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Testo
<blockquote data-quote="Elena" data-source="post: 207672" data-attributes="member: 82"><p>anch'io sto vivendo una situazione molto simile alla tua Manola62; in particolare le parti, dopo che la proposta d'acquisto sottoscritta su mia modulistica era stata rifiutata (non avendo l'incarico di vendita, il venditore legittimamente ha ritenuto opportuno accettare altra proposta sensibilmente più alta della mia e raccolta da altra agenzia; peccato che poi l'altra trattativa è saltata...), e senza dirmi nulla si sono messi in contattato tra loro ed hanno ripreso la trattativa... dopo circa un mese (da quando avevano ripreso i contatti) e prima di sottoscrivere il rogito si sono presentati nel mio ufficio raccontandomi la loro versione dei fatti... alla fine però ritenendo di essere stati corretti nel venire a riferire il tutto (anche se il notaio rogante aveva detto loro che potevano fare a meno, se mai un giorno l'avessi scoperto però avrebbero dovuto sostenere una causa e verosimilmente liquidarmi) mi hanno offerto una commissione complessiva pari a meno di 1/3 della provvigione maturata (in base agli accordi iniziali, pari ad 1/2 di quella che ero disposta ad accettare se l'accordo si fosse trovato a novembre 2011.. e meno di 1/4 se avessi teoricamnte applicato le provvigioni come da usi e consuetudini) dicendo che avrebbero potuto darli cash... vi risparmio le modalità che i signori hanno utilizzato e le scuse che hanno trovato.. oltre alle minacce di eventuali verifiche contabili da parte delle autorità preposte perchè non disposta ad accettare ne la cifra offertami e neppure il cash... per farla breve tramite avvocato ho sollecitato le parti a saldare il quantum concordato ed il venditore (dopo circa due mesi dal rogito) ha liquidato, mentre con l'acquirente (ormai proprietario dell'immobile che gli avevo proposto), esperita la fase stragiudiziale, sono costretta ad iniziare la fase giudiziale..</p><p> </p><p>ora dalla sommatoria delle nostre esperienze e le numerose sentenze della cassazione che in materia si sono espresse e che qui leggo sono abbastanza fiduciosa che il parere del giudice darà ragione a me... ma la certezza nessuno l'ha..</p><p> </p><p>... la riflessione che faccio, specificatamente per il mio caso, è questa: spesso (non sempre) questi atteggiamenti " non ortodossi" arrivano da persone che rivestono ruoli o che hanno rivestito ruoli (professionalmente parlando) di visibilità pubblica e che nella nostra costituzione dovrebbero rivestire un ruolo super partes ed assumere atteggiamenti giuridicamente corretti (notai, dirigenti degli uffici tributi, assicuratori) invece sono loro stessi i primi a uscire dal seminato... se da chi deve venire l'esempio, riceviamo l'esempio sbagliato come pretendere che tutti seguono le norme? quale fiducia riporre nelle istituzioni? e quale fiducia negli strumenti di rivendicazione dei diritti? se di fatto è stata commessa un'ingistizia, perchè viene lasciata alla libera interpretazione del singolo professionista (avvocato) l'applicabilità o meno della legge? e soprattutto dato che questa modalità è stata negli anni molto frequente (direi è connaturata alla natura umana metterla nel.... obbrellino di Altan), le associazioni (ultraquarantennali e pluridecorate, così come ciascuna di loro afferma di essere), perchè insieme non hanno affermato il principio che a prescindere dalla parrocchia di appartenenza se nella vendita ci si avvale della professionalità dell'agente immobiliare le provvigioni concordate si pagano, e non hanno mai previsto una procedura di urgenza?...</p><p> </p><p>a Manola62 e a Paola Codarini, oltre ad esprimere la mia solidarietà (e confortarle visto che siamo tutte sulla stessa barca), ritendo che i suggerimenti degli altri colleghi, sin qui dati sono assolutamenti ineccepibili e qualora non producano gli effetti desiderati, valutati i pro e i contro, armatevi di santa pazienza e fate "il giro delle sette chiese" (in senso lato) contattate degli studi legali specializzati e affidate l'incarico di difendervi solo a chi, conoscendo bene la materia, vi ispira fiducia...