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Ance: nessuna bolla immobiliare in italia, mancano 600.000 mila case
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<blockquote data-quote="Mil" data-source="post: 248511" data-attributes="member: 11414"><p>Infatti...il problema è che si continua a dare un messaggio sbagliato e a danneggiare ulteriormente la categoria dei venditori in generale. Secondo me sarebbe utile cercare di trovare soluzioni dicendo il vero, che a volte è la cosa più banale anche se apprentemente più difficile. In questo modo si consentirebbe quantomeno una ripresa delle transazioni per chi immette immobili oggi sul mercato. In tutto questo è evidente che quando ci si chiede perchè questa crisi sia diversa da quella del passato la risposta è duplice: innanzitutto in passato non esistevano attori terzi in grado di manipolare e turbare letteralmente il mercato, quindi gli aggiustamenti domanda offerta erano molto più rapidi perchè l'economia nel suo complesso era più sana e meno invischiata con la finanza. Inoltre oggi con un economia che si regge ormai sul nulla, con una deindustrializzazione forte l'immobiliare come in tutti paesi meno sviluppati (Spagna, Grecia...) ha assorbito troppe risorse, quando nei paesi sani è solo un componente accessorio, voglio dire strumentale ai settori veramente produttivi, con cui cresce di pari passo. Da noi il settore è cresciuto in maniera inversamente proporzionale a tutto il resto, era evidente che rima o poi i nodi sarebbero giunti al pettine in modo catastrofico.</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="Mil, post: 248511, member: 11414"] Infatti...il problema è che si continua a dare un messaggio sbagliato e a danneggiare ulteriormente la categoria dei venditori in generale. Secondo me sarebbe utile cercare di trovare soluzioni dicendo il vero, che a volte è la cosa più banale anche se apprentemente più difficile. In questo modo si consentirebbe quantomeno una ripresa delle transazioni per chi immette immobili oggi sul mercato. In tutto questo è evidente che quando ci si chiede perchè questa crisi sia diversa da quella del passato la risposta è duplice: innanzitutto in passato non esistevano attori terzi in grado di manipolare e turbare letteralmente il mercato, quindi gli aggiustamenti domanda offerta erano molto più rapidi perchè l'economia nel suo complesso era più sana e meno invischiata con la finanza. Inoltre oggi con un economia che si regge ormai sul nulla, con una deindustrializzazione forte l'immobiliare come in tutti paesi meno sviluppati (Spagna, Grecia...) ha assorbito troppe risorse, quando nei paesi sani è solo un componente accessorio, voglio dire strumentale ai settori veramente produttivi, con cui cresce di pari passo. Da noi il settore è cresciuto in maniera inversamente proporzionale a tutto il resto, era evidente che rima o poi i nodi sarebbero giunti al pettine in modo catastrofico. [/QUOTE]
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