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<blockquote data-quote="Bastimento" data-source="post: 607795" data-attributes="member: 6214"><p>Qui mi permetto di dire che sbagli.</p><p>Un conto è il valore legale del titolo di studio, che certifica l'esito di un corso di studi presso scuole legalmente riconosciute e parificate.</p><p></p><p>Un conto è l'abilitazione professionale, legata ad un ulteriore esame abilitante.</p><p></p><p>Una laurea presa presso una università statale (nazionale), costituisce titolo conseguito e legalmente riconosciuto. Il che non è sufficiente però ad esercitare, visto che è richiesto un ulteriore esame di abilitazione. Così per molte professioni: avvocati, notai, architetti, docenti, ecc.</p><p></p><p>La critica attuale al valore legale, ed io aggiungo alle cosiddette "abilitazioni" direi che è legata ad una critica della visione corporativa delle arti e professioni: così come gli esami abilitanti sono una sorta di barriera d'ingresso posta da certe corporazioni di professionisti, così il valore legale dei titoli di studio dovrebbe far presumere che solo chi li possiede, abbia la competenza in un determinato settore, e possano così essere esclusi dalle cattedre universitarie a volte gli stessi premi nobel....</p><p></p><p>Sono diplomi necessari, ma a volte non sufficienti,...</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="Bastimento, post: 607795, member: 6214"] Qui mi permetto di dire che sbagli. Un conto è il valore legale del titolo di studio, che certifica l'esito di un corso di studi presso scuole legalmente riconosciute e parificate. Un conto è l'abilitazione professionale, legata ad un ulteriore esame abilitante. Una laurea presa presso una università statale (nazionale), costituisce titolo conseguito e legalmente riconosciuto. Il che non è sufficiente però ad esercitare, visto che è richiesto un ulteriore esame di abilitazione. Così per molte professioni: avvocati, notai, architetti, docenti, ecc. La critica attuale al valore legale, ed io aggiungo alle cosiddette "abilitazioni" direi che è legata ad una critica della visione corporativa delle arti e professioni: così come gli esami abilitanti sono una sorta di barriera d'ingresso posta da certe corporazioni di professionisti, così il valore legale dei titoli di studio dovrebbe far presumere che solo chi li possiede, abbia la competenza in un determinato settore, e possano così essere esclusi dalle cattedre universitarie a volte gli stessi premi nobel.... Sono diplomi necessari, ma a volte non sufficienti,... [/QUOTE]
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