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Property finder, il «cacciatore di immobili» si fa largo anche in Italia
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<blockquote data-quote="sylvestro" data-source="post: 412126" data-attributes="member: 17262"><p><span style="font-size: 18px"><a href="http://www.casa24.ilsole24ore.com/art/mondo-immobiliare/2014-11-04/property-finder-cacciatore-immobili-134229.php?uuid=Abr7QgaK" target="_blank"><strong>Property finder, il «cacciatore di immobili» si fa largo anche in Italia</strong></a></span></p><ul> <li data-xf-list-type="ul">4 novembre 2014</li> </ul><p>di Francesco Nariello<img src="http://www.casa24.ilsole24ore.com/images2010/mondo-immobiliare/2014/11/agente-immobiliare-corbis_488.jpg" alt="" class="fr-fic fr-dii fr-draggable " style="" /></p><p>(Corbis)</p><p><span style="font-size: 14px"><span style="font-family: 'LucidaGrande'"></span></span></p><p><span style="font-size: 14px"><span style="font-family: 'LucidaGrande'">Property finder, home hunter, buying agent. Sono alcuni dei termini - non a caso, data la diffusione nel mondo anglosassone e la novità invece in Italia, rigorosamente inglesi - utilizzati per definire la figura del “cacciatore di immobili”, il consulente al quale ricorre chi cerca un servizio “su misura” per acquistare o prendere in locazione una proprietà che abbia caratteristiche specifiche, in base alle proprie esigenze, senza rivolgersi ad una agenzia immobiliare “tradizionale” o impegnarsi nella ricerca tra gli annunci.</span></span></p><p></p><p>Si tratta di una professione nata negli Stati Uniti negli anni '90 e poi diffusasi anche in Europa, dal Regno Unito alla Francia. E che in Italia sta muovendo i primi passi. L'idea è quella di un professionista - non necessariamente un agente immobiliare - che ottiene un “incarico di ricerca” da un potenziale acquirente, <strong>disposto a pagare una provvigione più alta</strong>, rispetto a quella di una normale agenzia, per farsi trovare la casa “giusta”, che risponda in pieno alle sue esigenze.</p><p></p><p>Tra i primi a intraprendere la strada del property finding in Italia è stato Luigi Benedetti, agente immobiliare attivo nella provincia di Bologna da nove anni e da sei “cacciatore di case”. «L'agente tradizionale - spiega - parte dall'immobile e cerca qualcuno interessato ad acquistarlo. Il property finder invece fa il percorso inverso: si concentra sul compratore cercando la casa che fa al caso suo. Lavora su incarico del cliente e, <strong>se la ricerca si conclude positivamente, ottiene una provvigione media del 5%, invece del 3% di un'agenzia tradizionale</strong>».</p><p></p><p>A luglio scorso Benedetti ha dato vita, insieme a due colleghi (Massmiliano Russo e Valerio Corazzzin), a DesideraRe, primo network dedicato al property finding. «Per ora siamo in sei e operiamo in cinque realtà: da Milano città alle province di Bologna, Genova e Padova - afferma -. Abbiamo fissato alcune regole base, come quella che ciascun professionista, per fornire un servizio di qualità, segua al massimo tre clienti insieme. In generale - continua - la fase cruciale è la selezione del cliente: bisogna accertarsi che sia motivato, abbia idee chiare su cosa vuole e la disponibilità economica per l'acquisto. Altrimenti si rischia un buco nell'acqua. Il nostro servizio non si rivolge solo al segmento lusso, ma anche a chi, magari, cerca la prima casa e non ha tempo per trovarla». <strong>L'incarico, di solito, dura tra 30 e 60 giorni</strong>.<strong> Il property finder, poi, provvede alle verifiche tecniche (urbanistica, catastale, condominiale) fino alla eventuale predisposizione di una proposta d'acquisto</strong>.</p><p></p><p>«Il presupposto per fare questo mestiere è avere una profonda conoscenza del mercato in cui si opera - afferma Benedetti - e sapere utilizzare tutti gli strumenti possibili per scovare la casa giusta per il cliente: agenzie immobiliari (con cui si arriva anche a dividere la provvigione), annunci, portali, imprese di costruzione, attività di marketing dirette sul territorio». Non mancano le difficoltà: «Innanzitutto - prosegue l'agente - la poca predisposizione a collaborare di colleghi e agenzie: anche se ormai, con la crisi, è difficile che ci si lasci sfuggire l'occasione di vendere. L'altro nodo è che in Italia manca un vero sistema basato sulla condivisione di annunci e incarichi».</p><p></p><p>A dare uno spaccato di come lavora un property finder fuori dai confini nazionali è Gianluca Santacatterina, ceo di Luxury&Tourism, società specializzata da dieci anni nella ricerca di immobili all'estero per la clientela italiana. «Il property finder è il sarto su misura degli investimenti immobiliari. All'estero, soprattutto in Paesi anglosassoni, è una figura riconosciuta, alla quale viene spesso corrisposto un primo compenso già al momento dell'incarico - afferma - Lavorare in città come Londra, New York o Miami è più facile che in Italia perché il mercato è trasparente e la collaborazione tra broker automatica. Attraverso partnership, inoltre, accediamo ai sistemi Mls locali, database condivisi attraverso cui si ha una visuale completa sul mercato immobiliare».