Giuseppe Di Massa

Membro Senior
Agente Immobiliare
Buongiorno a tutti, sono nuovo del forum. Spiego brevemente la mia problematica.

Ho accettato un compromesso di compravendita immobiliare, nel quale è inserito il seguente articolo: "Art. 6.: Quanto alla legittimazione edilizia ed urbanistica, la parte prominente dichiara che il fabbricato risulta edificato in parte (...) in parte ampliato (...) e in parte ampliato abusivamente (...) per cui è stata rilasciata sanatoria (...).
Qualora la banca interpellata dalla promissaria acquirente per una richiesta di mutuo, la rigetti per mancanza di requisiti di idoneità, a causa di una rilevata persistente irregolarità urbanistica o catastale, la promissaria acquirente inoltrerà detta comunicazione bancaria di rigetto motivato alla prominente venditrice almeno 20 giorni prima della data prevista per la stipula del contratto definitivo di compravendita
".

Detto questo, la banca interpellata, ha rigettato la mia richiesta di mutuo con tale motivazione di rigetto: "da certificato di destinazione urbanistica del terreno risulta che l'immobile in acquisto è sito in zona E2 agricola e di conseguenza non rappresenta una valida garanzia e non risulta finanziabile".

Ho provveduto quindi ad inoltrare via raccomandata la comunicazione di mancato ottenimento del mutuo, con la motivazione di rigetto su indicata, chiedendo la risoluzione del contratto e la restituzione della caparra confirmatoria versata (tramite bonifico).

Malgrado ciò, il venditore sta facendo problemi per la restituzione della caparra, in quanto secondo loro tale restituzione era dovuta solo se il mutuo non fosse stato concesso per problematiche urbanistiche o catastali insanabili dell'immobile.

Non esprimo il mio punto di vista per non influenzare i vostri pareri.

Sono grato a chi mi darà qualche delucidazione in merito.

Grazie mille
A dire il vero sembra più una clausola risolutoria, "se accadrà un evento (non concedono il mutuo)..." piuttosto che sospensiva che sarebbe stata "finchè non accadrà l'evento (concessione mutuo)..." pertanto credo fosse giusto incassare la caparra, ora però non vuole restituirla perché c'è l'appiglio del classico cavillo. Ecco perché la clausola deve essere sospensiva, in quel caso i soldi non sarebbero stati incassati e deve essere generale "se non verrà concesso il mutuo per ragioni non addebitabili alla parte acquirente". Essendo piuttosto tutelante per l'acquirente alla peggio il proprietario rifiuta la proposta ma non si genereranno problemi, che invece avrai purtroppo perché concordo con chi dice che la risposta della banca non è aderente alla specificissima clausola inserita nel contratto. In bocca al lupo
 

Avv Luigi Polidoro

Nuovo Iscritto
Membro dello Staff
Professionista
Propendo per la necessità di approfondimenti da parte di un tecnico.
Saranno certamente soldi spesi bene, visto "il piatto".
Il diniego della banca è generico, quasi non tecnico. D'altra parte alcune banche si rifiutano persino di rilasciare comunicazione scritta del diniego, quindi non mi sorprende leggere una motivazione poco trasparente.
 

Blaine77

Nuovo Iscritto
Privato Cittadino
Salve a tutti, alla fine abbiamo optato per il recesso e conseguente perdita della caparra. Pace. Detto questo... rileggendo tutte le mail scambiate con l'agente immobiliare mi sono accorto che era stato proprio lui ad assicurarmi che (cito testualmente):

Il contratto sarà preparato per riflettere i seguenti dettagli:
1. Prezzo di acquisto di €xxxx

2. Caparra di €xxxx (10% del prezzo di acquisto) pagato via bonifico bancario entro 4 giorni del accettazione firmato dal venditore

3. L’acquisto con condizione di ottenimento del mutuo. Se non ottieni il mutuo a causa di una rilevata persistente irregolarità urbanistica o catastale o se per i prerequisiti della banca non sei idoneo ad avere il mutuo devi comunicarlo almeno venti giorni prima della data prevista per il rogito. In tal caso il contratto sarà risolto e il venditore restituirà la caparra.


A questo punto mi chiedo: un agente immobiliare non é tenuto a fare incontrare le volontá delle parti? Non deve operare un controllo anche sul contratto che viene redatto? Non é tenuto ad agire in buona fede e soprattutto a non comunicare informazioni di cui non é a conoscenza o non é sicuro? Io ho firmato il contratto anche basandomi sulle sue affermazioni in qualitá di mediatore, che si sono rivelate poi errate, visto che il venditore non ha ritenuto valida la generica mancanza di prerequisiti per la banca...
 

ab.qualcosa

Membro Storico
Agente Immobiliare
In realtà non vedo in quello che scrivi una difformità rispetto a quello che è successo, ma ti ripeto, non ho capito un gran ché sulla motivazione del rifiuto della banca.
 

