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<blockquote data-quote="squesque" data-source="post: 60110" data-attributes="member: 13859"><p>V ringrazio per l'interessamento.Evidentemente sono stato troppo sintetico nella spiegazione del mio caso.Si tratta dell'estensione del mandato ricevuto due anni fà, che inizialmente prendeva in considerazione solo la successione della madre.</p><p>La storia è questa.Nel febbraio 1977 muore il padre, che con testamento olografo del dicembre 1976 dà l'usufrutto dei suoi beni al coniuge e la nuda proprietà di un elenco di immobili ai due figli.La moglie, anche in virtù di una procura speciale dei figli, uno dei quali fuori Italia, vende buona parte delle proprietà nel periodo che và dal 1978 al 1983, senza ufficialmente distribuire i proventi delle vendite ai figli(almeno di acquistare ed intestare una proprietà ai figli, aiutare economicamente l'uno, girando il proventi di una vendita all'altro, con assegni con somme che transitano da un conto all'altro).Nel frattempo convive con la figlia, che al suo decesso nel 2002 continua a vivere con la sua famiglia nello stesso appartamento ed ad avere il possesso esclusivo in una delle proprietà, a gestire economicamente le stesse, ricevendo gli affitti di alcune di esse. Per quanto riguarda il mandato , lo riporto" elaborare un progetto di divisione dell’asse relitto del padre, nonché riformulare un progetto di divisione dell’eredità della madre, tenendo conto della somma di denaro portata dagli assegni prodotti dalla parte attrice come conferimento in vita della madre alla figlia dal momento di apertura delle successioni, nonché calcolare la rendita dei beni detenuti in possesso esclusivo dal momento di apertura della successione".Quindi io debbo entrare in merito sia alla successione del de cuius, che a quello della moglie, tenendo conto anche dei lasciti documentati fatti alla figli e del possesso esclusivo che quest'ultima ha avuto sulle proprietà al decesso della madre.</p><p>Mi rendo conto dell'approssimazione degli importi riportati nei contratti di vendita, ma come faccio io a contestarne la veridicità dopo 30 anni?Quandanche fossi in grado di trovarne un valore alla data di vendita, come faccio a sostituire i valori che il notaio ha portato nell'atto?Per quanto riguarda la rendita ho pensato di determinare un canone d'affitto alla data del decesso della madre, in cui si configura il possesso esclusivo della figlia su alcuni immobili, e trattarlo alla stregua di un qualsiasi canone d'affitto (penso di far riferimento a valori reperibili presso l'Osservatorio Mobiliare).</p><p>Spero di essere stato sufficientemente chiaro, visto che le problematiche sono diverse (altrimenti non esitare a chiedermi ulteriori ragguagli!) e resto in attesa di un Vostro aiuto.</p><p>Grazie comunque!</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="squesque, post: 60110, member: 13859"] V ringrazio per l'interessamento.Evidentemente sono stato troppo sintetico nella spiegazione del mio caso.Si tratta dell'estensione del mandato ricevuto due anni fà, che inizialmente prendeva in considerazione solo la successione della madre. La storia è questa.Nel febbraio 1977 muore il padre, che con testamento olografo del dicembre 1976 dà l'usufrutto dei suoi beni al coniuge e la nuda proprietà di un elenco di immobili ai due figli.La moglie, anche in virtù di una procura speciale dei figli, uno dei quali fuori Italia, vende buona parte delle proprietà nel periodo che và dal 1978 al 1983, senza ufficialmente distribuire i proventi delle vendite ai figli(almeno di acquistare ed intestare una proprietà ai figli, aiutare economicamente l'uno, girando il proventi di una vendita all'altro, con assegni con somme che transitano da un conto all'altro).Nel frattempo convive con la figlia, che al suo decesso nel 2002 continua a vivere con la sua famiglia nello stesso appartamento ed ad avere il possesso esclusivo in una delle proprietà, a gestire economicamente le stesse, ricevendo gli affitti di alcune di esse. Per quanto riguarda il mandato , lo riporto" elaborare un progetto di divisione dell’asse relitto del padre, nonché riformulare un progetto di divisione dell’eredità della madre, tenendo conto della somma di denaro portata dagli assegni prodotti dalla parte attrice come conferimento in vita della madre alla figlia dal momento di apertura delle successioni, nonché calcolare la rendita dei beni detenuti in possesso esclusivo dal momento di apertura della successione".Quindi io debbo entrare in merito sia alla successione del de cuius, che a quello della moglie, tenendo conto anche dei lasciti documentati fatti alla figli e del possesso esclusivo che quest'ultima ha avuto sulle proprietà al decesso della madre. Mi rendo conto dell'approssimazione degli importi riportati nei contratti di vendita, ma come faccio io a contestarne la veridicità dopo 30 anni?Quandanche fossi in grado di trovarne un valore alla data di vendita, come faccio a sostituire i valori che il notaio ha portato nell'atto?Per quanto riguarda la rendita ho pensato di determinare un canone d'affitto alla data del decesso della madre, in cui si configura il possesso esclusivo della figlia su alcuni immobili, e trattarlo alla stregua di un qualsiasi canone d'affitto (penso di far riferimento a valori reperibili presso l'Osservatorio Mobiliare). Spero di essere stato sufficientemente chiaro, visto che le problematiche sono diverse (altrimenti non esitare a chiedermi ulteriori ragguagli!) e resto in attesa di un Vostro aiuto. Grazie comunque! [/QUOTE]
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