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L'Esperto Immobiliare Risponde
Compravendita, Professionisti, Aste e Pignoramenti
Riconsegna delle chiavi alla fine del mandato dell'agenzia immobiliare
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Testo
<blockquote data-quote="Domus mp Immobiliare" data-source="post: 41961" data-attributes="member: 128"><p>Ciao a tutti . Vi voglio raccontare cosa mi è successo circa 13 anni fa in merito ad una riconsegna chiavi . La sig.ra Rossi ( nome di fantasia) mi conferì incarico verbale per la locazione di un immobile arredato sito nella città in cui lavoro e mi consegnò le chiavi del suddetto previo rilascio da parte mia di di dichiarazione del conferimento delle chiavi , sottoscritta da me e dalla sig.ra Rossi . Iniziai a proporlo . Tra le visite effettuate ci fu anche quella di un maresciallo di finanza che visionava immobili per conto del Ministero degli Interni -sezione Pubblica Sicurezza. Mi confermò la volontà di volerlo acquisire in locazione per conto dell’ente di stato (avevo già fatto una decina di contratti di questo tipo con loro). Il contratto predisposto da me sarebbe stato firmato dal locatore spedito a Roma per la firma del responsabile del servizio con conseguente accredito sul conto corrente del locatore , di 3 mensilità di cauzione più la mensilità anticipata. Cosa importante è che il canone locativo loro lo raddoppiavano in quanto chiedevano arredi e tutte le utenze allacciate di cui comunque si facevano carico . Pagavano la mia parcella e accreditavano la pigione mensilmente su c.c. al locatore. Mi si richiedeva la massima riservatezza nel primo contatto con la propietà e ad accettazione avvenuta i propietari potevano prendere tutti gli accordi ed avere più dettagliate spiegazioni dal maresciallo previo incontro da me in ufficio. Chiamai la sig.ra Rossi e convocatola in ufficio le feci presente tutte le condizioni della locazione compreso il canone raddoppiato , la resi edotta della riservatezza in questa prima fase a cui ero tenuto ,confermandole comunque come conduttore un ente di stato. Ancora oggi non so se la sig.ra Rossi comprese appieno ciò che le avevo comunicato fatto stà che impazzi letteralmente richiedendomi l’immediata restituzione delle chiavi . Confesso che il momento fu un po’ concitato con il sottoscritto che faceva presente il suo diritto alle provvigioni e la signora che chiedeva le chiavi . Realizzando che in quella fase era inutile spiegare alcun che alla signora mi feci portare dall’impiegata le chiavi e il modulo di riconsegna . Lo compilai e lo presentai per la sottoscrizione.La sig.ra Rossi lo strappò e pretese ugualmente le chiavi . Persi la pazienza e “in modo inequivocabile” comunicai che senza verbale di riconsegna chiavi , queste sarebbero rimaste in ufficio. La sig.ra inviperita andò via minacciando di recarsi dai carabinieri . Dopo un attimo realizzai che in ogni caso aveva diritto alla restituzione e di conseguenza le feci spedire un telegramma nel quale si puntualizzava il suo diniego alla locazione , la sottoscrizione da parte mia della dichiarazione del ricevimento delle chiavi conferite scopo locazione e la mia più ampia disponibilità alla restituzione in qualsiasi momento. Non passò un ora che ricevetti telefonata dalla stazione dei cc . Parlai con un maresciallo che conoscevo che mi chiese notizie di ciò che era successo. Spiegai minuziosamente l’accaduto e che esistendo una mia dichiarazione del ricevimento delle chiavi dovevo avere un riscontro della riconsegna . Sentii chiaramente il maresciallo che rivolgendosi alla Rossi le disse di ritornare da me in ufficio ,di sottoscrivere la restituzione e che avrebbe riavuto immediatamente le chiavi . Mi congedai cordialmente con il maresciallo dei carabinieri. Dopo due settimane ,senza nessuno che mi contattasse , ricevetti la visita in ufficio di due ispettori di P.S. che mi chiesero delucidazioni sul fatto .Raccontai l’accaduto .Uno dei due si dimostrò scortese e in riferimento a mie eventuali pretese, mosse qualche velata minaccia.