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Sentenza di condanna per abusivismo edilizio
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Testo
<blockquote data-quote="paolo_78" data-source="post: 626460" data-attributes="member: 72243"><p>Buongiorno a tutti.</p><p>Come da oggetto ho un chiarimento da chiedere agli esperti del settore, non avendo davvero trovato nulla in rete dopo mesi e mesi di ricerche.</p><p>Ho casualmente ritrovato tra i documenti di famiglia una sentenza di condanna per abusivismo edilizio datata marzo 1979 emessa nei confronti di un mio parente.</p><p>Tale sentenza redatta dal Pretore dell'epoca lo condannava ai sensi della legge sull'edificicabilità del suoli del tempo (legge Bucalossi numero 10 del 1977) alla pena (sospesa) dell'arresto (3 mesi) e ad un'ammenda di circa 1.500.000 delle vecchie lire.</p><p>Ciò che non capisco è come mai non è stata ordinata la sanzione della demolizione dell'edificio nonostante la legge del tempo lo prevedeva. Ci sono stati tanti casi di ordinanze di demolizione senza condanna documentati in rete ma non il vicerversa (cioè la mia situazione)</p><p>Da allora l'immobile, sorto su un terreno agricolo ma privo di altri vincoli (ambientali, idrogeologici, paesaggistici, sismici, aeroportuali etc) è stato completato e abitato.</p><p>Non è mai stato pagato il condono edilizio nonostante le 3 opportunità poichè mancavano i soldi ( e vi prego non vessatemi dicendomi che si è persa una grande occasione, io non ne ho colpa ed ero bambino) però l'immobile è censito in catasto paga IMU ICI e altri tutti gli altri tributi da sempre. Inoltre era stato conformemente progettato dall'ingegnere del tempo e fu anche prodotto il certificato di collaudo statico attualmente depositato presso il genio civile che diede parere favorevole.</p><p>Sono passati 41 anni e ne Magistratura ne Comune sono mai intervenuti.</p><p>Vi chiedo in tutta sincerità:</p><p>con la sentenza del pretore che difetta dell'ordine di demolizione che egli era tenuto ad emettere vi potrebbero essere delle speranze di salvare l'immobile in sede giurisdizionale nel caso in cui un giorno venisse censito? </p><p>Basandosi magari sul lungo decorso che il tempo forse potrebbe legittimare?</p><p>Nel caso in cui si aprisse una successione io sarei un chiamato all'eredita e sarei molto tentato alla rinuncia. L'abuso segue il detentore dell'immobile anche in caso di trasmissione ereditaria con tutte le conseguenze previste dal testo unico dell'edilizia (demolizione o acquisizione al patrimonio comunale).</p><p>Grazie a tutti.</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="paolo_78, post: 626460, member: 72243"] Buongiorno a tutti. Come da oggetto ho un chiarimento da chiedere agli esperti del settore, non avendo davvero trovato nulla in rete dopo mesi e mesi di ricerche. Ho casualmente ritrovato tra i documenti di famiglia una sentenza di condanna per abusivismo edilizio datata marzo 1979 emessa nei confronti di un mio parente. Tale sentenza redatta dal Pretore dell'epoca lo condannava ai sensi della legge sull'edificicabilità del suoli del tempo (legge Bucalossi numero 10 del 1977) alla pena (sospesa) dell'arresto (3 mesi) e ad un'ammenda di circa 1.500.000 delle vecchie lire. Ciò che non capisco è come mai non è stata ordinata la sanzione della demolizione dell'edificio nonostante la legge del tempo lo prevedeva. Ci sono stati tanti casi di ordinanze di demolizione senza condanna documentati in rete ma non il vicerversa (cioè la mia situazione) Da allora l'immobile, sorto su un terreno agricolo ma privo di altri vincoli (ambientali, idrogeologici, paesaggistici, sismici, aeroportuali etc) è stato completato e abitato. Non è mai stato pagato il condono edilizio nonostante le 3 opportunità poichè mancavano i soldi ( e vi prego non vessatemi dicendomi che si è persa una grande occasione, io non ne ho colpa ed ero bambino) però l'immobile è censito in catasto paga IMU ICI e altri tutti gli altri tributi da sempre. Inoltre era stato conformemente progettato dall'ingegnere del tempo e fu anche prodotto il certificato di collaudo statico attualmente depositato presso il genio civile che diede parere favorevole. Sono passati 41 anni e ne Magistratura ne Comune sono mai intervenuti. Vi chiedo in tutta sincerità: con la sentenza del pretore che difetta dell'ordine di demolizione che egli era tenuto ad emettere vi potrebbero essere delle speranze di salvare l'immobile in sede giurisdizionale nel caso in cui un giorno venisse censito? Basandosi magari sul lungo decorso che il tempo forse potrebbe legittimare? Nel caso in cui si aprisse una successione io sarei un chiamato all'eredita e sarei molto tentato alla rinuncia. L'abuso segue il detentore dell'immobile anche in caso di trasmissione ereditaria con tutte le conseguenze previste dal testo unico dell'edilizia (demolizione o acquisizione al patrimonio comunale). Grazie a tutti. [/QUOTE]
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