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<blockquote data-quote="gcaval" data-source="post: 256776" data-attributes="member: 14014"><p>Ho fatto un caso pratico, non teorico. </p><p> </p><p></p><p> </p><p>Se io ho un preliminare registrato ho un impegno (obbligo) certificato. Come ho specificato, e il lettore attento l'avrà notato, visto che l'ho anche ribadito una seconda volta (con questa sono tre), il contratto è comunque valido. Sempre. L'obbligo c'è a prescindere, anche se sottoscritto sulla carta igienica! Ma in un caso è certificato nell'altro no (e non per la carta igienica).</p><p> </p><p><strong>Ciò che cambia sostanzialmente nel caso dovessero esserci problemi è proprio il fatto che sei stato tu AI a consigliare ad un tuo cliente una cosa doppiamente sbagliata!</strong> Non so se te ne stai rendendo conto.. </p><p> </p><p>Ovviamente un tiro mancino non lo può commettere solo il venditore, ma potrebbe esserci anche da parte di un acquirente. La registrazione, a differenza della trascrizione, non garantisce (quasi) nulla. Il quasi è dovuto al modo di percepire l'impegno, ossia al fatto che, avendo il documento maggiore ufficialità, invoglia poco le parti a fare "stupidaggini", solitamente... Lo stesso contratto se fosse scritto su un foglio di carta igienica avrebbe lo stesso valore legale, manterrebbe gli stessi obblighi, ma sarebbe percepito come una "fetecchia". Puoi provare con due tuoi clienti, vedi cosa ti dicono <img src="/styles/default/xenforo/smilies.emoji/people/slight_smile.emoji.svg" class="smilie" loading="lazy" alt=":)" title="Lieve sorriso :)" data-shortname=":)" /> </p><p>Chiaro che se hai a che fare con un truffatore, corri anche il rischio di beccare un circolare falso, quindi quest'ultimo tema esula dalla nostra conversazione.</p><p> </p><p>Non capisco proprio a quale scopo il mediatore, che risponde per altro in solido sulla mancata registrazione, debba sconsigliarla, andando contro la legge!</p><p>Devi avere pazienza con noi altri professionisti... <img src="/styles/default/xenforo/smilies.emoji/people/stuck_out_tongue_winking_eye.emoji.svg" class="smilie" loading="lazy" alt=":maligno:" title="Linguaccia con occhiolino :maligno:" data-shortname=":maligno:" /></p><p> </p><p> </p><p></p><p> </p><p>e dove li avrei confusi? </p><p> </p><p> </p><p></p><p> </p><p>Silvana, puoi dire ai tuoi avvocati di leggersi l'art. 27 d.p.r. n. 131/1986, che ai commi 1 e 2 recita:</p><p><span style="font-size: 12px"><span style="font-family: 'Times'">[1] Gli atti sottoposti a condizione sospensiva sono registrati con il pagamento dell'imposta in misura fissa.</span></span></p><p><span style="font-size: 12px"><span style="font-family: 'Times'">[2] Quando la condizione si verifica, o l'atto produce i suoi effetti prima dell'avverarsi di essa, si riscuote la differenza tra l'imposta, dovuta secondo le norme vigenti al momento della formazione dell'atto, e quella pagata in sede di registrazione.</span></span></p><p> </p><p>Se hanno altre fonti, ce lo facciano sapere...</p><p> </p><p>Riguardo alla data certa a mezzo posta. Silvana, la registrazione è un obbligo di legge, non un mio vezzo. Il fatto che sancisca la data certa è un di cui (fondamentalmente lo Stato vuole da te dei soldi). Non è ammessa altra forma di certificare la data, per questo tipo di atti.</p><p> </p><p>Quindi distinguiamo il fatto che mi interessi avere solo una data certa (ci sono contratti che non hanno obbligo di registrazione o vengono registrati solo in caso d'uso) dal fatto che devo pagare un'imposta di registro per obbligo di legge. Poi è evidente che ognuno si assume le proprie responsabilità. C'è anche chi non paga contributi, IMU, ecc. ecc.