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Trascrizione accettazione tacita eredità propedeutica a vendita immobile
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<blockquote data-quote="Belfagor" data-source="post: 354255" data-attributes="member: 48112"><p>Prospetto agli esimi professionisti frequentatori del forum il seguente problema:</p><p></p><p>Mia moglie nel 2003 a seguito della morte del padre ha ereditato una quota (1/18) di un immobile.</p><p>Nei tempi prescritti è stata fatta la pratica di successione e tale condizione di proprietaria di 1/18 dell'immobile risulta nei registri del catasto come da visura catastale. Su tale quota è stata nel tempo pagata l'IRPEF e ICI . Inoltre poichè l'immobile versava in stato di pressochè abbandono mia moglie è stata diffidata dal Comune ove è ubicato il fabbricato a porre in essere quanto necessario per la messa in sicurezza dello stesso</p><p>Stante la esigua quota di possesso (peraltro l'immobile è anche distante dal luogo di residenza) mia moglie ha proposto la cessione quasi gratuita della propria quota ad altro erede, da farsi mediante atto di vendita. In occasione della presa di contatto con un notaio di Roma per la stipula dell'atto questi ha richiesto a mia moglie in quanto parte venditrice la somma di 500 Euro per la pratica di trascrizione dell'accettazione tacita dell'eredità. Ora già la transazione era gravata da passività corrispondenti ad onorari del geometra per la stesura della relazione asseveratrice della regolarità urbanistica/catastale e certificazione energetica (incombenza ineludibile) ma gravare di ulteriori spese una transazione dal valore irrisorio per una procedura burocratica incomprensibile mi sembra una trovata del consiglio del notariato per spillare soldi. Voi cosa ne pensate? C'è qualche notaio che mi può spiegare la "ratio" di questa richiesta. Ringrazio anticipatamente.</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="Belfagor, post: 354255, member: 48112"] Prospetto agli esimi professionisti frequentatori del forum il seguente problema: Mia moglie nel 2003 a seguito della morte del padre ha ereditato una quota (1/18) di un immobile. Nei tempi prescritti è stata fatta la pratica di successione e tale condizione di proprietaria di 1/18 dell'immobile risulta nei registri del catasto come da visura catastale. Su tale quota è stata nel tempo pagata l'IRPEF e ICI . Inoltre poichè l'immobile versava in stato di pressochè abbandono mia moglie è stata diffidata dal Comune ove è ubicato il fabbricato a porre in essere quanto necessario per la messa in sicurezza dello stesso Stante la esigua quota di possesso (peraltro l'immobile è anche distante dal luogo di residenza) mia moglie ha proposto la cessione quasi gratuita della propria quota ad altro erede, da farsi mediante atto di vendita. In occasione della presa di contatto con un notaio di Roma per la stipula dell'atto questi ha richiesto a mia moglie in quanto parte venditrice la somma di 500 Euro per la pratica di trascrizione dell'accettazione tacita dell'eredità. Ora già la transazione era gravata da passività corrispondenti ad onorari del geometra per la stesura della relazione asseveratrice della regolarità urbanistica/catastale e certificazione energetica (incombenza ineludibile) ma gravare di ulteriori spese una transazione dal valore irrisorio per una procedura burocratica incomprensibile mi sembra una trovata del consiglio del notariato per spillare soldi. Voi cosa ne pensate? C'è qualche notaio che mi può spiegare la "ratio" di questa richiesta. Ringrazio anticipatamente. [/QUOTE]
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