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<blockquote data-quote="gaspol1960" data-source="post: 75171" data-attributes="member: 12943"><p>Violetta68: premessa la correttezza delle indicazioni fornite da marcellogall, io propenderei per la risoluzione del rapporto, piuttosto che per una trattativa volta ad ottenere la riduzione del prezzo di vendita. Se ho ben capito, i vizi costruttivi dell'immobile oggetto del preliminare non sono di poco conto, e nulla esclude che ve ne siano altri, anche più gravi, non riscontrabili attraverso una verifica tecnica non approfondita (per esempio, errori o carenze nei calcoli relativi al cemento armato, frequenti in immobili realizzati abusivamente). Dal punto di vista giuridico, ammesso che il venditore riesca a produrre i documenti richiesti entro il termine che gli è stato imposto (se ciò non avviene, il rapporto è risolto automaticamente, salva una tua facoltà di rinuncia all'effetto risolutivo...), se nella prima diffida ad adempiere non è stata fatta menzione di questi difetti (l'ispezione da parte del tecnico di tua fiducia è successiva, mi sembra...), dovresti trasmettergli un'ulteriore diffida ad adempiere, intimandogli di eliminare i vizi riscontrati (da indicare dettagliatamente nella diffida...) entro il solito termine di venti giorni. </p><p>Ovviamente, do per scontato che tutto sia sotto controllo per quanto riguarda le procedure esecutive (attenzione anche agli eventuali interventi, frequenti soprattutto da parte delle Società di riscossione tributi - Equitalia etc.). </p><p>Se poi hai dubbi sulla competenza dell'Avvocato che hai interpellato, faresti forse bene a consultarti anche con il Notaio di tua fiducia. Oppure a cambiare Avvocato.</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="gaspol1960, post: 75171, member: 12943"] Violetta68: premessa la correttezza delle indicazioni fornite da marcellogall, io propenderei per la risoluzione del rapporto, piuttosto che per una trattativa volta ad ottenere la riduzione del prezzo di vendita. Se ho ben capito, i vizi costruttivi dell'immobile oggetto del preliminare non sono di poco conto, e nulla esclude che ve ne siano altri, anche più gravi, non riscontrabili attraverso una verifica tecnica non approfondita (per esempio, errori o carenze nei calcoli relativi al cemento armato, frequenti in immobili realizzati abusivamente). Dal punto di vista giuridico, ammesso che il venditore riesca a produrre i documenti richiesti entro il termine che gli è stato imposto (se ciò non avviene, il rapporto è risolto automaticamente, salva una tua facoltà di rinuncia all'effetto risolutivo...), se nella prima diffida ad adempiere non è stata fatta menzione di questi difetti (l'ispezione da parte del tecnico di tua fiducia è successiva, mi sembra...), dovresti trasmettergli un'ulteriore diffida ad adempiere, intimandogli di eliminare i vizi riscontrati (da indicare dettagliatamente nella diffida...) entro il solito termine di venti giorni. Ovviamente, do per scontato che tutto sia sotto controllo per quanto riguarda le procedure esecutive (attenzione anche agli eventuali interventi, frequenti soprattutto da parte delle Società di riscossione tributi - Equitalia etc.). Se poi hai dubbi sulla competenza dell'Avvocato che hai interpellato, faresti forse bene a consultarti anche con il Notaio di tua fiducia. Oppure a cambiare Avvocato. [/QUOTE]
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