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<blockquote data-quote="crearemedia" data-source="post: 55603" data-attributes="member: 12999"><p>Buongiorno Claudio, hmmmm.... la domanda nella sua semplicità è complessa... nel senso che occorre partire da un principio base nella progettazione e cioè: NON ESISTE UN IMPIANTO EGUALE AD UN ALTRO..!! Benchè similari nella componentistica ogni impianto va valutato a se. Alla tua domanda si può rispondere ricordando i principi della fisica, la luce altro non è che un'onda elettromagnetica, questo vuol dire che quando attraversa un oggetto viene condizionata dalla struttura dell'oggetto stesso. Nello specifico dobbiamo parlare di Hologramma, ossia una immagine creata dalla manipolazione della luce; nello specifico dello specifico <img src="/styles/default/xenforo/smilies.emoji/people/slight_smile.emoji.svg" class="smilie" loading="lazy" alt=":)" title="Lieve sorriso :)" data-shortname=":)" /> il nostro è un hologramma piatto, in 2D. Tutto questo per dirti che all'aumentare della luce esterna occorre aumentare due fattori: l'opacità della pellicola e la potenza del videoproiettore. Questi fattori non vanno presi a caso; ci si reca sul luogo dove è posizionata la vetrina nel momento massimo dell'esposizione solare, si misura con un luxometro e si fanno quattro calcoli. Proprio perchè abbimo parlato di fisica dobbiamo però riconoscere che niente può battere il sole, a meno che di non spendere cifre davvero esorbitanti (esistono videoproiettori da 150.000 in su) mentre un normale proiettore va dai 1.200 ai 3.000. L'approccio che però devi porti è quello dell'utilità del sistema touch, devi capire l'esigenza giusta ossia il suo scopo; quando il punto vendita è aperto (normalmente di giorno e con molta illuminazione esterna) il titolare preferisce sempre l'approccio diretto, soprattutto nell'immobiliare, vuole che il cliente entri. Il vero scopo del touch è quello di sopperire alla chiusura del punto vendita ( di solito di notte e con poca illuminazione esterna), il suo scopo è quello stupire il consumatore e di stabilire con lui un rapporto informativo unico e preferenziale. Il 97% degli utilizzatori/consumatori (nella mia esperienza almeno) che toccano una delle mie vetrine touch, viene poi a visitare il sito del punto vendita, ritrovando la stessa grafica e gli stessi contenuti. Ecco, questo è lo scopo del touch o vetrina interattiva: attrarre, stupire, informare, imprimere il messaggio nella memoria. Saluti</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="crearemedia, post: 55603, member: 12999"] Buongiorno Claudio, hmmmm.... la domanda nella sua semplicità è complessa... nel senso che occorre partire da un principio base nella progettazione e cioè: NON ESISTE UN IMPIANTO EGUALE AD UN ALTRO..!! Benchè similari nella componentistica ogni impianto va valutato a se. Alla tua domanda si può rispondere ricordando i principi della fisica, la luce altro non è che un'onda elettromagnetica, questo vuol dire che quando attraversa un oggetto viene condizionata dalla struttura dell'oggetto stesso. Nello specifico dobbiamo parlare di Hologramma, ossia una immagine creata dalla manipolazione della luce; nello specifico dello specifico :-) il nostro è un hologramma piatto, in 2D. Tutto questo per dirti che all'aumentare della luce esterna occorre aumentare due fattori: l'opacità della pellicola e la potenza del videoproiettore. Questi fattori non vanno presi a caso; ci si reca sul luogo dove è posizionata la vetrina nel momento massimo dell'esposizione solare, si misura con un luxometro e si fanno quattro calcoli. Proprio perchè abbimo parlato di fisica dobbiamo però riconoscere che niente può battere il sole, a meno che di non spendere cifre davvero esorbitanti (esistono videoproiettori da 150.000 in su) mentre un normale proiettore va dai 1.200 ai 3.000. L'approccio che però devi porti è quello dell'utilità del sistema touch, devi capire l'esigenza giusta ossia il suo scopo; quando il punto vendita è aperto (normalmente di giorno e con molta illuminazione esterna) il titolare preferisce sempre l'approccio diretto, soprattutto nell'immobiliare, vuole che il cliente entri. Il vero scopo del touch è quello di sopperire alla chiusura del punto vendita ( di solito di notte e con poca illuminazione esterna), il suo scopo è quello stupire il consumatore e di stabilire con lui un rapporto informativo unico e preferenziale. Il 97% degli utilizzatori/consumatori (nella mia esperienza almeno) che toccano una delle mie vetrine touch, viene poi a visitare il sito del punto vendita, ritrovando la stessa grafica e gli stessi contenuti. Ecco, questo è lo scopo del touch o vetrina interattiva: attrarre, stupire, informare, imprimere il messaggio nella memoria. Saluti [/QUOTE]
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