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<blockquote data-quote="Mazza" data-source="post: 81472" data-attributes="member: 11004"><p>"ciao a tutti, mi ritrovo oggi, dopo 4 anni dall'accaduto, di fronte ad un problema a dir poco allucinante. Mio padre ha acquistato all'asta nel 1993 un immobile di tipo residenziale. Successivamente il 10/06/2004 ha venduto tale immobile alla somma "X" e fu redatto un regolare rogito. Dopo 20 gg dalla vendita, e prima che mio padre ricevesse un solo centesimo e che agli acquirenti venisse concesso il mutuo, gli stessi hanno retrocesso dalla vendita perchè non potevano pagare. Lo stesso Notaio ha quindi redatto un nuovo atto chiamato appunto di "RETROCESSIONE", (per il quale mio padre ha anche pagato 2900 euro come atto di benevolenza nei confronti degli acquirenti), sul quale si legge esplicitamente che l’immobile viene retrocesso a mio padre perché gli acquirenti non sono in grado di sobbarcarsi il mutuo che ripeto non gli è mai stato concesso, ed inoltre è esplicitamente scritto che mio padre non ha mai ricevuto la somma “X” indicata nel rogito e pattuita per la vendita dello stesso immobile." </p><p></p><p>Da come parli sembra che non ci sia stato mai un compromesso con quantomeno una clausola sospensiva riguardo alla concessione di un mutuo e tanto meno una caparra, cosa alquanto grave poichè avrebbe tutelato da un'inadempienza che poi effettivamente c'è stata. </p><p>Arrivando al secondo atto con intimazione a pagare tasse sulla plusvalenza credo anch'io che il notaio abbia commesso un'imprecisione poichè si dovrebbe tenere conto dell'atto di provenienza datato 1993 e non dell'atto di retrocessione. Parlane con un avvocato di tua fiducia.</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="Mazza, post: 81472, member: 11004"] "ciao a tutti, mi ritrovo oggi, dopo 4 anni dall'accaduto, di fronte ad un problema a dir poco allucinante. Mio padre ha acquistato all'asta nel 1993 un immobile di tipo residenziale. Successivamente il 10/06/2004 ha venduto tale immobile alla somma "X" e fu redatto un regolare rogito. Dopo 20 gg dalla vendita, e prima che mio padre ricevesse un solo centesimo e che agli acquirenti venisse concesso il mutuo, gli stessi hanno retrocesso dalla vendita perchè non potevano pagare. Lo stesso Notaio ha quindi redatto un nuovo atto chiamato appunto di "RETROCESSIONE", (per il quale mio padre ha anche pagato 2900 euro come atto di benevolenza nei confronti degli acquirenti), sul quale si legge esplicitamente che l’immobile viene retrocesso a mio padre perché gli acquirenti non sono in grado di sobbarcarsi il mutuo che ripeto non gli è mai stato concesso, ed inoltre è esplicitamente scritto che mio padre non ha mai ricevuto la somma “X” indicata nel rogito e pattuita per la vendita dello stesso immobile." Da come parli sembra che non ci sia stato mai un compromesso con quantomeno una clausola sospensiva riguardo alla concessione di un mutuo e tanto meno una caparra, cosa alquanto grave poichè avrebbe tutelato da un'inadempienza che poi effettivamente c'è stata. Arrivando al secondo atto con intimazione a pagare tasse sulla plusvalenza credo anch'io che il notaio abbia commesso un'imprecisione poichè si dovrebbe tenere conto dell'atto di provenienza datato 1993 e non dell'atto di retrocessione. Parlane con un avvocato di tua fiducia. [/QUOTE]
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