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Sicilia e il Piano casa.
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<blockquote data-quote="Manlio" data-source="post: 22823" data-attributes="member: 1997"><p><strong>Piano casa, la Sicilia è alla porta.</strong></p><p></p><p><strong>Fonte:Giuseppe Vecchio da Agrigento.</strong></p><p><strong><span style="color: #0000FF">La Sicilia sta a guardare le altre regioni d’Italia che rendendo operativo il Piano Casa del governo Berlusconi iniziano a movimentare la propria economia e a creare nuovi posti di lavoro, nel settore edilizio da tempo ormai in crisi.</span></strong></p><p>Ancora una volta è triste constatare come la Sicilia non riesca a cogliere le occasioni di sviluppo che vengono fornite su un piatto d’argento dal Governo nazionale in nome di un Autonomia che sembra piuttosto diventare sempre piu una palla al piede per questa regione già tanto martoriata.</p><p>Il 31 marzo 2009 il governo Berlusconi approva insieme alle Regioni un accordo che prende il nome di Piano Casa, che servirà a rilanciare il settore edilizio in crisi in Italia, un settore che da sempre è stato elemento trainante della nostra economia.</p><p>Dal 28 Maggio è la Toscana ad avere la prima legge regionale per l’applicazione del Piano casa, seguono a ruota Il Trentino (16 giugno), l’Umbria (il 30 giugno), Veneto (11 luglio) Piemonte (14 luglio), Lombardia (17 luglio), Emilia Romagna (21 luglio), Puglia (30 luglio), Basilicata (8 agosto) Abruzzo (29 agosto), Lazio (5 settembre), Marche (16 ottobre), Valle d’Aosta (4 agosto).</p><p>In Sicilia succede invece qualcosa di imprevedibile, una calamità naturale disastrosa, l’alluvione di Messina che colpisce in particolare i centri di Giampilieri e Scaletta Zanclea, ed i motivi ormai noti del disastro sono da ricercare nell’urbanizzazione più o meno regolare (pochi casi di abusivismo a quanto si è capito) avvenuta in zone ad elevato rischio idrogeologico.</p><p>In quel momento il Piano Casa era in discussione in Commissione pronto per essere trasmesso allAssemblea regionale siciliana per la relativa approvazione definiva.</p><p>Io come molti altri osservatori credevamo già prima del disastro che questo Piano casa servisse a rilanciare in Sicilia il settore edilizio creando migliaia di nuovi posti di lavoro; dopo il disastro pensavamo che il Piano Casa potesse essere una grande occasione per delocalizzare lo sviluppo urbanistico verso zone a basso rischio geologico sempre nell’ambito del Comune stesso, e anche a rinnovare il patrimonio edilizio esistente, visto che consente interventi di demolizione e ricostruzione con bonus volumetrici. Pertanto sarebbe bastato intervenire con un semplice emendamento da votare a maggioranza per poter sbloccare il Piano.</p><p>Invece la soluzione che si ritiene opportuno adottare da parte del governo regionale è quella del ritiro totale del Piano Casa in attesa non si sa di che cosa, anzi con la possibilità che non venga più riproposto e tutto resti cosi com’è, aspettando magari la solita manna dal cielo, soldi che non arriverano mai per la messa in sicurezza di tutte le zone a rischio (migliaia in sicilia).</p><p>La gente in Sicilia attende risposte possibilmente da chi sta al governo regionale, si vuole capire cosa si intende fare per lo sviluppo di questa regione visto che da 2 anni sono bloccati i bandi del P.O.R. 2007-2013 o si spera solo nei fondi F.A.S. come se potessero risolvere qualunque problema di questa nostra regione?</p><p>Nessuno probabilmente ha colto l’importanza del piano Casa, un piano che prevede investimenti da parte dei singoli cittadini (quindi nessun esborso da parte dello Stato o della Regione) per pagare le imprese e quindi i lavoratori, far girare l’economia quindi, oltre che versare nelle disastrate casse dei Comuni nuovi fondi freschi (oneri di urbanizzazione e costruzione) da reinvestire in infrastrutture.