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<blockquote data-quote="Bastimento" data-source="post: 68441" data-attributes="member: 6214"><p>La situazione descritta non è così insolita: coraggio.</p><p></p><p>Se i vostri lotti sono contraddistinti da mappali diversi, significa che il frazionamento è stato fatto regolarmente e deve essere documentato chiedendo la mappa dei mappali interessati, risultante a catasto terreni e catasto fabbricati (potrebbero non essere allineati) presso l'agenzia del Territorio , cioè l'ex Ufficio Tecnico Erariale, esistente in ogni sede provinciale, ma non solo. Molti comuni hanno aperto uffici di consultazione catastale, ormai quasi totalmente informatizzata: la richiesta di visura è gratuita. Possono essere forniti i dati catastali di ciascun subalterno, così come i mappali interessati, a partire dai numeri identificativi o dal nome dei proprietari, ed ubicazione degli immobili..</p><p>Non vengono di solito rilasciate solo le planimetrie delle U.I. per motivi di privacy.</p><p></p><p>Dai disegni topografici si può rilevare l'estensione dei singoli lotti e le porzioni edificate: si vede inoltre a chi è associata e se è eventualmente frazionata la corte; il simbolo di unione è una specie di S che unisce la superficie edificata tratteggiata col il cortile di pertinenza.</p><p></p><p>La correttezza dei dati catastali non è sempre perfetta, per difetti nelle dichiarazioni, e per errori degli uffici che hanno trascritto. Ma vale la pena prenderne visione e di li partire, per sostenere le proprie ragioni o per far correggere.</p><p></p><p>Visto che le sorelle hanno pensato di poter cintare, verosimilmente la corte è stata anch'essa frazionata. La mappa catastale potrebbe però indicare un collegamento comune a tutti i cortili.</p><p></p><p>Riicorda anche che all'archivio provinciale centrale si possono richiedere copie delle mappe storiche, quindi quanto sussisteva prima del frazionamento: non è gratis, ma nemmeno esoso. Solo scomodo dovendo recarsi di persona o attraverso un professionista delegato.</p><p></p><p>Una seconda ricerca dovresti farla, se non la ottieni dall'interessato, alla conservatoria dei registri immobiliari, prendendo in visione l'atto del 1° lotto che parla delle servitù: la visura catastale del bene in questione dovrebbe riportare i riferimenti notarili all'origine della nuova proprietà, da cui risalire.</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="Bastimento, post: 68441, member: 6214"] La situazione descritta non è così insolita: coraggio. Se i vostri lotti sono contraddistinti da mappali diversi, significa che il frazionamento è stato fatto regolarmente e deve essere documentato chiedendo la mappa dei mappali interessati, risultante a catasto terreni e catasto fabbricati (potrebbero non essere allineati) presso l'agenzia del Territorio , cioè l'ex Ufficio Tecnico Erariale, esistente in ogni sede provinciale, ma non solo. Molti comuni hanno aperto uffici di consultazione catastale, ormai quasi totalmente informatizzata: la richiesta di visura è gratuita. Possono essere forniti i dati catastali di ciascun subalterno, così come i mappali interessati, a partire dai numeri identificativi o dal nome dei proprietari, ed ubicazione degli immobili.. Non vengono di solito rilasciate solo le planimetrie delle U.I. per motivi di privacy. Dai disegni topografici si può rilevare l'estensione dei singoli lotti e le porzioni edificate: si vede inoltre a chi è associata e se è eventualmente frazionata la corte; il simbolo di unione è una specie di S che unisce la superficie edificata tratteggiata col il cortile di pertinenza. La correttezza dei dati catastali non è sempre perfetta, per difetti nelle dichiarazioni, e per errori degli uffici che hanno trascritto. Ma vale la pena prenderne visione e di li partire, per sostenere le proprie ragioni o per far correggere. Visto che le sorelle hanno pensato di poter cintare, verosimilmente la corte è stata anch'essa frazionata. La mappa catastale potrebbe però indicare un collegamento comune a tutti i cortili. Riicorda anche che all'archivio provinciale centrale si possono richiedere copie delle mappe storiche, quindi quanto sussisteva prima del frazionamento: non è gratis, ma nemmeno esoso. Solo scomodo dovendo recarsi di persona o attraverso un professionista delegato. Una seconda ricerca dovresti farla, se non la ottieni dall'interessato, alla conservatoria dei registri immobiliari, prendendo in visione l'atto del 1° lotto che parla delle servitù: la visura catastale del bene in questione dovrebbe riportare i riferimenti notarili all'origine della nuova proprietà, da cui risalire. [/QUOTE]
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