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Testo
<blockquote data-quote="Hyperion" data-source="post: 352371" data-attributes="member: 49884"><p>D'accordo che la casa non può essere vista soltanto come un investimento, però il discorso di fondo un po' mi fa rabbrividire; se l'acquisto della casa è famiglia, un obiettivo, allora vale anche il discorso inverso, ovvero che chi va in affitto (per necessità o per scelta) è una famiglia di serie b.</p><p>Capisco che legare l'acquisto della casa al raggiungimento di un sogno sia in chiave marketing un punto cruciale per poter poi chiedere qualunche cifra per qualunque cosa (i sogni non hanno prezzo), e che tutto questo abbia avuto risvolti positivi fin tanto che l'economia andava; però credo che si debba fare i conti con le attuali ristrettezze del credito, la rarefazione delle risorse, le prospettive di lavoro, e quindi diventare un po' più materialisti, e vedere l'acquisto della casa per quello che in realtà è: non un sogno, non un sinonimo di famiglia (si può mettere su famiglia anche andando in affitto), ma un bene, un acquisto come gli altri, soltanto (!!) il più importante acquisto della vita di una persona.</p><p></p><p>Tanto per estrapolare il concetto: è come se entrassi in un concessionario di auto, e mi volessero vendere un auto spacciandomela come sinonimo di libertà...</p><p></p><p>Ed adesso, numeri:</p><p></p><p></p><p></p><p></p><p></p><p>1100 € x 2 in italia possono essere pochi (milano) o molti (sud italia); l'italia è molto variegata, per semplicità mi riferisco soltanto al panorama locale.</p><p></p><p>La risposta alla domanda è semplice: sì, ora.</p><p>2200 € a famiglia è sufficiente per andare avanti in maniera decorosa: es. con mutuo (per semplicità: 80k cash, e 100k di mutuo per 20 anni, fanno circa 600 € di mutuo al mese) e spese della casa (bollette varie, tasse, condominio: mettiamo 300 €).</p><p>Non navigheranno nell'oro (tanto, prima ci si mette in testa che ci stiamo impoverendo, meglio sarà, per tutti), ma la cosa risulta fattibile.</p><p></p><p>Metti però che uno dei due perda il lavoro (succede, da queste parti sempre più frequentemente), e si va sotto la soglia della sopravvivenza.</p><p></p><p>Ed ecco che quello che prima sembrava fattibile, un domani risulta impossibile.</p><p></p><p>E qui mi ricongiungo con quanto sostenuto da sylvestro:</p><p></p><p></p><p></p><p>A me non spaventano 2 stipendi da "soltanto" 1100 €, a me spaventa la mancanza di certezze di questi 2 stipendi per il futuro, spaventa che nessuno è al riparo del domani (nemmeno gli statali), a me spaventa il fatto che il lavoro da diritto si è trasformato in privilegio.</p><p>E che se non fosse per l'aiuto della famiglia, mi piacerebbe sapere quante persone sarebbero in grado di procedere all'acquisto della prima casa stanti gli attuali livelli di prezzi.</p><p>Oppure, ribaltando il discorso: a quale prezzo si dovrebbe comprare casa se non ci aiutasse la famiglia, se lo si dovesse comprare soltanto con quello che si ha a disposizione?</p><p>Altro che 15-20% di sconto sul prezzo di vendita, tra l'altro gonfiato di un fattore 300% nel giro di 15 anni...</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="Hyperion, post: 352371, member: 49884"] D'accordo che la casa non può essere vista soltanto come un investimento, però il discorso di fondo un po' mi fa rabbrividire; se l'acquisto della casa è famiglia, un obiettivo, allora vale anche il discorso inverso, ovvero che chi va in affitto (per necessità o per scelta) è una famiglia di serie b. Capisco che legare l'acquisto della casa al raggiungimento di un sogno sia in chiave marketing un punto cruciale per poter poi chiedere qualunche cifra per qualunque cosa (i sogni non hanno prezzo), e che tutto questo abbia avuto risvolti positivi fin tanto che l'economia andava; però credo che si debba fare i conti con le attuali ristrettezze del credito, la rarefazione delle risorse, le prospettive di lavoro, e quindi diventare un po' più materialisti, e vedere l'acquisto della casa per quello che in realtà è: non un sogno, non un sinonimo di famiglia (si può mettere su famiglia anche andando in affitto), ma un bene, un acquisto come gli altri, soltanto (!!) il più importante acquisto della vita di una persona. Tanto per estrapolare il concetto: è come se entrassi in un concessionario di auto, e mi volessero vendere un auto spacciandomela come sinonimo di libertà... Ed adesso, numeri: 1100 € x 2 in italia possono essere pochi (milano) o molti (sud italia); l'italia è molto variegata, per semplicità mi riferisco soltanto al panorama locale. La risposta alla domanda è semplice: sì, ora. 2200 € a famiglia è sufficiente per andare avanti in maniera decorosa: es. con mutuo (per semplicità: 80k cash, e 100k di mutuo per 20 anni, fanno circa 600 € di mutuo al mese) e spese della casa (bollette varie, tasse, condominio: mettiamo 300 €). Non navigheranno nell'oro (tanto, prima ci si mette in testa che ci stiamo impoverendo, meglio sarà, per tutti), ma la cosa risulta fattibile. Metti però che uno dei due perda il lavoro (succede, da queste parti sempre più frequentemente), e si va sotto la soglia della sopravvivenza. Ed ecco che quello che prima sembrava fattibile, un domani risulta impossibile. E qui mi ricongiungo con quanto sostenuto da sylvestro: A me non spaventano 2 stipendi da "soltanto" 1100 €, a me spaventa la mancanza di certezze di questi 2 stipendi per il futuro, spaventa che nessuno è al riparo del domani (nemmeno gli statali), a me spaventa il fatto che il lavoro da diritto si è trasformato in privilegio. E che se non fosse per l'aiuto della famiglia, mi piacerebbe sapere quante persone sarebbero in grado di procedere all'acquisto della prima casa stanti gli attuali livelli di prezzi. Oppure, ribaltando il discorso: a quale prezzo si dovrebbe comprare casa se non ci aiutasse la famiglia, se lo si dovesse comprare soltanto con quello che si ha a disposizione? Altro che 15-20% di sconto sul prezzo di vendita, tra l'altro gonfiato di un fattore 300% nel giro di 15 anni... [/QUOTE]
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