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<blockquote data-quote="essebi" data-source="post: 542696" data-attributes="member: 71520"><p>Sono di nuovo qui, ho trovato un famigliare disposto a subentrare al mio compromesso senza che per ora mi restituisca la caparra, nel frattempo ho sentito un legale il quale conferma che i termini non sono prescritti. L'agente mi dice che non essendoci passaggio di denaro, il mio famigliare può subentrare al mio compromesso senza la necessità di chiudere il precedente e rifarne uno nuovo che è cosa che il proprietario non aveva voluto, creandomi tutti questi problemi.</p><p>L'agente mi dice che si convocherà il proprietario al rogito al quale saremo presenti io e il mio famigliare ed essendo una pratica corretta e legale il venditore che non potrà sottrarsi alla firma. L'agente venendo a sapere che è nostra intenzione rivendere subito l'immobile, ci ha proposto una procura a vendere, sempre che il proprietario sia d'accordo. Noi dovremo saldare l'immobile al proprietario e farci rilasciare una procura a vendere per 12 mesi, in questo modo , si risparmierebbero i costi del notaio le tasse e la tassazione dell'eventuale plusvalenza. Sembra che questa pratica abbia tutti i pro e un solo contro che è la morte del proprietario. Mi sembra impossibile che non ci siano lati oscuri e visto che l'agente è poco chiaro, chiedo a te qualche delucidazione. Nel caso l'immobile venisse venduto il denaro a chi va, al proprietario o direttamente al procuratore che lo ha già saldato al proprietario? Il procuratore può vendere al prezzo che vuole e se è più dell'importo versato al proprietario può tenersi la differenza e non deve pagare tasse per la plusvalenza? La procura a vendere è un atto pubblico o privato? Se fosse atto privato, come procuratore sono tutelato nel caso il proprietario rivendesse ad altri tramite atto pubblico? Mi puoi ragguagliare riguardo eventuali altri problemi che potrebbero sorgere con una procura a vendere e alle eventuali clausole che dovrebbero essere presenti a maggior tutela del procuratore?</p><p>Grazie</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="essebi, post: 542696, member: 71520"] Sono di nuovo qui, ho trovato un famigliare disposto a subentrare al mio compromesso senza che per ora mi restituisca la caparra, nel frattempo ho sentito un legale il quale conferma che i termini non sono prescritti. L'agente mi dice che non essendoci passaggio di denaro, il mio famigliare può subentrare al mio compromesso senza la necessità di chiudere il precedente e rifarne uno nuovo che è cosa che il proprietario non aveva voluto, creandomi tutti questi problemi. L'agente mi dice che si convocherà il proprietario al rogito al quale saremo presenti io e il mio famigliare ed essendo una pratica corretta e legale il venditore che non potrà sottrarsi alla firma. L'agente venendo a sapere che è nostra intenzione rivendere subito l'immobile, ci ha proposto una procura a vendere, sempre che il proprietario sia d'accordo. Noi dovremo saldare l'immobile al proprietario e farci rilasciare una procura a vendere per 12 mesi, in questo modo , si risparmierebbero i costi del notaio le tasse e la tassazione dell'eventuale plusvalenza. Sembra che questa pratica abbia tutti i pro e un solo contro che è la morte del proprietario. Mi sembra impossibile che non ci siano lati oscuri e visto che l'agente è poco chiaro, chiedo a te qualche delucidazione. Nel caso l'immobile venisse venduto il denaro a chi va, al proprietario o direttamente al procuratore che lo ha già saldato al proprietario? Il procuratore può vendere al prezzo che vuole e se è più dell'importo versato al proprietario può tenersi la differenza e non deve pagare tasse per la plusvalenza? La procura a vendere è un atto pubblico o privato? Se fosse atto privato, come procuratore sono tutelato nel caso il proprietario rivendesse ad altri tramite atto pubblico? Mi puoi ragguagliare riguardo eventuali altri problemi che potrebbero sorgere con una procura a vendere e alle eventuali clausole che dovrebbero essere presenti a maggior tutela del procuratore? Grazie [/QUOTE]
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