Manovre finanziaria......raccogliamo le firme!!

[studiopci]

Le persone che credono a qualcosa lavorano in prima persona, non delegano, non firmano: fanno. Gli altri sono semplici benpensanti dell'ultima ora, gente che probabilmente non ha mai regalato un ora del suo tempo per nessuno. Chi pensa che firmare sia il rimedio lo pensa perché sa che probabilmente non servirà a nulla ma potrà raccontarsi di essere uno con le palle C'è chi agisce e chi chiacchera, chi si alza e fa e chi firma. Quanta fatica fare una firma! Bravi, siete da ammirare, degli eroi. Nonostante tutti si rendano conto che è inutile, lo fanno perché pulisce le piccole coscienze: ho firmato, ho fatto il mio dovere. Invece no, sei il solito borghesuccio che ha perso il senso della realtà perché se vuoi fare qualcosa, ti devi alzare dalla sedia e non solo per firmare in un banchino in piazza. Ma si è convinti che basta una petizione... per cambiare le decisioni dell'europa. Si negano i cambiamenti fino a quando non vi cadono addosso, poi reagite con le firme.... vi do altri due anni.
Alzatevi da codesta tastiera e andate a montecitorio! Allora avrete una dignità... altrimenti tacete e estinguetevi.

La differenza tra una persona civile ed una incivile ( per quanto mi riguarda ) consiste nel trovare i giusti modi alla soluzione di un problema, il cuore o meglio l'istinto indurrebbe ad alzarsi e fare... la rivoluzione... così da sfogare la rabbia e la frustrazione ma... la testa ( la razionalità ) e l'educazione mi impongono di rimanere seduto e contare fino a 100. Ho sempre pensato ed insegnato ai miei figli che ci vuole più forza a non dare uno schiaffo che lasciarsi andare e usare la violenza... è nel controllare le reazioni che nasce la distinzione tra te ed un sedano, che a differenza dell'uomo non esprime i suoi pensieri ma serve per condire... seguendo questo principio reputo fondamentale percorrere la strada della ricerca del cambiamento secondo metodi e modi democratici e civili e se questa strada inizia da una firma... vuol dire che inizierò firmando... la mia sarà una goccia ma tante gocce insieme danno vita al mare... una forza che ha la capacità di cambiare la forma delle rocce più dure. Fabrizio

 

[pensoperme]

la mia sarà una goccia ma tante gocce insieme danno vita al mare... una forza che ha la capacità di cambiare la forma delle rocce più dure. Fabrizio

No, mi spiace, io lo ritengo un alibi, cambierò idea quando questo porterà dei frutti, l'azione non deve esser violenta per essere azione, il solo pensarlo indica che si ragiona ad eccessi: tutto o nulla. L'azione è azione, la stasi stasi. Ma chiunque la può pensare come vuole, d'altronde alcuni si curano il cancro prima con le preghiere dei santoni e poi, solo poi, con le medicine, altri invece fanno il percorso contrario, spesso entrambi non hanno risultati, ma ritengo ancora più saggi i secondi. L'azione la si espleta con la politica, con la rappresentanza, voi che non ne avete dovete crearla sull'esempio dei radicali ad esempio, ma non ne avete la forza. Avete le associazioni come unico strumento ma le fate gestire agli altri salvo poi lamentarvene (come al solito) a piena voce, bocche da pianto greco. Si tratta di cruda realtà, con le parole posso fare discorsi da presidente mondiale ma se non faccio nulla davvero (e fare una firma è nulla, se la finalizzi solo a dire "non sono d'accordo") rimango un illuso e pure, secondo, colpevole. Ti anticipo come andrà la raccolta firme: un fallimento. E questo fallimento ingenererà ancora di più quel senso di impotenza, perché chi ha firmato sarà convinto di aver fatto tutto quanto è in suo potere per cambiare, così si controlla i popoli poco civili, dando loro valvole di sfogo per i loro sensi di colpa. Finiremo per sentirvi dire"ma come mai non hanno capito?", "la nostra categoria è una categoria di stolti.." ecc. L'azione invece non da tempo di pensare, lavori fino a quando ce la fai, per fare qualcosa, tu fai 1, l'altro fa 0,5... alla fine la somma c'è davvero, è concreta, le iniziative petitorie come la vostra, votate al nulla (non c'è un progetto, un disegno, uno studio politico, si firma per protesta pura senza scopo concreto) invece alla fine potrà, a mio modesto parere, al massimo fare la conta dei numeri: ecco la differenza, agendo si contano i fatti a bilancio, sognando di agire, si contano le delusioni.