</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="sylvestro, post: 412126, member: 17262"] [SIZE=5][URL='http://www.casa24.ilsole24ore.com/art/mondo-immobiliare/2014-11-04/property-finder-cacciatore-immobili-134229.php?uuid=Abr7QgaK'][B]Property finder, il «cacciatore di immobili» si fa largo anche in Italia[/B][/URL][/SIZE] [LIST] [*]4 novembre 2014 [/LIST] di Francesco Nariello[IMG]http://www.casa24.ilsole24ore.com/images2010/mondo-immobiliare/2014/11/agente-immobiliare-corbis_488.jpg[/IMG] (Corbis) [SIZE=14px][FONT=LucidaGrande] Property finder, home hunter, buying agent. Sono alcuni dei termini - non a caso, data la diffusione nel mondo anglosassone e la novità invece in Italia, rigorosamente inglesi - utilizzati per definire la figura del “cacciatore di immobili”, il consulente al quale ricorre chi cerca un servizio “su misura” per acquistare o prendere in locazione una proprietà che abbia caratteristiche specifiche, in base alle proprie esigenze, senza rivolgersi ad una agenzia immobiliare “tradizionale” o impegnarsi nella ricerca tra gli annunci.[/FONT][/SIZE] Si tratta di una professione nata negli Stati Uniti negli anni '90 e poi diffusasi anche in Europa, dal Regno Unito alla Francia. E che in Italia sta muovendo i primi passi. L'idea è quella di un professionista - non necessariamente un agente immobiliare - che ottiene un “incarico di ricerca” da un potenziale acquirente, [B]disposto a pagare una provvigione più alta[/B], rispetto a quella di una normale agenzia, per farsi trovare la casa “giusta”, che risponda in pieno alle sue esigenze. Tra i primi a intraprendere la strada del property finding in Italia è stato Luigi Benedetti, agente immobiliare attivo nella provincia di Bologna da nove anni e da sei “cacciatore di case”. «L'agente tradizionale - spiega - parte dall'immobile e cerca qualcuno interessato ad acquistarlo. Il property finder invece fa il percorso inverso: si concentra sul compratore cercando la casa che fa al caso suo. Lavora su incarico del cliente e, [B]se la ricerca si conclude positivamente, ottiene una provvigione media del 5%, invece del 3% di un'agenzia tradizionale[/B]». A luglio scorso Benedetti ha dato vita, insieme a due colleghi (Massmiliano Russo e Valerio Corazzzin), a DesideraRe, primo network dedicato al property finding. «Per ora siamo in sei e operiamo in cinque realtà: da Milano città alle province di Bologna, Genova e Padova - afferma -. Abbiamo fissato alcune regole base, come quella che ciascun professionista, per fornire un servizio di qualità, segua al massimo tre clienti insieme. In generale - continua - la fase cruciale è la selezione del cliente: bisogna accertarsi che sia motivato, abbia idee chiare su cosa vuole e la disponibilità economica per l'acquisto. Altrimenti si rischia un buco nell'acqua. Il nostro servizio non si rivolge solo al segmento lusso, ma anche a chi, magari, cerca la prima casa e non ha tempo per trovarla». [B]L'incarico, di solito, dura tra 30 e 60 giorni[/B].[B] Il property finder, poi, provvede alle verifiche tecniche (urbanistica, catastale, condominiale) fino alla eventuale predisposizione di una proposta d'acquisto[/B]. «Il presupposto per fare questo mestiere è avere una profonda conoscenza del mercato in cui si opera - afferma Benedetti - e sapere utilizzare tutti gli strumenti possibili per scovare la casa giusta per il cliente: agenzie immobiliari (con cui si arriva anche a dividere la provvigione), annunci, portali, imprese di costruzione, attività di marketing dirette sul territorio». Non mancano le difficoltà: «Innanzitutto - prosegue l'agente - la poca predisposizione a collaborare di colleghi e agenzie: anche se ormai, con la crisi, è difficile che ci si lasci sfuggire l'occasione di vendere. L'altro nodo è che in Italia manca un vero sistema basato sulla condivisione di annunci e incarichi». A dare uno spaccato di come lavora un property finder fuori dai confini nazionali è Gianluca Santacatterina, ceo di Luxury&Tourism, società specializzata da dieci anni nella ricerca di immobili all'estero per la clientela italiana. «Il property finder è il sarto su misura degli investimenti immobiliari. All'estero, soprattutto in Paesi anglosassoni, è una figura riconosciuta, alla quale viene spesso corrisposto un primo compenso già al momento dell'incarico - afferma - Lavorare in città come Londra, New York o Miami è più facile che in Italia perché il mercato è trasparente e la collaborazione tra broker automatica. Attraverso partnership, inoltre, accediamo ai sistemi Mls locali, database condivisi attraverso cui si ha una visuale completa sul mercato immobiliare». [/QUOTE]
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