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Uk: nuovo piano da 400 mln per rilanciare il mercato immobiliare
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Testo
<blockquote data-quote="gcaval" data-source="post: 170852" data-attributes="member: 14014"><p>Ciao Carlo, </p><p>io non ci trovo proprio niente di innovativo in questa idea di Cameron, a mio modo di vedere, anche bislacca. Come al solito, si tenta di violare il principio fondamentale del mercato: domanda, offerta e... accesso al credito.</p><p></p><p>Se già oggi, in Italia, in UK e nel resto del mondo, gli immobili si vendono molto meno, non è immettendo nuovi immobili che si risolverà il problema. In più si tenta di risolvere il debito con altro debito. In pratica, come al solito, tutti i governi spostano in avanti le lancette. A cosa servirà?</p><p></p><p>Le banche stanno attraversando una crisi di liquidità pazzesca, in tutto il mondo. Siamo sicuri che saranno disposte ad assumersi nuovi rischi, in un periodo come questo?</p><p></p><p>E ancora, che fine faranno tutti gli immobili più vecchi? Si svaluteranno certamente, ma faranno a loro volta deprezzare anche quelli nuovi (eccesso di offerta porta a calo dei prezzi, come insegnano ai corsi di finanza immobilare della Bocconi, visto che oggi va molto di moda! <img src="/styles/default/xenforo/smilies.emoji/people/joy.emoji.svg" class="smilie" loading="lazy" alt=":risata:" title="Risata :risata:" data-shortname=":risata:" />)</p><p></p><p>Tirando le somme: non sono affatto convinto che la cura sia quella proposta da Cameron, e voglio sperare che in Italia non seguano questa strada.</p><p></p><p>Giusto per essere anche un po' propositivo, credo che il settore vada rilanciato operando sull'esistente, almeno per quanto riguarda l'Italia. Abbiamo una marea di edifici ormai obsoleti, oltre il 40% del patrimonio immobiliare italiano è stato costruito a ridosso degli anni '60 - '70. Servono incentivi per ristrutturazioni, riqualificazioni energetiche, trasformazioni di aree industriali a ridosso dei centri abitati, e via discorrendo. Il settore ripartirebbe da subito, secondo me, e trascinerebbe anche l'indotto (liberi professionisti, fornitori di materiali da costruzione più innovativo, ecc.). Ovviamente, in tutto questo, si sposerebbe perfettamente la "tua battaglia" sulle valutazioni immobiliari, che avrebbero ancora più senso. </p><p></p><p>Ovviamente si tratta di una idea di massima, potrebbe essere ampliata molto e corredata da tante altre cose. Certamente è diametralmente opposta a quella di consumare altro terreno per costruire le new towns e delocalizzare i centri abitati.</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="gcaval, post: 170852, member: 14014"] Ciao Carlo, io non ci trovo proprio niente di innovativo in questa idea di Cameron, a mio modo di vedere, anche bislacca. Come al solito, si tenta di violare il principio fondamentale del mercato: domanda, offerta e... accesso al credito. Se già oggi, in Italia, in UK e nel resto del mondo, gli immobili si vendono molto meno, non è immettendo nuovi immobili che si risolverà il problema. In più si tenta di risolvere il debito con altro debito. In pratica, come al solito, tutti i governi spostano in avanti le lancette. A cosa servirà? Le banche stanno attraversando una crisi di liquidità pazzesca, in tutto il mondo. Siamo sicuri che saranno disposte ad assumersi nuovi rischi, in un periodo come questo? E ancora, che fine faranno tutti gli immobili più vecchi? Si svaluteranno certamente, ma faranno a loro volta deprezzare anche quelli nuovi (eccesso di offerta porta a calo dei prezzi, come insegnano ai corsi di finanza immobilare della Bocconi, visto che oggi va molto di moda! :lol:) Tirando le somme: non sono affatto convinto che la cura sia quella proposta da Cameron, e voglio sperare che in Italia non seguano questa strada. Giusto per essere anche un po' propositivo, credo che il settore vada rilanciato operando sull'esistente, almeno per quanto riguarda l'Italia. Abbiamo una marea di edifici ormai obsoleti, oltre il 40% del patrimonio immobiliare italiano è stato costruito a ridosso degli anni '60 - '70. Servono incentivi per ristrutturazioni, riqualificazioni energetiche, trasformazioni di aree industriali a ridosso dei centri abitati, e via discorrendo. Il settore ripartirebbe da subito, secondo me, e trascinerebbe anche l'indotto (liberi professionisti, fornitori di materiali da costruzione più innovativo, ecc.). Ovviamente, in tutto questo, si sposerebbe perfettamente la "tua battaglia" sulle valutazioni immobiliari, che avrebbero ancora più senso. Ovviamente si tratta di una idea di massima, potrebbe essere ampliata molto e corredata da tante altre cose. Certamente è diametralmente opposta a quella di consumare altro terreno per costruire le new towns e delocalizzare i centri abitati. [/QUOTE]
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