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Trascrizione accettazione tacita eredità propedeutica a vendita immobile
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<blockquote data-quote="Belfagor" data-source="post: 354977" data-attributes="member: 48112"><p>Visto che ho iniziato io questo tema lasciatemi dire come è andata a finire. Siccome sono come San Tommaso ho voluto constatare di persona e ho fatto un giretto all'agenzia dell'Entrata e alla Conservatoria dei registri immobiliari. All'Agenzia dell'entrata mi hanno detto che dovrebbero fare la trascrizione in Conservatoria ma siccome sono sempre in arretrato col lavoro lasciano perdere...</p><p>Ancora più proficuo il giretto in Conservatoria dove un solerte funzionario mi ha illustrato bene come funziona. Nella fattispecie, allorchè uno vuole vendere un immobile ereditato incappa gioco forza nell'obbligo di trascrizione che non è a gratis ma contrariamente a quanto sostenuto dal "povero notaio" costa in tasse 203,00 Euro (168 + 35) e n<span style="font-family: 'LucidaGrande'">on sussiste obbligo di effettuare una trascrizione antecedente alla trascrizione dell'atto di vendita perchè l'atto è unico e l'accettazione dell'eredità scaturirà proprio dalla manifestazione dell'intenzione di vendere ( per questo è tacita). Inoltre, come è noto le richieste di trascrizione avvengono per via telematica con l'invio della nota di trascrizione in formato digitale ( per cui non si sposta nemmeno la segretaria) </span></p><p><span style="font-family: 'LucidaGrande'">Quindi tra un atto senza trascrizione tacita ed uno con trascrizione i maggiori oneri ammontano a 203. Naturalmente i notai forti della loro corporazione hanno fatto cartello e ci lucrano in più 297 euro senza fare niente di speciale. </span></p><p><span style="font-family: 'LucidaGrande'">(Naturalmente qualche malpensante avanzerà l'ipotesi che così facendo lo Stato lucra 203 Euro in più che male non fanno di 'sti tempi, tanto le due agenzie fanno capo tutte allo stesso padrone, assetato di soldi)</span></p><p> <span style="font-family: 'LucidaGrande'">In america saranno anche troppo superficiali ma in Italia siamo patologficamente all'opposto! Che debba succedere che uno eredita un bene, fa regolarmente la successione pagando le imposte di successione, lo utilizza per svariati anni o lo affitta pagando annualmente l'imposta di registro e l'ICI,IMU, e la relativa IRPEF e poi se lo vuole vendere deve ancora dimostrare di esserne il proprietario mi sembra da record che nessun Paese al mondo ci invidia. </span></p><p><span style="font-family: 'LucidaGrande'">Apprezzo l'illustre notaio d'Ambrosio per come efficacemente cerca di difendere gli interessi di casta ma attenzione: da qualche tempo i bambini nascono già belli vispi e la gente è più istruita di prima e meno incline ai timori reverenziali che certe professioni una volta incutevano. Peraltro, quando si comincia a sentire la necessità di giustificare la propria posizione professionale e l'esigenza di conservare certi modelli di organizzazione e certe rendite di posizione è allora che inizia la fine. Il notaio d'Ambrosio ha fatto l'esempio del personale medico (e paramedico) ma non si è reso conto di una cosa. Pur in presenza di episodi di malasanità , in Italia nessuno si sogna di criticare la "corporazione" dei medici. Qualcosa vorrà dire! </span></p><p><span style="font-family: 'LucidaGrande'"> </span></p><p> <span style="font-family: 'LucidaGrande'"></span></p></blockquote><p></p>
[QUOTE="Belfagor, post: 354977, member: 48112"] Visto che ho iniziato io questo tema lasciatemi dire come è andata a finire. Siccome sono come San Tommaso ho voluto constatare di persona e ho fatto un giretto all'agenzia dell'Entrata e alla Conservatoria dei registri immobiliari. All'Agenzia dell'entrata mi hanno detto che dovrebbero fare la trascrizione in Conservatoria ma siccome sono sempre in arretrato col lavoro lasciano perdere... Ancora più proficuo il giretto in Conservatoria dove un solerte funzionario mi ha illustrato bene come funziona. Nella fattispecie, allorchè uno vuole vendere un immobile ereditato incappa gioco forza nell'obbligo di trascrizione che non è a gratis ma contrariamente a quanto sostenuto dal "povero notaio" costa in tasse 203,00 Euro (168 + 35) e n[FONT=LucidaGrande]on sussiste obbligo di effettuare una trascrizione antecedente alla trascrizione dell'atto di vendita perchè l'atto è unico e l'accettazione dell'eredità scaturirà proprio dalla manifestazione dell'intenzione di vendere ( per questo è tacita). Inoltre, come è noto le richieste di trascrizione avvengono per via telematica con l'invio della nota di trascrizione in formato digitale ( per cui non si sposta nemmeno la segretaria) Quindi tra un atto senza trascrizione tacita ed uno con trascrizione i maggiori oneri ammontano a 203. Naturalmente i notai forti della loro corporazione hanno fatto cartello e ci lucrano in più 297 euro senza fare niente di speciale. (Naturalmente qualche malpensante avanzerà l'ipotesi che così facendo lo Stato lucra 203 Euro in più che male non fanno di 'sti tempi, tanto le due agenzie fanno capo tutte allo stesso padrone, assetato di soldi) In america saranno anche troppo superficiali ma in Italia siamo patologficamente all'opposto! Che debba succedere che uno eredita un bene, fa regolarmente la successione pagando le imposte di successione, lo utilizza per svariati anni o lo affitta pagando annualmente l'imposta di registro e l'ICI,IMU, e la relativa IRPEF e poi se lo vuole vendere deve ancora dimostrare di esserne il proprietario mi sembra da record che nessun Paese al mondo ci invidia. Apprezzo l'illustre notaio d'Ambrosio per come efficacemente cerca di difendere gli interessi di casta ma attenzione: da qualche tempo i bambini nascono già belli vispi e la gente è più istruita di prima e meno incline ai timori reverenziali che certe professioni una volta incutevano. Peraltro, quando si comincia a sentire la necessità di giustificare la propria posizione professionale e l'esigenza di conservare certi modelli di organizzazione e certe rendite di posizione è allora che inizia la fine. Il notaio d'Ambrosio ha fatto l'esempio del personale medico (e paramedico) ma non si è reso conto di una cosa. Pur in presenza di episodi di malasanità , in Italia nessuno si sogna di criticare la "corporazione" dei medici. Qualcosa vorrà dire! [/FONT] [/QUOTE]
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