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Recesso da preliminare di compravendita
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<blockquote data-quote="LATITTI79" data-source="post: 140900" data-attributes="member: 33936"><p>Buon giorno a tutti.</p><p>Tre mesi fa ho sottoscritto un preliminare di compravendita fra privati per l'acquisto di una casa, specificando (anche se "in più") nel contratto che la casa veniva acquistata "come vista e piaciuta", e che alla data del rogito (previsto entro il 31.07.11) le risultanze "di fatto" dovevano coincidere con quanto depositato in Comune ed al Catasto. Tale specifica era stata richiesta perchè, confrontando le planimetrie con lo stato reale, mi ero accorta di una tramezza mancante e di una scala "trasformata" da scala normale in scala a chiocciola (tutte modifiche fatte in fase di ristrutturazione e, a detta del venditore, accettate dal Comune).</p><p>Preciso che la casa prevedeva: </p><p>- piano terra garage e locale caldaia</p><p>- piano primo cucina/soggiorno, bagno e ripostiglio</p><p>- piano secondo mansardato 3 stanze, bagno e 2 depositi sottotetto.</p><p>- giardino e orto</p><p>Per la compravendita è stata versata una caparra confirmatoria.</p><p>Il venditore si è reso disponibile a sanare le piccole differenze, affidando all'ingegnere che aveva seguito tutti i lavori di ristrutturazione il compito di sistemare le rettifiche in Comune e catasto.</p><p>Dopo ripetuti solleciti da parte mia all'ingegnere della controparte, trascorsi 2 mesi e mezzo dal preliminare e ad una settimana dalla scadenza, "salta fuori" che non solo l'ingegnere ha fatto tutto all'acqua di rose, depositando disegni e successiva sanatoria (con sanzione amministrativa a carico del venditore) notevolmente in ritardo, ma per avere tutto in regola si rende necessaria l'installazione di due lucernari nel tetto, visto che "il rapporto superficie finestre e stanza non è sufficiente". Ho pertanto nominato un geometra "di parte" per riprendere tutte le misure del caso, e lo stesso ha rilevato che tutte le planimetrie depositate in Comune, sulla base delle quali è stata fatta la sanatoria, sono SBAGLIATE!!!! </p><p>A questo punto scatteranno cause legali fra il venditore ed il suo tecnico, e possibili ripercussioni da parte del Comune...</p><p>Ovviamente non mi sento più di acquistare la casa sia per le "questioni legali", sia perchè ormai non si arriva a sanare il tutto nei termini (la zona è soggetta a particolari commissioni edilizie), sia perchè dai nuovi rilievi risulta che il bagno del secondo piano non è in regola, in quanto non ci sono le altezze minime per il sottotetto.</p><p>Immagino di avere tutti i diritti per risolvere il preliminare e richiedere il doppio della caparra: per questioni "umane" però, vorrei andare incontro al venditore e chiedere "solo" quanto versato più metà. Sono comunque in regola? Esiste un modulo di risoluzione del preliminare?</p><p>Grazie</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="LATITTI79, post: 140900, member: 33936"] Buon giorno a tutti. Tre mesi fa ho sottoscritto un preliminare di compravendita fra privati per l'acquisto di una casa, specificando (anche se "in più") nel contratto che la casa veniva acquistata "come vista e piaciuta", e che alla data del rogito (previsto entro il 31.07.11) le risultanze "di fatto" dovevano coincidere con quanto depositato in Comune ed al Catasto. Tale specifica era stata richiesta perchè, confrontando le planimetrie con lo stato reale, mi ero accorta di una tramezza mancante e di una scala "trasformata" da scala normale in scala a chiocciola (tutte modifiche fatte in fase di ristrutturazione e, a detta del venditore, accettate dal Comune). Preciso che la casa prevedeva: - piano terra garage e locale caldaia - piano primo cucina/soggiorno, bagno e ripostiglio - piano secondo mansardato 3 stanze, bagno e 2 depositi sottotetto. - giardino e orto Per la compravendita è stata versata una caparra confirmatoria. Il venditore si è reso disponibile a sanare le piccole differenze, affidando all'ingegnere che aveva seguito tutti i lavori di ristrutturazione il compito di sistemare le rettifiche in Comune e catasto. Dopo ripetuti solleciti da parte mia all'ingegnere della controparte, trascorsi 2 mesi e mezzo dal preliminare e ad una settimana dalla scadenza, "salta fuori" che non solo l'ingegnere ha fatto tutto all'acqua di rose, depositando disegni e successiva sanatoria (con sanzione amministrativa a carico del venditore) notevolmente in ritardo, ma per avere tutto in regola si rende necessaria l'installazione di due lucernari nel tetto, visto che "il rapporto superficie finestre e stanza non è sufficiente". Ho pertanto nominato un geometra "di parte" per riprendere tutte le misure del caso, e lo stesso ha rilevato che tutte le planimetrie depositate in Comune, sulla base delle quali è stata fatta la sanatoria, sono SBAGLIATE!!!! A questo punto scatteranno cause legali fra il venditore ed il suo tecnico, e possibili ripercussioni da parte del Comune... Ovviamente non mi sento più di acquistare la casa sia per le "questioni legali", sia perchè ormai non si arriva a sanare il tutto nei termini (la zona è soggetta a particolari commissioni edilizie), sia perchè dai nuovi rilievi risulta che il bagno del secondo piano non è in regola, in quanto non ci sono le altezze minime per il sottotetto. Immagino di avere tutti i diritti per risolvere il preliminare e richiedere il doppio della caparra: per questioni "umane" però, vorrei andare incontro al venditore e chiedere "solo" quanto versato più metà. Sono comunque in regola? Esiste un modulo di risoluzione del preliminare? Grazie [/QUOTE]
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