</p><p>Ma è assurdo che siate voi AI a consigliare di fare una cosa del genere! </p><p>Lo ripeto, capisco la buona fede di non voler far spendere soldi inutilmente ai clienti, ma sarà anche il caso che l'acquirente che si presenta a fare una proposta abbia ben chiara la sua situazione creditizia, e questo a prescindere dai 168 euro d'imposta. Altrimenti è turismo immobiliare.</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="gcaval, post: 256776, member: 14014"] Ho fatto un caso pratico, non teorico. Se io ho un preliminare registrato ho un impegno (obbligo) certificato. Come ho specificato, e il lettore attento l'avrà notato, visto che l'ho anche ribadito una seconda volta (con questa sono tre), il contratto è comunque valido. Sempre. L'obbligo c'è a prescindere, anche se sottoscritto sulla carta igienica! Ma in un caso è certificato nell'altro no (e non per la carta igienica). [B]Ciò che cambia sostanzialmente nel caso dovessero esserci problemi è proprio il fatto che sei stato tu AI a consigliare ad un tuo cliente una cosa doppiamente sbagliata![/B] Non so se te ne stai rendendo conto.. Ovviamente un tiro mancino non lo può commettere solo il venditore, ma potrebbe esserci anche da parte di un acquirente. La registrazione, a differenza della trascrizione, non garantisce (quasi) nulla. Il quasi è dovuto al modo di percepire l'impegno, ossia al fatto che, avendo il documento maggiore ufficialità, invoglia poco le parti a fare "stupidaggini", solitamente... Lo stesso contratto se fosse scritto su un foglio di carta igienica avrebbe lo stesso valore legale, manterrebbe gli stessi obblighi, ma sarebbe percepito come una "fetecchia". Puoi provare con due tuoi clienti, vedi cosa ti dicono :) Chiaro che se hai a che fare con un truffatore, corri anche il rischio di beccare un circolare falso, quindi quest'ultimo tema esula dalla nostra conversazione. Non capisco proprio a quale scopo il mediatore, che risponde per altro in solido sulla mancata registrazione, debba sconsigliarla, andando contro la legge! Devi avere pazienza con noi altri professionisti... :maligno: e dove li avrei confusi? Silvana, puoi dire ai tuoi avvocati di leggersi l'art. 27 d.p.r. n. 131/1986, che ai commi 1 e 2 recita: [SIZE=3][FONT=Times][1] Gli atti sottoposti a condizione sospensiva sono registrati con il pagamento dell'imposta in misura fissa.[/FONT][/SIZE] [SIZE=3][FONT=Times][2] Quando la condizione si verifica, o l'atto produce i suoi effetti prima dell'avverarsi di essa, si riscuote la differenza tra l'imposta, dovuta secondo le norme vigenti al momento della formazione dell'atto, e quella pagata in sede di registrazione.[/FONT][/SIZE] Se hanno altre fonti, ce lo facciano sapere... Riguardo alla data certa a mezzo posta. Silvana, la registrazione è un obbligo di legge, non un mio vezzo. Il fatto che sancisca la data certa è un di cui (fondamentalmente lo Stato vuole da te dei soldi). Non è ammessa altra forma di certificare la data, per questo tipo di atti. Quindi distinguiamo il fatto che mi interessi avere solo una data certa (ci sono contratti che non hanno obbligo di registrazione o vengono registrati solo in caso d'uso) dal fatto che devo pagare un'imposta di registro per obbligo di legge. Poi è evidente che ognuno si assume le proprie responsabilità. C'è anche chi non paga contributi, IMU, ecc. ecc. Ma è assurdo che siate voi AI a consigliare di fare una cosa del genere! Lo ripeto, capisco la buona fede di non voler far spendere soldi inutilmente ai clienti, ma sarà anche il caso che l'acquirente che si presenta a fare una proposta abbia ben chiara la sua situazione creditizia, e questo a prescindere dai 168 euro d'imposta. Altrimenti è turismo immobiliare. [/QUOTE]
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