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<blockquote data-quote="Bastimento" data-source="post: 220372" data-attributes="member: 6214"><p>Il quesito di TizianoTom è a mio parere piuttosto interessante, e cercherò di spiegarmi, sperando mi venga in aiuto qualche professionista tipo salves o altri pratici di accatastamenti.</p><p> </p><p>Intanto dovrei quotare la risposta di abakab: <strong>se si ha a che fare con due immobili distinti,</strong> nello stesso Comune, non ci dovrebbero essere pareri contrastanti: la circolare 3/DF del Ministero Finanze è al riguardo chiara e categorica, leggi cap. 6 a pag 10.</p><p> </p><p>Ma la frase riportata da Tiziano:</p><p></p><p>solleva un quesito diverso.</p><p> </p><p>Quella dicitura è esattamente quella prevista dalle procedure di accatastamento , per definire una <strong>unica</strong> u.i. insistente su due particelle di proprietari diversi, di fatto <strong>unita. </strong>Catastalmente non è possibile fondere in modo ordinario due u.i. se i proprietari delle stesse sono diversi:la procedura docfa non lo ammette.</p><p>E' stato quindi prevista una annotazione, (in pratica quella riportata da Tiziano) in fase di denuncia catastale, che viene validata e trascritta d'ufficio dall'AdT, con conseguente denominazione dell'<strong>Unica</strong> unità immobiliare, attraverso una denominazione composita dei dati catastali, che riportano le due particelle ed i due subalterni, conservando la titolarità delle rispettive parti ai legittimi proprietari, ma attribuendo la rendita catastale cumulativa ai fini fiscali.</p><p> </p><p>Non siamo quindi di fronte a due tipiche u.i. distinte e disgiunte.</p><p>Mi pare che potrebbero esserci gli elementi per sollevare un interpello in materia, che se ben supportato potrebbe portare ad una eccezione al regolamento IMU.</p><p> </p><p>Riporto il paragrafo di un testo di Pratica Catastale:</p><p>Spero possa essere di qualche utilità. Facci sapere</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="Bastimento, post: 220372, member: 6214"] Il quesito di TizianoTom è a mio parere piuttosto interessante, e cercherò di spiegarmi, sperando mi venga in aiuto qualche professionista tipo salves o altri pratici di accatastamenti. Intanto dovrei quotare la risposta di abakab: [B]se si ha a che fare con due immobili distinti,[/B] nello stesso Comune, non ci dovrebbero essere pareri contrastanti: la circolare 3/DF del Ministero Finanze è al riguardo chiara e categorica, leggi cap. 6 a pag 10. Ma la frase riportata da Tiziano: solleva un quesito diverso. Quella dicitura è esattamente quella prevista dalle procedure di accatastamento , per definire una [B]unica[/B] u.i. insistente su due particelle di proprietari diversi, di fatto [B]unita. [/B]Catastalmente non è possibile fondere in modo ordinario due u.i. se i proprietari delle stesse sono diversi:la procedura docfa non lo ammette. E' stato quindi prevista una annotazione, (in pratica quella riportata da Tiziano) in fase di denuncia catastale, che viene validata e trascritta d'ufficio dall'AdT, con conseguente denominazione dell'[B]Unica[/B] unità immobiliare, attraverso una denominazione composita dei dati catastali, che riportano le due particelle ed i due subalterni, conservando la titolarità delle rispettive parti ai legittimi proprietari, ma attribuendo la rendita catastale cumulativa ai fini fiscali. Non siamo quindi di fronte a due tipiche u.i. distinte e disgiunte. Mi pare che potrebbero esserci gli elementi per sollevare un interpello in materia, che se ben supportato potrebbe portare ad una eccezione al regolamento IMU. Riporto il paragrafo di un testo di Pratica Catastale: Spero possa essere di qualche utilità. Facci sapere [/QUOTE]
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