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Quale shock ci vorrebbe x risvegliare un mercato in letargo?
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<blockquote data-quote="studiopci" data-source="post: 385053" data-attributes="member: 10285"><p>Io credo che prima di tutto ci si debba rendere conto di una cosa, e cioè che i così detti tempi di una volta non torneranno mai più; non esistono le condizioni e non potranno mai più esistere. Sono anti europeo convinto per come è stato concepito il tutto, per il semplice fatto che è una grande boiata una moneta unica in una associazione di Stati dove ognuno fa quello che meglio crede in materia di economia, fiscalità ed altro... e dove gli stessi aderenti si fanno la guerra nel giusto intento di salvaguardare i propri interessi, ma è un discorso lungo.</p><p>Tornando a noi io credo che l'Italia abbia bisogno di tranquillità come l'Italiano della cosa più importante la stabilità e la sicurezza... l'economia italiana è sempre stata fondata sul principio della sicurezza: acquisto casa per sicurezza, acquisto casa per dare una sicurezza ai miei figli, acquisto la macchina per la sicurezza di poterla pagare, faccio le vacanze per la sicurezza di potermelo permettere, e via così, nel momento in cui siamo arrivati a dover mettere in discussione questo principi, a parlare di precarietà, di tagli ed altro... questo sistema si è bloccato inesorabilmente e purtroppo non credo si riuscirà a sbloccarlo e comunque definitivamente.</p><p>Per dare un'iniezione di fiducia lo Stato dovrebbe affrontare in prima persona degli enormi sacrifici, eliminare e tagliare non i servizi ma il sistema idrovora che si è creato, mettere in campo enormi investimenti e cominciare a parlare di stabilità non precarietà... di conseguenza il mercato dovrebbe uniformarsi alla situazione, nel caso del nostro settore, è inutile parlare di ripresa quando gli immobili costano una cifra, quando le banche erogano ( se erogano ) al massimo l'70 %, quando ci vogliono 60/ 70.000 euro in contanti perchè una famiglia possa acquistare, quando la tassazione su tutta la filiera della casa è assurda, quando ... insomma comprare un immobile non conviene...</p><p>Si dovrebbe avere il coraggio di fare seri interventi di riforma partendo dal costo dei terreni e dalla speculazione che c'è stata e c'è... basterebbe per esempio dividere i terreni in edificabili e non ( ma questa condizione non dovrebbe mai cambiare... mai) dove per non edificabili intendo il dirupo scosceso della montagna e per edificabile tutto il resto, logicamente con regole precise su come , cosa e dove costruire... questo significherebbe già abbattere il costo dei terreni, poi semplificare le norme di costruzione, i balzelli, i costi ed altro, ridurrebbe ancor di più i costi che gravano alla fine sul compratore... insomma ci vorrebbe un lavoro serio, ma abbiamo personaggi seri nella nostra " classe dirigente "? Basta accendere la televisione e leggere i giornali per rendersi conto di essere spettatori di un grande teatrino di burattini, dove va in scena una tragicomica commedia.</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="studiopci, post: 385053, member: 10285"] Io credo che prima di tutto ci si debba rendere conto di una cosa, e cioè che i così detti tempi di una volta non torneranno mai più; non esistono le condizioni e non potranno mai più esistere. Sono anti europeo convinto per come è stato concepito il tutto, per il semplice fatto che è una grande boiata una moneta unica in una associazione di Stati dove ognuno fa quello che meglio crede in materia di economia, fiscalità ed altro... e dove gli stessi aderenti si fanno la guerra nel giusto intento di salvaguardare i propri interessi, ma è un discorso lungo. Tornando a noi io credo che l'Italia abbia bisogno di tranquillità come l'Italiano della cosa più importante la stabilità e la sicurezza... l'economia italiana è sempre stata fondata sul principio della sicurezza: acquisto casa per sicurezza, acquisto casa per dare una sicurezza ai miei figli, acquisto la macchina per la sicurezza di poterla pagare, faccio le vacanze per la sicurezza di potermelo permettere, e via così, nel momento in cui siamo arrivati a dover mettere in discussione questo principi, a parlare di precarietà, di tagli ed altro... questo sistema si è bloccato inesorabilmente e purtroppo non credo si riuscirà a sbloccarlo e comunque definitivamente. Per dare un'iniezione di fiducia lo Stato dovrebbe affrontare in prima persona degli enormi sacrifici, eliminare e tagliare non i servizi ma il sistema idrovora che si è creato, mettere in campo enormi investimenti e cominciare a parlare di stabilità non precarietà... di conseguenza il mercato dovrebbe uniformarsi alla situazione, nel caso del nostro settore, è inutile parlare di ripresa quando gli immobili costano una cifra, quando le banche erogano ( se erogano ) al massimo l'70 %, quando ci vogliono 60/ 70.000 euro in contanti perchè una famiglia possa acquistare, quando la tassazione su tutta la filiera della casa è assurda, quando ... insomma comprare un immobile non conviene... Si dovrebbe avere il coraggio di fare seri interventi di riforma partendo dal costo dei terreni e dalla speculazione che c'è stata e c'è... basterebbe per esempio dividere i terreni in edificabili e non ( ma questa condizione non dovrebbe mai cambiare... mai) dove per non edificabili intendo il dirupo scosceso della montagna e per edificabile tutto il resto, logicamente con regole precise su come , cosa e dove costruire... questo significherebbe già abbattere il costo dei terreni, poi semplificare le norme di costruzione, i balzelli, i costi ed altro, ridurrebbe ancor di più i costi che gravano alla fine sul compratore... insomma ci vorrebbe un lavoro serio, ma abbiamo personaggi seri nella nostra " classe dirigente "? Basta accendere la televisione e leggere i giornali per rendersi conto di essere spettatori di un grande teatrino di burattini, dove va in scena una tragicomica commedia. [/QUOTE]
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