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<blockquote data-quote="nv17" data-source="post: 665815" data-attributes="member: 80594"><p>Buongiorno ragazzi. Ieri sera siamo passati in agenzia per l'appartamento di cui vi parlavo e ci hanno fatto visionare una serie di documenti per poi redigere un prospetto spese. Per quanto riguarda la documentazione dell'immobile, abbiamo visto in prima battuta la planimetria catastale e la visura catastale; poi l'agente ci ha detto di aver appena venduto un appartamento nello stesso stabile, mostrandoci la concessione edilizia e l'agibilità del palazzo, affermando che questi documenti valgono per ogni appartamento dello stabile. La certificazione energetica è in via di definizione e il geometra dell'agenzia ci sta lavorando. La casa corrisponde alla planimetria: le uniche modifiche sono relative all'inversione del soggiorno con la cucina, che però non ha comportato spostamento di tubi ma soltanto una diverso orientamento degli stessi e l'inserimento di una parete vetrata con porta a scrigno a dividere ingresso dal soggiorno (secondo l'agente questa "modifica" non rileva a livello catastale non essendo un vero e proprio muro). Il marito della proprietaria è morto e stanno facendo la successione moglie e due figli. Il palazzo è stato costruito in edilizia convenzionata, quindi la proprietaria sta pagando il riscatto del terreno (da avere entro il rogito secondo l'agente). Questo passaggio potrebbe comportare problemi per noi acquirenti? L'ente pubblico manterrebbe per caso qualche diritto sulla casa nonostante il riscatto?</p><p></p><p>Passando al prospetto spese, l'agenzia ci ha proposto di fare una proposta d'acquisto (scusate il gioco di parole) con sospensiva mutuo e assegno di 3mila euro per bloccare. Una volta accettata, fissare dopo 15 giorni un preliminare in cui corrispondere altri 7mila euro per avere una caparra di 10mila (che, a detta loro, ci tutelerebbe maggiormente rispetto ai soli 3mila euro).</p><p>Il diritto alle provvigioni maturerebbe una volta accettata la proposta, ma queste si potrebbero pagare dopo il preliminare e anche al limite si potrebbe frazionare il pagamento versando una parte al preliminare e l'altra al rogito. </p><p>Le "note dolenti" riguardano proprio l'importo delle provvigioni: 4% + IVA che su una proposta di 164mila euro equivarrebbe a 8mila euro. </p><p>Noi con una proposta da 164 (la proprietà ne vorrebbe 179) arriveremmo proprio al limite estremo del budget che ci eravamo prefissati, e gli unici costi che si potrebbero tagliare sarebbero quelli relativi alle provvigioni. Di questo non abbiamo ancora discusso, ma secondo voi sarebbe possibile una limata sulle provvigioni senza offendere la professionalità dell'agente? E, se sì, come si potrebbe impostare un ragionamento di questo tipo?</p><p>Valutando altre case di importo simile abbiamo trovato un'agenzia che prendeva il 3% +IVA ulteriormente trattabili nel caso in cui non avessimo tutti i soldi per chiudere la compravendita, ed un'altra che pur prendendo il 4% + IVA ci ha detto che per 500 euro in più o in meno non sarebbero stati loro a far saltare l'affare.</p><p>In questo caso, invece, l'agente non ha prospettato nulla di simile. Quando gli ho accennato che come spese eravamo al limite, ci ha proposto di prendere un appuntamento col consulente mutui che, guarda caso, riuscirebbe a farci passare un mutuo al 95% coi tassi di quello all'80% (magia dei broker evidentemente...).</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="nv17, post: 665815, member: 80594"] Buongiorno ragazzi. Ieri sera siamo passati in agenzia per l'appartamento di cui vi parlavo e ci hanno fatto visionare una serie di documenti per poi redigere un prospetto spese. Per quanto riguarda la documentazione dell'immobile, abbiamo visto in prima battuta la planimetria catastale e la visura catastale; poi l'agente ci ha detto di aver appena venduto un appartamento nello stesso stabile, mostrandoci la concessione edilizia e l'agibilità del palazzo, affermando che questi documenti valgono per ogni appartamento dello stabile. La certificazione energetica è in via di definizione e il geometra dell'agenzia ci sta lavorando. La casa corrisponde alla planimetria: le uniche modifiche sono relative all'inversione del soggiorno con la cucina, che però non ha comportato spostamento di tubi ma soltanto una diverso orientamento degli stessi e l'inserimento di una parete vetrata con porta a scrigno a dividere ingresso dal soggiorno (secondo l'agente questa "modifica" non rileva a livello catastale non essendo un vero e proprio muro). Il marito della proprietaria è morto e stanno facendo la successione moglie e due figli. Il palazzo è stato costruito in edilizia convenzionata, quindi la proprietaria sta pagando il riscatto del terreno (da avere entro il rogito secondo l'agente). Questo passaggio potrebbe comportare problemi per noi acquirenti? L'ente pubblico manterrebbe per caso qualche diritto sulla casa nonostante il riscatto? Passando al prospetto spese, l'agenzia ci ha proposto di fare una proposta d'acquisto (scusate il gioco di parole) con sospensiva mutuo e assegno di 3mila euro per bloccare. Una volta accettata, fissare dopo 15 giorni un preliminare in cui corrispondere altri 7mila euro per avere una caparra di 10mila (che, a detta loro, ci tutelerebbe maggiormente rispetto ai soli 3mila euro). Il diritto alle provvigioni maturerebbe una volta accettata la proposta, ma queste si potrebbero pagare dopo il preliminare e anche al limite si potrebbe frazionare il pagamento versando una parte al preliminare e l'altra al rogito. Le "note dolenti" riguardano proprio l'importo delle provvigioni: 4% + IVA che su una proposta di 164mila euro equivarrebbe a 8mila euro. Noi con una proposta da 164 (la proprietà ne vorrebbe 179) arriveremmo proprio al limite estremo del budget che ci eravamo prefissati, e gli unici costi che si potrebbero tagliare sarebbero quelli relativi alle provvigioni. Di questo non abbiamo ancora discusso, ma secondo voi sarebbe possibile una limata sulle provvigioni senza offendere la professionalità dell'agente? E, se sì, come si potrebbe impostare un ragionamento di questo tipo? Valutando altre case di importo simile abbiamo trovato un'agenzia che prendeva il 3% +IVA ulteriormente trattabili nel caso in cui non avessimo tutti i soldi per chiudere la compravendita, ed un'altra che pur prendendo il 4% + IVA ci ha detto che per 500 euro in più o in meno non sarebbero stati loro a far saltare l'affare. In questo caso, invece, l'agente non ha prospettato nulla di simile. Quando gli ho accennato che come spese eravamo al limite, ci ha proposto di prendere un appuntamento col consulente mutui che, guarda caso, riuscirebbe a farci passare un mutuo al 95% coi tassi di quello all'80% (magia dei broker evidentemente...). [/QUOTE]
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