente espulso[/B] ed emarginato. esempio nell'esempio usando termini di fantasia .... Sono associato Sfiapperte e come tale ho [B]l'obbligo[/B] in qualità di appartenente ad una Federazione di Agenti Immobiliari di insirere e condividere con i miei consociati [B]tutto[/B] il mio portafoglio d'offerte sul portale federativo il "CercaunavoltaCasa" .... ho usato nomi d'arte ovviamente ;-) (qui si innescano ovviamente altri problemi riferiti ad eventuali storni provvigionali diversi in base dal tipo d'incarico anche se la logica imporrebbe ognuno dal suo .. ma questo è un'altro problema nel problema) Tutta questa mia lungaggine per dire che finchè non ci cambiano il cervello (obbligandoci ad adottare determinati comportamenti) qualsiasi piattaforma di condivisione anche la più all'avanguardia e perfettamente funzionante come strumento informatico, da un punto di vista di utilità riferita alla professione funzionerà male. [B]La crisi peggiora la qualità della condivisione[/B] E' la sindrome dell'orticello il vero problema ... patologia difficile da superare [/QUOTE]
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