</p><p>La cosa mi disturbò a tal punto che contattai il mio legale e feci scrivete alla Rossi rendendomi nuovamente disponibile unitamente al legale, alla restituzione delle chiavi riservandomi ogni azione legale per il recupero delle provvigioni. </p><p>Da quel momento silenzio assoluto per tre anni . Io da parte mia non feci causa alla Rossi .Un giorno mi trovavo in questura per la consegna di alcune cessioni di fabbricato, quando mi sentii chiamare da quell’ispettore che mi era venuto a trovare in ufficio. Mi notificò una querela da parte della Rossi , querela che aveva preso il suo corso nel ‘97 e per la quale fui rinviato a giudizio per “ aver usato modi non idonei per far valere le mie ragioni”(PENALE). Dovetti lottare per ulteriori tre anni per far valere le mie ragioni .Fui assolto con formula ampia ,per non aver commesso il fatto . Mi costò comunque una tombola . Sapete chi era l’ispettore che mi minacciò nel mio ufficio , che mi notificò la querela , che raccolse la querela , che la portò avanti rendendosi anche testimone della Rossi ? Il suo testimone di nozze. Il compare. Durante un udienza fu anche incalzato dal giudice e caduto più volte in contraddizione fu addirittura congedato in malo modo dal giudice stesso. La legge italiana comunque è assurda , io fui assolto ma la querelante non fu condannata a nulla ,tantomeno al pagamento delle mie spese . Per recuperarle avrei dovuto attivare un azione legale . Ero nauseato dalla legge il giudice delle indagini preliminari con una leggerezza inaudita mi aveva rinviato a giudizio nonostante il telegramma inviato alla Rossi ,nonostante la raccomandata del mio legale nonostante la proposta di locazione .Ma era estate e forse il fascicolo della mia pratica lo lesse in spiaggia tra un tuffo e una partita di tamburello.</p><p>Tenete presente che era penale ed in caso di condanna avrei perso i requisiti per lavorare . Fu davvero un brutto viaggio . Ciao.</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="Domus mp Immobiliare, post: 41961, member: 128"] Ciao a tutti . Vi voglio raccontare cosa mi è successo circa 13 anni fa in merito ad una riconsegna chiavi . La sig.ra Rossi ( nome di fantasia) mi conferì incarico verbale per la locazione di un immobile arredato sito nella città in cui lavoro e mi consegnò le chiavi del suddetto previo rilascio da parte mia di di dichiarazione del conferimento delle chiavi , sottoscritta da me e dalla sig.ra Rossi . Iniziai a proporlo . Tra le visite effettuate ci fu anche quella di un maresciallo di finanza che visionava immobili per conto del Ministero degli Interni -sezione Pubblica Sicurezza. Mi confermò la volontà di volerlo acquisire in locazione per conto dell’ente di stato (avevo già fatto una decina di contratti di questo tipo con loro). Il contratto predisposto da me sarebbe stato firmato dal locatore spedito a Roma per la firma del responsabile del servizio con conseguente accredito sul conto corrente del locatore , di 3 mensilità di cauzione più la mensilità anticipata. Cosa importante è che il canone locativo loro lo raddoppiavano in quanto chiedevano arredi e tutte le utenze allacciate di cui comunque si facevano carico . Pagavano la mia parcella e accreditavano la pigione mensilmente su c.c. al locatore. Mi si richiedeva la massima riservatezza nel primo contatto con la propietà e ad accettazione avvenuta i propietari potevano prendere tutti gli accordi ed avere più dettagliate spiegazioni dal maresciallo previo incontro da me in ufficio. Chiamai la sig.ra Rossi e convocatola in ufficio le feci presente tutte le condizioni della locazione compreso il canone raddoppiato , la resi edotta della riservatezza in questa prima fase a cui ero tenuto ,confermandole comunque come conduttore un ente di stato. Ancora oggi non so