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<blockquote data-quote="Mil" data-source="post: 499271" data-attributes="member: 11414"><p>La questione non ha attinenza con il mercato immobiliare [USER=55799]@PyerSilvio[/USER] ? Se lo dici tu...Forse non sai leggere dietro il segnale contenuto nell'articolo. Il problema è per il momento la progressiva sostituzione con le cosiddette grandi marche (che poi non sono grandi marche che hanno portato questa competitività e democraticità che vedi, ma catene low cost con l'unica intelligenza di aver capito il portafoglio reale degli italiani che casomai lavorano sui grandi numeri a discapito della qualità, ma non qualificano certo i centri città "bene"). </p><p>A tendere il problema è duplice: 1) la desertificazione progressiva perchè è un fatto che sono comunque i centri commerciali ad avere la priorità, i centri città per le catene solo solo il "nice to have" da diversificazione e non certo il core business specie se diventa poco conveniente 2) il problema attuale in verità è che il negozio a migliaia di euro d'affitto rimane chiuso e sul groppone del proprietario. In molte città questo è il problema, non che compaia "kiko make up" al posto della profumeria storica. E' capitato più volte che gli affari andassero male comunque, e che i nuovi punti vendita del tale o tal altro noto marchio chiudessero come funghi in qualunque settore (non differentemente da quello che succede per le agenzie immobiliari <img src="/styles/default/xenforo/smilies.emoji/people/innocent.emoji.svg" class="smilie" loading="lazy" alt=":innocente:" title="Innocente :innocente:" data-shortname=":innocente:" />)</p><p>Inoltre anche ammessa l'appetibilità e il giro d'affari migliore da parte di catene e franchising una cosa che accade frequentemente è che una volta acquisite quote di mercato sono loro a scegliersi la location più conveniente e a spingere gli affitti al ribasso, l'esatto opposto dei centri commerciali dove accade l'inverso perchè lì il potere contrattuale sta dalla parte dell'immobile. Ciò che oggi viene ritenuto un bene è in realtà l'anticamera della fine del settore immobiliare commerciale, poi ci sono sempre i punti di vista ottimistici a oltranza per cui un oggetto vale e renderà sempre a prescindere da cosa sta succedendo intorno.</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="Mil, post: 499271, member: 11414"] La questione non ha attinenza con il mercato immobiliare [USER=55799]@PyerSilvio[/USER] ? Se lo dici tu...Forse non sai leggere dietro il segnale contenuto nell'articolo. Il problema è per il momento la progressiva sostituzione con le cosiddette grandi marche (che poi non sono grandi marche che hanno portato questa competitività e democraticità che vedi, ma catene low cost con l'unica intelligenza di aver capito il portafoglio reale degli italiani che casomai lavorano sui grandi numeri a discapito della qualità, ma non qualificano certo i centri città "bene"). A tendere il problema è duplice: 1) la desertificazione progressiva perchè è un fatto che sono comunque i centri commerciali ad avere la priorità, i centri città per le catene solo solo il "nice to have" da diversificazione e non certo il core business specie se diventa poco conveniente 2) il problema attuale in verità è che il negozio a migliaia di euro d'affitto rimane chiuso e sul groppone del proprietario. In molte città questo è il problema, non che compaia "kiko make up" al posto della profumeria storica. E' capitato più volte che gli affari andassero male comunque, e che i nuovi punti vendita del tale o tal altro noto marchio chiudessero come funghi in qualunque settore (non differentemente da quello che succede per le agenzie immobiliari :fischio:) Inoltre anche ammessa l'appetibilità e il giro d'affari migliore da parte di catene e franchising una cosa che accade frequentemente è che una volta acquisite quote di mercato sono loro a scegliersi la location più conveniente e a spingere gli affitti al ribasso, l'esatto opposto dei centri commerciali dove accade l'inverso perchè lì il potere contrattuale sta dalla parte dell'immobile. Ciò che oggi viene ritenuto un bene è in realtà l'anticamera della fine del settore immobiliare commerciale, poi ci sono sempre i punti di vista ottimistici a oltranza per cui un oggetto vale e renderà sempre a prescindere da cosa sta succedendo intorno. [/QUOTE]
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