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Rogito che cita una parte di giardino che in realtà non esiste più
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Testo
<blockquote data-quote="H&amp;F" data-source="post: 234507" data-attributes="member: 46145"><p>Concordo sugli aspetti etici della vicenda.</p><p>Ma torno a quelli giuridici.</p><p>L'immobile è stato visionato, è piaciuto e poi è stato acquistato così come è senza un pezzo di giardino dove da tempo esiste una strada su cui magari il compratore ha parcheggiato l'auto.</p><p>L'acquisto immobiliare in genere è "a corpo" e non "a misura".</p><p>Faccio un esempio se l'atto notarile dicesse : Caio vende Sempronio un giardino di 67 mq al prezzo di 1000 euro al mq, per cui il corrispettivo della vendita è 67.000 euro, allora si tratterebbe di una vendita "a misura" ed in caso di differenza della quantità scattrebbero diverse ipotesi, indennizzo o recesso.</p><p> </p><p>La "dichiarazione mendace" è quella sottoscritta sulla piantina davanti al notaio dichiarando la corrispondenza della piantina catastale alla situazione reale.</p><p>Le conseguenze potrebbero essere lievi o meno, dipende chi ha interesse a richiamare il reato (dichiarazione mendace-Codice Penale).</p><p>Se il tuo amico attaccasse il notaio per ventuali sue responsabilità, il notaio tirerebbe fuori la dichiarazione sottoscritta di conformità catastale e la invierebbe alla procura della Repubblica e cosi stoppa il tuo amico.</p><p>Come tirare in ballo gli altri eventuali colpevoli, venditore ed agente immobiliare ?</p><p>Di nuovo quella firma sulla piantina catastale blocca, secondo me tutto.</p><p>Forse un grande e costoso avvocato civilista potrebbe scovare qualche principio disatteso di dottrina e giurisprudenza, ma solo forse.</p><p>Richiamo il punto centrale del problema : ma che indennizzo vorrebbe chiedere l'acquirente se quello che ha ricevuto è quello che egli ha visto e pagato ?</p><p> </p><p>Se avesse a disposizione<strong> un grande avvocato</strong> <span style="color: #ff0000">gratis</span>, potrebbe pure tentare di saperne di più.</p><p> </p><p>Se non è gratis, meglio mangiarseli al ristorante.</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="H&F, post: 234507, member: 46145"] Concordo sugli aspetti etici della vicenda. Ma torno a quelli giuridici. L'immobile è stato visionato, è piaciuto e poi è stato acquistato così come è senza un pezzo di giardino dove da tempo esiste una strada su cui magari il compratore ha parcheggiato l'auto. L'acquisto immobiliare in genere è "a corpo" e non "a misura". Faccio un esempio se l'atto notarile dicesse : Caio vende Sempronio un giardino di 67 mq al prezzo di 1000 euro al mq, per cui il corrispettivo della vendita è 67.000 euro, allora si tratterebbe di una vendita "a misura" ed in caso di differenza della quantità scattrebbero diverse ipotesi, indennizzo o recesso. La "dichiarazione mendace" è quella sottoscritta sulla piantina davanti al notaio dichiarando la corrispondenza della piantina catastale alla situazione reale. Le conseguenze potrebbero essere lievi o meno, dipende chi ha interesse a richiamare il reato (dichiarazione mendace-Codice Penale). Se il tuo amico attaccasse il notaio per ventuali sue responsabilità, il notaio tirerebbe fuori la dichiarazione sottoscritta di conformità catastale e la invierebbe alla procura della Repubblica e cosi stoppa il tuo amico. Come tirare in ballo gli altri eventuali colpevoli, venditore ed agente immobiliare ? Di nuovo quella firma sulla piantina catastale blocca, secondo me tutto. Forse un grande e costoso avvocato civilista potrebbe scovare qualche principio disatteso di dottrina e giurisprudenza, ma solo forse. Richiamo il punto centrale del problema : ma che indennizzo vorrebbe chiedere l'acquirente se quello che ha ricevuto è quello che egli ha visto e pagato ? Se avesse a disposizione[B] un grande avvocato[/B] [COLOR=#ff0000]gratis[/COLOR], potrebbe pure tentare di saperne di più. Se non è gratis, meglio mangiarseli al ristorante. [/QUOTE]
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