se la sig.ra Rossi comprese appieno ciò che le avevo comunicato fatto stà che impazzi letteralmente richiedendomi l’immediata restituzione delle chiavi . Confesso che il momento fu un po’ concitato con il sottoscritto che faceva presente il suo diritto alle provvigioni e la signora che chiedeva le chiavi . Realizzando che in quella fase era inutile spiegare alcun che alla signora mi feci portare dall’impiegata le chiavi e il modulo di riconsegna . Lo compilai e lo presentai per la sottoscrizione.La sig.ra Rossi lo strappò e pretese ugualmente le chiavi . Persi la pazienza e “in modo inequivocabile” comunicai che senza verbale di riconsegna chiavi , queste sarebbero rimaste in ufficio. La sig.ra inviperita andò via minacciando di recarsi dai carabinieri . Dopo un attimo realizzai che in ogni caso aveva diritto alla restituzione e di conseguenza le feci spedire un telegramma nel quale si puntualizzava il suo diniego alla locazione , la sottoscrizione da parte mia della dichiarazione del ricevimento delle chiavi conferite scopo locazione e la mia più ampia disponibilità alla restituzione in qualsiasi momento. Non passò un ora che ricevetti telefonata dalla stazione dei cc . Parlai con un maresciallo che conoscevo che mi chiese notizie di ciò che era successo. Spiegai minuziosamente l’accaduto e che esistendo una mia dichiarazione del ricevimento delle chiavi dovevo avere un riscontro della riconsegna . Sentii chiaramente il maresciallo che rivolgendosi alla Rossi le disse di ritornare da me in ufficio ,di sottoscrivere la restituzione e che avrebbe riavuto immediatamente le chiavi . Mi congedai cordialmente con il maresciallo dei carabinieri. Dopo due settimane ,senza nessuno che mi contattasse , ricevetti la visita in ufficio di due ispettori di P.S. che mi chiesero delucidazioni sul fatto .Raccontai l’accaduto .Uno dei due si dimostrò scortese e in riferimento a mie eventuali pretese, mosse qualche velata minaccia. La cosa mi disturbò a tal punto che contattai il mio legale e feci scrivete alla Rossi rendendomi nuovamente disponibile unitamente al legale, alla restituzione delle chiavi riservandomi ogni azione legale per il recupero delle provvigioni. Da quel momento silenzio assoluto per tre anni . Io da parte mia non feci causa alla Rossi .Un giorno mi trovavo in questura per la consegna di alcune cessioni di fabbricato, quando mi sentii chiamare da quell’ispettore che mi era venuto a trovare in ufficio. Mi notificò una querela da parte della Rossi , querela che aveva preso il suo corso nel ‘97 e per la quale fui rinviato a giudizio per “ aver usato modi non idonei per far valere le mie ragioni”(PENALE). Dovetti lottare per ulteriori tre anni per far valere le mie ragioni .Fui assolto con formula ampia ,per non aver commesso il fatto . Mi costò comunque una tombola . Sapete chi era l’ispettore che mi minacciò nel mio ufficio , che mi notificò la querela , che raccolse la querela , che la portò avanti rendendosi anche testimone della Rossi ? Il suo testimone di nozze. Il compare. Durante un udienza fu anche incalzato dal giudice e caduto più volte in contraddizione fu addirittura congedato in malo modo dal giudice stesso. La legge italiana comunque è assurda , io fui assolto ma la querelante non fu condannata a nulla ,tantomeno al pagamento delle mie spese . Per recuperarle avrei dovuto attivare un azione legale . Ero nauseato dalla legge il giudice delle indagini preliminari con una leggerezza inaudita mi aveva rinviato a giudizio nonostante il telegramma inviato alla Rossi ,nonostante la raccomandata del mio legale nonostante la proposta di locazione .Ma era estate e forse il fascicolo della mia pratica lo lesse in spiaggia tra un tuffo e una partita di tamburello. Tenete presente che era penale ed in caso di condanna avrei perso i requisiti per lavorare . Fu davvero un brutto viaggio . Ciao. [/QUOTE]
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