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<blockquote data-quote="Gigibisa" data-source="post: 723948" data-attributes="member: 84139"><p>Salve a tutti.</p><p>Ho bisogno di un consiglio in merito ad un problema da cui pare non ci sia via d'uscita.</p><p>Mia madre nel 2017 dona a me e mia sorella un terreno (suolo agricolo) di poco meno di 10.000 mq sul quale insiste un'abitazione condonata nel 2003 (non è accatastata come casa rurale ma come abitazione). Nell'atto di donazione viene allegato un ampliamento già approvato dal comune tramite il piano casa (20%), concessione rilasciata a nome di mia madre.</p><p>L'intento era di donarlo a noi, realizzare l'ampliamento e successivamente dividere l'immobile in due unita tramite frazionamento insieme al terreno.</p><p>Il tecnico comunale che aveva suggerito questa procedura è andato in pensione ed il nuovo tecnico si oppone al frazionamento sia dell'immobile che del terreno, sostenendo che non è possibile per legge (ma non ci dice a quale legge fa riferimento)</p><p>Abbiamo proposto anche l'annullamento dell'atto di donazione tramite mutuo dissenso, per effettuare il frazionamento a monte, visto che mia madre grazie a dio è in vita, ma il tecnico comunale dice che non è possibile e che la concessione edilizia rimarrebbe sempre e solo una cointestata a me e mia sorella. Da questo potete immaginare i problemi che ne possono scaturire in futuro anche per le generezioni che verranno.</p><p>A noi sembra assurdo, abbiamo consultato anche altri tecnici e molti di loro sostengono che annullando l'atto il frazionamento è fattibile.</p><p>Inoltre nel PUG non è indicato nulla in merito all'impossibilità di frazionare un'abitazione o terrreno nel suolo agricolo e fa riferimento sempre alla famosa legge 380.</p><p>L'eventuale lottizzazione abusiva non sarebbe fattibile in quanto il lotto è già inferiore ai 10mila mq, dimensione minima richiesta per qualsiasi ulteriore costruzione. </p><p>Se qualcuno è grado di citarmi la legge che lo proibisce mi farebbe un grosso favore o se può individuare una via d'uscita che al momento appare lontana. L'unica soluzione accettata dal tecnico sarebbe la creazione di due sub ma lasciando le due teoriche unità comunicanti tramite una porta, e successivamente il Notaio procederebbe con una permuta di divisione ma sempre solo con un'unica concessione in essere.</p><p>Questo solo per l'immobile, il terreno resterebbe indiviso.</p><p></p><p>Grazie</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="Gigibisa, post: 723948, member: 84139"] Salve a tutti. Ho bisogno di un consiglio in merito ad un problema da cui pare non ci sia via d'uscita. Mia madre nel 2017 dona a me e mia sorella un terreno (suolo agricolo) di poco meno di 10.000 mq sul quale insiste un'abitazione condonata nel 2003 (non è accatastata come casa rurale ma come abitazione). Nell'atto di donazione viene allegato un ampliamento già approvato dal comune tramite il piano casa (20%), concessione rilasciata a nome di mia madre. L'intento era di donarlo a noi, realizzare l'ampliamento e successivamente dividere l'immobile in due unita tramite frazionamento insieme al terreno. Il tecnico comunale che aveva suggerito questa procedura è andato in pensione ed il nuovo tecnico si oppone al frazionamento sia dell'immobile che del terreno, sostenendo che non è possibile per legge (ma non ci dice a quale legge fa riferimento) Abbiamo proposto anche l'annullamento dell'atto di donazione tramite mutuo dissenso, per effettuare il frazionamento a monte, visto che mia madre grazie a dio è in vita, ma il tecnico comunale dice che non è possibile e che la concessione edilizia rimarrebbe sempre e solo una cointestata a me e mia sorella. Da questo potete immaginare i problemi che ne possono scaturire in futuro anche per le generezioni che verranno. A noi sembra assurdo, abbiamo consultato anche altri tecnici e molti di loro sostengono che annullando l'atto il frazionamento è fattibile. Inoltre nel PUG non è indicato nulla in merito all'impossibilità di frazionare un'abitazione o terrreno nel suolo agricolo e fa riferimento sempre alla famosa legge 380. L'eventuale lottizzazione abusiva non sarebbe fattibile in quanto il lotto è già inferiore ai 10mila mq, dimensione minima richiesta per qualsiasi ulteriore costruzione. Se qualcuno è grado di citarmi la legge che lo proibisce mi farebbe un grosso favore o se può individuare una via d'uscita che al momento appare lontana. L'unica soluzione accettata dal tecnico sarebbe la creazione di due sub ma lasciando le due teoriche unità comunicanti tramite una porta, e successivamente il Notaio procederebbe con una permuta di divisione ma sempre solo con un'unica concessione in essere. Questo solo per l'immobile, il terreno resterebbe indiviso. Grazie [/QUOTE]
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