PyerSilvio

Membro Storico
Agente Immobiliare
In realtà non vedo in quello che scrivi una difformità rispetto a quello che è successo, ma ti ripeto, non ho capito un gran ché sulla motivazione del rifiuto della banca.

Si ok.

Tuttavia restano da censurare, l'utilizzo nei contratti di condizioni espresse perchè si avverino ad orologeria, subordinate pure all'esito concessivo, di soggetti terzi.
Che. non hanno nulla a che vedere con l'obbligo contratto, dal promissario acquirente.

Soggetto terzo, che in questo casa è una banca, che in quanto entità privata, ha tutto il diritto per qualsiasi motivazione, anche la più risibile, di non concedere in prestito capitali, che restano di loro proprietà esclusiva.
Circostanza che esclude l'opportunità di darne formale motivazione.

Come se un privato, dovesse dare spiegazioni a qualcuno, per non aver consentito l'accesso ad un soggetto, che aveva chiesto di essere accolto, all'interno di quella proprietà esclusiva.

Oltre a ciò, in questa vicenda si ravvisa il controsenso, di subordinare e sospendere un'azione di acquisto, mentre nello stesso luogo, si procede a far incassare la caparra.
 

Blaine77

Nuovo Iscritto
Privato Cittadino
La difformitá c'é... eccome... al punto 3. l'agente immobiliare dichiarava che vi sarebbe stata risoluzione del contratto se vi fossero state irregolaritá gravi per l'immobile O (e sottolineo O) se per i prerequisiti della banca non vi fosse stata l'idoneitá per il mutuo. Per la cronaca il venditore mi aveva mandato (tramite l'agente immobiliare) una prima versione del contratto in cui addirittura la condizione espressa della mancanza dei prerequisiti della banca non c'era proprio (c'era solo la parte delle irregolaritá dell'immobile). Solo dopo mia segnalazione questa parte é stata aggiunta, anche se formulata (si vedano miei post precedenti) in maniera tale da essere interpretabile non in maniera univoca. Quello che chiedo io peró é una cosa ben specifica: l'agente, in quanto mediatore, non dovrebbe agire con diligenza e fare in modo che le volontá contrattuali siano chiaramente ed univocamente espresse? Se, come é successo, il venditore non riteneva valida la clausola rescissoria, perché l'agente mi ha, come dire, rassicurato in senso contrario prima della firma dell'accordo? Io mi affido ad un mediatore proprio perché non sono esperto in materia, figuriamoci sulla contrattualistica, non dovrebbe essere suo compito, nel momento in cui viene redatto un contratto, controllare che le condizioni e le volontá delle parti siano chiaramente tradotte nel contratto? E, anche nel caso in cui non fosse tenuto a farlo, perché mi comunichi in fase di trattativa un fatto che mi rassicura e mi spinge a firmare, che in realtá all'atto pratico non sussiste? Se non erro gli agenti immobiliari non sono tenuti a effettuare controlli sull'immobile, ma sono invece tenuti a non comunicare fatti e situazioni su cui non si hanno certezze: semplificando al massimo, se non sei certo che la clausola sospensiva sia valida per il venditore (nella parte dei prerequisiti della banca) perché mi comunichi che il contratto verrá redatto invece con questa condizione espressa (ovvero risoluziona anche per mancanza di prerequisiti) che mi tutela in caso di mancata concessione del mutuo?
 

Ponz

Membro sognante
Agente Immobiliare
3. L’acquisto con condizione di ottenimento del mutuo. Se non ottieni il mutuo a causa di una rilevata persistente irregolarità urbanistica o catastale o se per i prerequisiti della banca non sei idoneo ad avere il mutuo devi comunicarlo almeno venti giorni prima della data prevista per il rogito. In tal caso il contratto sarà risolto e il venditore restituirà la caparra.
Questo utilizzo della caparra su una proposta sospensiva è il primo errore temo.

Non è che sia ilelgale, bada bene, solo che è conseguenza di uan visione atavica che abbiamo, cioè che il proprietario dell'immobile sia la parte da tutelare, perchè "ci mette la casa".

Sicuramente è da tutelare ma ne più e ne meno come l'acquirente che "ci mette i soldi senza avere ancora al casa".

Quindi, in una fase dove esiste una condizione sospensiva come quella del mutuo, che chiaramente è FORTE quasi sempre (se non ti danno il mutuo NON puoi comprare), far versare una caparra del 10% del valore dell'immobile è una garanzia poco equilibrata e sopratutto inadeguata, perche la caparra permette azioni che cozzano molto con la natura e la forza dell'accordo che in quel momento si raggiunge e può dare problemi...

Quindi contesto sia l'importo che il mezzo.

Nel caso, tempi precisi, indicazione dell'istituto o meglio, pratica a mediatore creditizio di conoscenza dell'agenzia o comunque che sia in regola e capace e serio, e una bella penale accettata dalle parti come corrispettivo del recesso, che uno può attivare anche solo per intenzione di recedere.

