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Acquirente inadempiente vuole invalidare contratto preliminare per una correzione
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Testo
<blockquote data-quote="Avv Luigi Polidoro" data-source="post: 503242" data-attributes="member: 53081"><p>L'aggiunta a penna apposta alla "accettazione" del venditore vale quale controproposta.</p><p>Ne consegue che avrebbe dovuto essere controfirmata per accettazione dall'acquirente e soltanto dopo si sarebbe dovuto provvedere alla consegna dell'assegno ed all'incasso della caparra.</p><p>Secondo me l'acquirente avrà buon gioco nel ritenere non concluso il contratto.</p><p>L'incasso della caparra è stato determinato da un errore del mediatore, a mio parere non può fungere da elemento interpretativo della volontà dei contraenti, non fosse altro perché (come qualcuno ha già fatto notare) si tratta di un comportamento unilaterale.</p><p>Ad ogni modo io farei di tutto per risolvere bonariamente la vicenda. Fermo restando che il mediatore non ha diritto a percepire alcunché.</p><p>L'acquirente contesta per iscritto che l'aggiunta a penna è successiva e non è stata da lui controfirmata per accettazione rilevando che il punto (conformità degli impianti, se ho ben compreso) è per lui di essenziale importanza e richiedendo la restituzione delle somme versate a titolo di caparra.</p><p>Il venditore si dichiara disposto a restituire il denaro prendendo atto del mancato raggiungimento dell'accordo (naturalmente tutto per iscritto) pretendendo però al rinuncia da parte dell'acquirente ad ogni pretesa.</p><p>Poi fate una scrittura privata in cui cristallizzate nelle premesse il contenuto delle vostre comunicazioni scritte e nelle pattuizioni la consegna dell'assegno con contestuale rinuncia ad ogni reciproca pretesa.</p><p>Stop, questione correttamente chiusa con reciproca soddisfazione.</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="Avv Luigi Polidoro, post: 503242, member: 53081"] L'aggiunta a penna apposta alla "accettazione" del venditore vale quale controproposta. Ne consegue che avrebbe dovuto essere controfirmata per accettazione dall'acquirente e soltanto dopo si sarebbe dovuto provvedere alla consegna dell'assegno ed all'incasso della caparra. Secondo me l'acquirente avrà buon gioco nel ritenere non concluso il contratto. L'incasso della caparra è stato determinato da un errore del mediatore, a mio parere non può fungere da elemento interpretativo della volontà dei contraenti, non fosse altro perché (come qualcuno ha già fatto notare) si tratta di un comportamento unilaterale. Ad ogni modo io farei di tutto per risolvere bonariamente la vicenda. Fermo restando che il mediatore non ha diritto a percepire alcunché. L'acquirente contesta per iscritto che l'aggiunta a penna è successiva e non è stata da lui controfirmata per accettazione rilevando che il punto (conformità degli impianti, se ho ben compreso) è per lui di essenziale importanza e richiedendo la restituzione delle somme versate a titolo di caparra. Il venditore si dichiara disposto a restituire il denaro prendendo atto del mancato raggiungimento dell'accordo (naturalmente tutto per iscritto) pretendendo però al rinuncia da parte dell'acquirente ad ogni pretesa. Poi fate una scrittura privata in cui cristallizzate nelle premesse il contenuto delle vostre comunicazioni scritte e nelle pattuizioni la consegna dell'assegno con contestuale rinuncia ad ogni reciproca pretesa. Stop, questione correttamente chiusa con reciproca soddisfazione. [/QUOTE]
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