 

[studiopci]

Se non mi interessa una donna ... non ci vado a letto a differenza di tanti che lo fanno per non sentirsi sviliti nel ruolo di " maschio " per lo stesso principio se non condivido le linee di un' associazione di categoria non mi iscrivo... perchè altrimenti non sono Agente Immobiliare... ragiono con la mia testa e con la mia testa mi farò male.
Firmare non servirà a niente... non credo... servirà a contarci e sapere quanti parlano la mia stessa lingua e questo già è un buon inizio... i palazzi si costruiscono cominciando dalle fondamenta. Fabrizio

 

[Ferruccio Tommasi]

No, mi spiace, io lo ritengo un alibi, cambierò idea quando questo porterà dei frutti, l'azione non deve esser violenta per essere azione, il solo pensarlo indica che si ragiona ad eccessi: tutto o nulla. L'azione è azione, la stasi stasi. Ma chiunque la può pensare come vuole, d'altronde alcuni si curano il cancro prima con le preghiere dei santoni e poi, solo poi, con le medicine, altri invece fanno il percorso contrario, spesso entrambi non hanno risultati, ma ritengo ancora più saggi i secondi. L'azione la si espleta con la politica, con la rappresentanza, voi che non ne avete dovete crearla sull'esempio dei radicali ad esempio, ma non ne avete la forza. Avete le associazioni come unico strumento ma le fate gestire agli altri salvo poi lamentarvene (come al solito) a piene mani. Si tratta di cruda realtà, con le parole posso fare discorsi da presidente mondiale ma se non faccio nulla davvero (e fare una firma è nulla, se la finalizzi solo a dire "non sono d'accordo") rimango un illuso e pure, secondo ma, colpevole. Ti anticipo come andrà la raccolta firme: un fallimento. E questo fallimento ingenererà ancora di più quel senso di impotenza, perché chi ha firmato sarà convinto di aver fatto tutto quanto è in suo potere per cambiare, così si controlla i popoli poco civili, dando loro valvole di sfogo per i loro sensi di colpa.

Sei caustico ma istruttivo, ma in fondo le tue osservazioni servono da sprono perchè esplicitano, anche se in modo crudo, i tanti vizi e le poche virtù dell'italico popolo.Ci sono vari stadi di cancro e quello nella fase iniziale è quasi sempre curabile, oltre non servono ne santoni ne medicine. Noi dobbiamo prendere coscienza di una nostra identità, che mai ci è stata concessa e della quale mai ci siamo appropriati. L'azione deve essere mirata, non si tratta di semplice raccolta delle firme per acquitare le coscienze, ma un preciso impegno per chi sottoscrive, di farsi parte attiva creando un movimento che possa fare breccia, non tanto nell'opinione pubblica, ma in quelle forze di partito, già insediate a Montecitorio.
Abbiamo piena consapevolezza dell'inconsistenza e faziosità delle nostre Federazioni che strizzano l'occhio ai centri di potere. L'obiettivo è creare rappresentanza , visibilità, facendo di immobilio la nostra bandiera.
Può darsi che sia un fallimento ma chi ben comincia è a metà dell'opera.
Chi sottoscrive proponendosi parte attiva?

 

[studiopci]

 

[Ferruccio Tommasi]

Ho mandato la lettera per protestare contro casadaprivato (cercate nel forum di cosa si tratta )
Ho aderito a "Voglio dire BASTA!" ed ho mandato anche i 50 euro (cercate nel forum di cosa si tratta )

.. e quindi, ovviamente, aderisco anche a questa iniziativa .... dove devo firmare?

Non basta firmare Maurizio,
bisogna ponderare e formulare una lettera di intenti per la quale tutti sono invitati a contribuire, meglio se supportati da chi mastica la materia.
Dopo di che ed approvato in tempi brevi il testo, si stabilisce un calendario di iniziative con evidenziate le ragioni e le sedi presso le quali intercedere.
Fatto questo chi HA PRESO COSCIENZA e decide di intervenire sottoscrive l'impegno di essere parte attiva.
La sottoscrizione, corredata da elementi identificativi dell'aderente, dovrebbe essere inviata ai componenti dello staff che intendano accettare questa incombenza.
Chi si propone?

 

[studiopci]

Penso sia il caso di spiegare meglio e nei particolari il programma e le persone che dovranno interessarsi attivamente , cosa dovranno fare nello specifico, così da evitare impedimenti futuri, mi spiego... potrei propormi anche io ( per esempio ) ma se si tratta di andare molto spesso a Roma ( sempre per esempio ) avrei delle difficoltà di natura logistica, trovandomi a Salerno. Credo quindi sia opportuno spiegarsi bene .

 

[Ferruccio Tommasi]

Penso sia il caso di spiegare meglio e nei particolari il programma e le persone che dovranno interessarsi attivamente

Il programma deve essere programmato da coloro che all'interno della community ne hanno titolo e ciò per evitare insuccessi sul nascere.
A Roma mi par di capire che risiede ed opera una folta schiera di fondatori e appartenenti allo staff e che quindi, potranno espletare quanto utile e necessario quali delegati rappresentanti.
Gli altri, in circoscrizioni regionali, potranno attivarsi fattivamente quali coordinatori e ricettori di zona e trasmettere quanto raccolto al delegato Centrale di Roma.
Questo non significa che chi sottoscrive, una volta assolta l'incombenza, aspetti passivamente l'evolversi degli eventi, ma a tutti gli effetti dovrà essere parte attiva nella propria zona di appartenenza(quindi delegato centrale, delegato regionale, delegato provinciale).
Dopo le chiacchere si auspicano i fatti: obiettivi, studi di fattibilità, costituzione comitato, statuto, aderenti, organizzazione e attribuzione cariche, strategie operative, varie ed eventuali.
Chi è d'accordo batta un colpo!

 

[studiopci]

 

[Bagudi]

Io ci sono per qualunque tipo di iniziativa, ma dobbiamo avere ben chiaro che - da come lo si prefigura - si tratta di un movimento politico....

Silvana