Chi fa una proposta sospensiva dalle mie parti intanto spende di geometra (dalle mie parti gli acquirenti non sono stupidi, si tutelano), poi spende di perizia, poi perde tempo o paga un mediatore creditizio... non è uno che ha voglia di perdere tempo e ha al 99,99% intenzione di comprare.

LA penale così configurata permette al venditore di esser garantito di aver perso al massimo un mese guadagnando un 5k, al mediatore che se il tipo (chiunque ) si ritira si prende anche lui la sua penale solo dalll'inadempiente (cioè chi si è ritirato senza motivo ragionevole, solo per volontà o interesse suo), lasciando intonsi tutti e sopratutto NON DANDO SPAZIO ESAGERATO A LEGULEE INTERPRETAZIONI DI COMODO PERCHé IL DANNO é GIà CIRCOSCRITTO ALLA PENALE STESSO.

Con la caparra posson nascere rivendicazioni che non giovano a nessuno o rendono una parte troppo forte nei confronti dell'altra che NON mi paicciono.

PEnsiamo a una casa da 250k

Il nostro cliente acquirente dovrebbe, secondo questa interpretazione, alla mera accettazione dare 25k a titolo di caparra confirmatoria (de che se ancora è tutto sospeso?) e nel caso il mutuo non venga concesso, farseli rendere? :D

E se nasce una contestazione anche meramente strumentale del propreitario... lui ha perso 25k, magari restando con un conto misero, e si trova a affrontare uan causa con chi ha casa e soldi (suoi) per pagarsela? :D

E poi dovrebbe pagare l'agente immobiliare perchè lo ha tutelato?

Non sarebbe meglio che in caso di recesso ci sia una penale, che tra l'altro corrisponde alla somma che ti ha lasciato in deposito proprio a tal titolo?

Pensate che perdere 5k, spendere nella pratica di mutuo, pagare la penale all'agente non sia una punizione sufficiente per aver fatto una proposta in modo poco serio o per cambiare idea entro 30gg?
 

Ponz

Membro sognante
Agente Immobiliare
La difformitá c'é... eccome... al punto 3. l'agente immobiliare dichiarava che vi sarebbe stata risoluzione del contratto se vi fossero state irregolaritá gravi per l'immobile O (e sottolineo O) se per i prerequisiti della banca non vi fosse stata l'idoneitá per il mutuo. Per la cronaca il venditore mi aveva mandato (tramite l'agente immobiliare) una prima versione del contratto in cui addirittura la condizione espressa della mancanza dei prerequisiti della banca non c'era proprio (c'era solo la parte delle irregolaritá dell'immobile). Solo dopo mia segnalazione questa parte é stata aggiunta, anche se formulata (si vedano miei post precedenti) in maniera tale da essere interpretabile non in maniera univoca. Quello che chiedo io peró é una cosa ben specifica: l'agente, in quanto mediatore, non dovrebbe agire con diligenza e fare in modo che le volontá contrattuali siano chiaramente ed univocamente espresse? Se, come é successo, il venditore non riteneva valida la clausola rescissoria, perché l'agente mi ha, come dire, rassicurato in senso contrario prima della firma dell'accordo? Io mi affido ad un mediatore proprio perché non sono esperto in materia, figuriamoci sulla contrattualistica, non dovrebbe essere suo compito, nel momento in cui viene redatto un contratto, controllare che le condizioni e le volontá delle parti siano chiaramente tradotte nel contratto? E, anche nel caso in cui non fosse tenuto a farlo, perché mi comunichi in fase di trattativa un fatto che mi rassicura e mi spinge a firmare, che in realtá all'atto pratico non sussiste? Se non erro gli agenti immobiliari non sono tenuti a effettuare controlli sull'immobile, ma sono invece tenuti a non comunicare fatti e situazioni su cui non si hanno certezze: semplificando al massimo, se non sei certo che la clausola sospensiva sia valida per il venditore (nella parte dei prerequisiti della banca) perché mi comunichi che il contratto verrá redatto invece con questa condizione espressa (ovvero risoluziona anche per mancanza di prerequisiti) che mi tutela in caso di mancata concessione del mutuo?
Eh... temo che hai ragione... al massimo non ti chiedessimo soldi... ma poi ti facciamo pure pagare! :D
 

Ponz

Membro sognante
Agente Immobiliare
PS.

Ai miei clienti acquirenti non faccio versare caparre ai proprietari fin quando non si è fatto fare i controlli al tecnico che loro stessi incaricano... figurati su una sospensiva al mutuo...
 

Avv Luigi Polidoro

Nuovo Iscritto
Membro dello Staff
Professionista
Per capire, Ponz: inserimento di sospensiva per il mutuo e penale prevista per il recesso in favore di entrambe le parti.
Nessuna somma versata.
Niente caparra.
Giusto?
 

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