DanSen_8481

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Privato Cittadino
Buongiorno,

a febbraio ho fatto una proposta di acquisto per un immobile che è stata regolarmente accettata. La proposta riportava di effettuare il compromesso entro l'8/3. A seguito dell'emergenza covid, sebbene non ci fosse ancora una totale impossibilità a spostarsi, il compromesso non è stato effettuato entro la data prevista. Inizialmente mi era stato menzionato che per modificare la data del compromesso servisse una scrittura privata, ma questa non è stata fatta e anzi il rinvio del compromesso mi è stato comunicato solo telefonicamente, il giorno precedente.

Questa situazione rende la proposta di acquisto inefficace?

Grazie per l'aiuto.
 

cristian casabella

Membro Senior
Agente Immobiliare
Credo proprio di no. Avresti dovuto inviare raccomandate con richieste specifiche e attendere risposta.
Uguale comunque per chi vende che avrebbe dovuto sollecitarti e darti una scadenza
Senza accordi tra Voi si potrebbe finire in tribunale. Se hai lasciato caparra potresti perderla
 

francesca63

Moderatore
Membro dello Staff
Privato Cittadino
Questa situazione rende la proposta di acquisto inefficace?
La proposta di acquisto accettata è già un contratto preliminare, perfettamente valido ed efficace.
Se nessuno dei due (acquirente o venditore) , ha sollecitato l’altro al rispetto della data, si intende che il ritardo non era un problema per nessuno.
Ora dovreste fissare una nuova data (immagino sia previsto un nuovo versamento, oltre alla firma di un nuovo contratto, che potrebbe anche essere superfluo) su impulso di chi ne ha maggior interesse: questo può avvenire con le buone, cioè con comunicazioni dirette e informali, o con le cattive, cioè inviando una diffida ad adempiere, dando 15 giorni per adempiere agli obblighi sottoscritti.
Se invece uno dei due, come pare, preferirebbe non procedere con la compravendita, bisogna accordarsi per un’eventuale risoluzione consensuale, con o senza “risarcimento”, oppure rassegnarsi a perdere la caparra ( o dover restituire il doppio), salvo la possibilità dell’altro di chiedere in alternativa il risarcimento di eventuali danni subiti, provvigione dovuta compresa.

Se vuoi consigli più mirati, dovresti spiegare quali sarebbero le tue intenzioni, e perché, non essendo ancora vietato muoversi, non avete fatto il preliminare nei tempi previsti.
 

Giuseppe Di Massa

Membro Senior
Agente Immobiliare
Buongiorno,

a febbraio ho fatto una proposta di acquisto per un immobile che è stata regolarmente accettata. La proposta riportava di effettuare il compromesso entro l'8/3. A seguito dell'emergenza covid, sebbene non ci fosse ancora una totale impossibilità a spostarsi, il compromesso non è stato effettuato entro la data prevista. Inizialmente mi era stato menzionato che per modificare la data del compromesso servisse una scrittura privata, ma questa non è stata fatta e anzi il rinvio del compromesso mi è stato comunicato solo telefonicamente, il giorno precedente.

Questa situazione rende la proposta di acquisto inefficace?

Grazie per l'aiuto.
Se la proposta è stata eccttata è un contratto, pertanto il diritto/dovere di rispettare le date era in capo ad entrmabe le parti allo stesso modo, per cui nessuno dei due può rescindere unilateralmente, ma può sollecitare l'altra parte a fare il c.d. compromesso entro un certo termine, dopo quel termine la situazione tra le parti, intuitivamente, no è più paritaria (com'è invece adesso)
 

DanSen_8481

Nuovo Iscritto
Privato Cittadino
La proposta di acquisto accettata è già un contratto preliminare, perfettamente valido ed efficace.
Se nessuno dei due (acquirente o venditore) , ha sollecitato l’altro al rispetto della data, si intende che il ritardo non era un problema per nessuno.
Ora dovreste fissare una nuova data (immagino sia previsto un nuovo versamento, oltre alla firma di un nuovo contratto, che potrebbe anche essere superfluo) su impulso di chi ne ha maggior interesse: questo può avvenire con le buone, cioè con comunicazioni dirette e informali, o con le cattive, cioè inviando una diffida ad adempiere, dando 15 giorni per adempiere agli obblighi sottoscritti.
Se invece uno dei due, come pare, preferirebbe non procedere con la compravendita, bisogna accordarsi per un’eventuale risoluzione consensuale, con o senza “risarcimento”, oppure rassegnarsi a perdere la caparra ( o dover restituire il doppio), salvo la possibilità dell’altro di chiedere in alternativa il risarcimento di eventuali danni subiti, provvigione dovuta compresa.

Se vuoi consigli più mirati, dovresti spiegare quali sarebbero le tue intenzioni, e perché, non essendo ancora vietato muoversi, non avete fatto il preliminare nei tempi previsti.
Grazie per la risposta; le mie intenzioni in realtà sono in fase di valutazione e la mia domanda era proprio collegata a questa valutazione. Il motivo è che nel frattempo abbiamo avuto un grave e del tutto inaspettato problema di salute in famiglia che comporterà spese non previste piuttosto importanti.

Per quanto riguarda il preliminare, non era stato fatto entro i tempi previsti in quanto la proprietaria era fuori residenza da qualche settimana per via del virus, e sebbene il decreto permettesse di tornare al luogo di residenza, e l'agenzia fosse ancora aperta al pubblico, ha preferito non farlo. Inizialmente l'agenzia mi aveva proposto di scambiarci il documento firmato via mail con mio bonifico della ulteriore caparra (rispetto a quella data contestualmente alla proposta), ma data l'impossibilità di registrarlo, mi ha comunicato telefonicamente che la proprietà preferiva rimandarlo a data destinarsi.
 

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