</p><p>Giuseppe,<strong> in Sicilia qualcuno perde il pelo ma non il vizio.</strong></p><p>Saluti</p><p>Manlio</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="Manlio, post: 22823, member: 1997"] [b]Piano casa, la Sicilia è alla porta.[/b] [b]Fonte:Giuseppe Vecchio da Agrigento.[/b] [b][color=#0000FF]La Sicilia sta a guardare le altre regioni d’Italia che rendendo operativo il Piano Casa del governo Berlusconi iniziano a movimentare la propria economia e a creare nuovi posti di lavoro, nel settore edilizio da tempo ormai in crisi.[/color][/b] Ancora una volta è triste constatare come la Sicilia non riesca a cogliere le occasioni di sviluppo che vengono fornite su un piatto d’argento dal Governo nazionale in nome di un Autonomia che sembra piuttosto diventare sempre piu una palla al piede per questa regione già tanto martoriata. Il 31 marzo 2009 il governo Berlusconi approva insieme alle Regioni un accordo che prende il nome di Piano Casa, che servirà a rilanciare il settore edilizio in crisi in Italia, un settore che da sempre è stato elemento trainante della nostra economia. Dal 28 Maggio è la Toscana ad avere la prima legge regionale per l’applicazione del Piano casa, seguono a ruota Il Trentino (16 giugno), l’Umbria (il 30 giugno), Veneto (11 luglio) Piemonte (14 luglio), Lombardia (17 luglio), Emilia Romagna (21 luglio), Puglia (30 luglio), Basilicata (8 agosto) Abruzzo (29 agosto), Lazio (5 settembre), Marche (16 ottobre), Valle d’Aosta (4 agosto). In Sicilia succede invece qualcosa di imprevedibile, una calamità naturale disastrosa, l’alluvione di Messina che colpisce in particolare i centri di Giampilieri e Scaletta Zanclea, ed i motivi ormai noti del disastro sono da ricercare nell’urbanizzazione più o meno regolare (pochi casi di abusivismo a quanto si è capito) avvenuta in zone ad elevato rischio idrogeologico. In quel momento il Piano Casa era in discussione in Commissione pronto per essere trasmesso allAssemblea regionale siciliana per la relativa approvazione definiva. Io come molti altri osservatori credevamo già prima del disastro che questo Piano casa servisse a rilanciare in Sicilia il settore edilizio creando migliaia di nuovi posti di lavoro; dopo il disastro pensavamo che il Piano Casa potesse essere una grande occasione per delocalizzare lo sviluppo urbanistico verso zone a basso rischio geologico sempre nell’ambito del Comune stesso, e anche a rinnovare il patrimonio edilizio esistente, visto che consente interventi di demolizione e ricostruzione con bonus volumetrici. Pertanto sarebbe bastato intervenire con un semplice emendamento da votare a maggioranza per poter sbloccare il Piano. Invece la soluzione che si ritiene opportuno adottare da parte del governo regionale è quella del ritiro totale del Piano Casa in attesa non si sa di che cosa, anzi con la possibilità che non venga più riproposto e tutto resti cosi com’è, aspettando magari la solita manna dal cielo, soldi che non arriverano mai per la messa in sicurezza di tutte le zone a rischio (migliaia in sicilia). La gente in Sicilia attende risposte possibilmente da chi sta al governo regionale, si vuole capire cosa si intende fare per lo sviluppo di questa regione visto che da 2 anni sono bloccati i bandi del P.O.R. 2007-2013 o si spera solo nei fondi F.A.S. come se potessero risolvere qualunque problema di questa nostra regione? Nessuno probabilmente ha colto l’importanza del piano Casa, un piano che prevede investimenti da parte dei singoli cittadini (quindi nessun esborso da parte dello Stato o della Regione) per pagare le imprese e quindi i lavoratori, far girare l’economia quindi, oltre che versare nelle disastrate casse dei Comuni nuovi fondi freschi (oneri di urbanizzazione e costruzione) da reinvestire in infrastrutture. Giuseppe,[b] in Sicilia qualcuno perde il pelo ma non il vizio.[/b] Saluti Manlio [/QUOTE]
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