</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="Elena, post: 207672, member: 82"] anch'io sto vivendo una situazione molto simile alla tua Manola62; in particolare le parti, dopo che la proposta d'acquisto sottoscritta su mia modulistica era stata rifiutata (non avendo l'incarico di vendita, il venditore legittimamente ha ritenuto opportuno accettare altra proposta sensibilmente più alta della mia e raccolta da altra agenzia; peccato che poi l'altra trattativa è saltata...), e senza dirmi nulla si sono messi in contattato tra loro ed hanno ripreso la trattativa... dopo circa un mese (da quando avevano ripreso i contatti) e prima di sottoscrivere il rogito si sono presentati nel mio ufficio raccontandomi la loro versione dei fatti... alla fine però ritenendo di essere stati corretti nel venire a riferire il tutto (anche se il notaio rogante aveva detto loro che potevano fare a meno, se mai un giorno l'avessi scoperto però avrebbero dovuto sostenere una causa e verosimilmente liquidarmi) mi hanno offerto una commissione complessiva pari a meno di 1/3 della provvigione maturata (in base agli accordi iniziali, pari ad 1/2 di quella che ero disposta ad accettare se l'accordo si fosse trovato a novembre 2011.. e meno di 1/4 se avessi teoricamnte applicato le provvigioni come da usi e consuetudini) dicendo che avrebbero potuto darli cash... vi risparmio le modalità che i signori hanno utilizzato e le scuse che hanno trovato.. oltre alle minacce di eventuali verifiche contabili da parte delle autorità preposte perchè non disposta ad accettare ne la cifra offertami e neppure il cash... per farla breve tramite avvocato ho sollecitato le parti a saldare il quantum concordato ed il venditore (dopo circa due mesi dal rogito) ha liquidato, mentre con l'acquirente (ormai proprietario dell'immobile che gli avevo proposto), esperita la fase stragiudiziale, sono costretta ad iniziare la fase giudiziale.. ora dalla sommatoria delle nostre esperienze e le numerose sentenze della cassazione che in materia si sono espresse e che qui leggo sono abbastanza fiduciosa che il parere del giudice darà ragione a me... ma la certezza nessuno l'ha.. ... la riflessione che faccio, specificatamente per il mio caso, è questa: spesso (non sempre) questi atteggiamenti " non ortodossi" arrivano da persone che rivestono ruoli o che hanno rivestito ruoli (professionalmente parlando) di visibilità pubblica e che nella nostra costituzione dovrebbero rivestire un ruolo super partes ed assumere atteggiamenti giuridicamente corretti (notai, dirigenti degli uffici tributi, assicuratori) invece sono loro stessi i primi a uscire dal seminato... se da chi deve venire l'esempio, riceviamo l'esempio sbagliato come pretendere che tutti seguono le norme? quale fiducia riporre nelle istituzioni? e quale fiducia negli strumenti di rivendicazione dei diritti? se di fatto è stata commessa un'ingistizia, perchè viene lasciata alla libera interpretazione del singolo professionista (avvocato) l'applicabilità o meno della legge? e soprattutto dato che questa modalità è stata negli anni molto frequente (direi è connaturata alla natura umana metterla nel.... obbrellino di Altan), le associazioni (ultraquarantennali e pluridecorate, così come ciascuna di loro afferma di essere), perchè insieme non hanno affermato il principio che a prescindere dalla parrocchia di appartenenza se nella vendita ci si avvale della professionalità dell'agente immobiliare le provvigioni concordate si pagano, e non hanno mai previsto una procedura di urgenza?... a Manola62 e a Paola Codarini, oltre ad esprimere la mia solidarietà (e confortarle visto che siamo tutte sulla stessa barca), ritendo che i suggerimenti degli altri colleghi, sin qui dati sono assolutamenti ineccepibili e qualora non producano gli effetti desiderati, valutati i pro e i contro, armatevi di santa pazienza e fate "il giro delle sette chiese" (in senso lato) contattate degli studi legali specializzati e affidate l'incarico di difendervi solo a chi, conoscendo bene la materia, vi ispira fiducia... [/QUOTE]
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