valirt61

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Una domanda di strettissima realtà per gli agenti immobiliari:
tenendo conto dell’appena trascorso mese di settembre, in questo scorcio d’autunno come percepite e stimate la salute del mercato immobiliare della vostra zona operativa?

1. In regresso?

2. Piatto?

3. In timida ripresa?

4. Vivace?

5. Effervescente?

6. In crescita impetuosa?

I media parlano di mercato della casa in decisa ripresa, con numeri positivi che stanno entusiasmando gli operatori immobiliari….
Voi mediatori di Immobilio che auscultate ogni giorno il polso della “piazza”, cosa potete autorevolmente e credibilmente attestare?
Siete ancora con i piedi ben piantati per terra o vi preparate di nuovo a camminare a mezzo metro dal suolo?
Molti anni fa in aereo conversai con una simpatica signora francese appena andata in pensione e tra le altre cose saltò fuori che era stata la vicedirettrice dell'ISTAT francese (il nome era un altro ma lo chiamo così per spiegarmi), La signora mi disse quando stavamo atterrando : "Sa....al mondo ci sono 2 forme di bugie e sono , appunto, le bugie e poi la statistica". Penso, spero, di aver risposto:).
 

Graf

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Il poeta romano e romanesco Trilussa l'aveva già capito con l'esempio dei polli....
 

valirt61

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Il poeta romano e romanesco Trilussa l'aveva già capito con l'esempio dei polli....
L'italia è un paese a macchia di leopardo e la statistica è solo un fatto politico per cui se in qualche città le cose vanno diversamente (forse...!) prima di poter tracciare un vero quadro economico sulle cose ne devono passare di carri e buoi ....(come si dice a Cagliari) purtroppo una rondella (come recentemente ha detto un politico italiano confondendo la rondine con la rondella .....) non fa primavera.
 
U

Utente Cancellato 65257

Ospite
Il mercato di Milano non ha mai conosciuto crisi nel momento in cui non si vendevano case di piccoli tagli è arrivata la richiesta di immobili di prestigio tutti venduti a stranieri o italiani che nel momento di instabilitá economica fanno affari e considerevoli speculazioni sul portafoglio immobiliare delle aste ci si può sempre mettere le mani e fare ottimi affari nel campo delle locazioni tra studenti e altro gli immobili si affittano nel giro di due giorni. Gli italiani poi che vogliono distinguersi comprano immobili in Svizzera.
 

Graf

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...Tutt el mond a l'è paes, a semm d'accòrd, ma Milan, l'è on gran Milan...;)
 

ita.user

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Su Milano è concentrato ciò che rimane di quello che era il potenziale industriale e finanziario del paese, poi ci sono molte università, eccellenze sanitarie, lavoro ce n'è ancora, e i soldi, italiani o stranieri, ne girano. Non vedo quindi come possa essere un mercato fermo. Tant'è che spesso si dice che un bilocale a Milano è come un assegno circolare. O un bancomat.
Detto ciò sfido (anche a Milano) a pensare che i valori siano in rialzo.
 

Graf

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Beh, se i valori non sono in rialzo a Milano, figuriamoci nel resto d' Italia...
Però, come diceva Valirt61, l'Italia degli ottomila comuni è realtà troppo complessa per poter semplificare e generalizzare.
Però possiamo dire che Milano è sulla rampa di lancio per un primo, prossimo aumento mentre a Roma i prezzi delle case sono ancora totalmente fermi (un recente aumento millesimale non fa testo) ma fino a luglio erano in costante discesa da anni.
La provincia, per come la conosco personalmente, è zeppa di case e casupole, molte vecchie e malmesse, in vendita da anni, praticamente non commerciabili e, probabilmente, quasi tutte con un valore prossimo allo zero.
Le periferie della grandi città, in molti casi abbandonate e in sofferenza sociale, vivono anch'esse un periodo difficile dal punto di vista del mercato immobiliare.
Naturalmente il centro di Roma o Portofino o Olbia o, adesso, il Salento, vivono dinamiche diverse e più positive.
Forse a tutto quello che viene riportato sui media occorre estrare la radice quadrata.

Per approfondire la questione consiglio la lettura quest'interessante articolo dell' agosto scorso...
https://www.google.it/url?sa=t&rct=j&q=&esrc=s&source=web&cd=1&cad=rja&uact=8&ved=0ahUKEwiI6NXHr9zWAhUhJ8AKHYfkDFcQFggtMAA&url=http://www.ilfoglio.it/economia/2017/08/11/news/c-e-un-grande-assente-nell-estate-del-nostro-contento-si-chiama-casa-148364/&usg=AOvVaw1FbJuUxkARTl5aJhm1vu6j
 
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CheCasa!

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Il mercato non deve perseguire un aumento delle quotazioni ma un aumento delle transazioni e, negli ultimi 3 anni, questo aumento si è percepito. In particolar modo nel 2016 le transazioni sono state il 18% in più rispetto a quelle dell'anno precedente.

Un aumento di questo tipo non può essere considerato "crisi". Il problema potrebbe essere di natura opposta: e se stessimo vivendo un momento di "picco"? Se il miglioramento registrato nel 2016 e riconfermato con ogni probabilità nel 2017 fosse l'apice di un momento positivo erroneamente letto come "la fine della crisi"?

Alcuni dati possono aiutare le nostre disquisizioni.

Nel 2008 si concludono oltre 850.000 compravendite con un erogato di 60 miliardi di euro di mutui, nel 2016 si concludono 530.000 compravendite con un erogato di 50 miliardi di euro di mutui.

Alla faccia dell'italiano medio che dopo la "scoppola" degli anni passati avrebbe ricorso ad un indebitamento inferiore...

Le locazioni residenziali annue salgono da 1.000.000 di metà degli anni '90 a 1.600.000 del 2016 con una ulteriore tendenza alla crescita nei prossimi anni.

Le ristrutturazioni nel 2000 prevedevano una spesa di 33 miliardi di euro. Nel 2016 sono state pari a 40 miliardi.

La costruzione di case in legno ha visto superare nell'ultimo anno la produzione dell'Austria e nel settore l'Italia si è collocata in Europa al 4° posto dietro Germania, Regno Unito e Svezia.

Ci sono attualmente circa 1.000.000 di famiglie in cerca di una casa da comprare.

Sono dati che ci fanno capire come nel settore dell'edilizia siano in atto tanti cambiamenti. Certo l'agente immobiliare potrebbe non percepirli pienamente anche perchè se negli anni '90 le agenzie operanti erano 20.000, le attuali 40.000 sono necessarimante costrette a spartirsi una fetta più ristretta del mercato con un conseguente ridimensionamento dei fatturati.

Nel Riminese le cose sembrano procedere molto positivamente. Sul residenziale riscontriamo un aumento notevole del numero di transazioni concluse. Molte, in aree periferiche,su cifre inferiori a 150.000,00 euro ed in buona parte con ricorso a finanziamenti compresi tra 80% e 100%. Altre, in zone più quotate (esempio Riccione), trai 180.000 ed i 250.000, con mutui prevalentemente sotto il 60%

Sul turistico, grandissimo interesse per gli appartamenti piccoli/piccolissimi, acquistati generalmente senza finanziamento.
 
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