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<blockquote data-quote="giorgino" data-source="post: 288983" data-attributes="member: 3"><p>Se intendi il <em>futuro dei commercianti</em> sicuramente è un modello che può funzionare (forse e se fatto non solo per spolpare le tasche delle agenzie con servizi inutili e costosi che sembra la tendenza seguita persino dalle associazioni, non solo dalle aziende).</p><p> </p><p>Se intendi il <em>futuro del mediatore professionale</em> beh, Dio ce ne scampi. Per carità il modello in se - l'idea intendo - non è niente male, anzi. La questione è <em>chi </em>la crea e <em>per quale scopo</em>. </p><p> </p><p>Al di la del caso specifico (ne vedremo decine in un paio d'anni visto che tutti i gruppi si stanno ristrutturando essendo a rischio chiusura e che anche le associazioni sembra vogliano far parte dello spolpamento della categoria per non chiudere pure loro) occorre riflettere sul vero proseguo dell'agente immobiliare nel nuovo mercato post atomico (leggi <em>mercato post crisi</em>) in considerazione anche del posizionamento del nostro lavoro nel <em>new marketplace</em>, della direzione presa dalla CEE e le sue direttive in parte ignorate dal nostro governo (la <em>g</em> minuscola è voluta) e non per ultimo dalla concorrenza dei colleghi esteri che operano in modo anche profondamente diverso dal nostro.</p><p>Il tutto condito dalla percezione <em>nulla</em> da parte del consumatore che a distanza di trent'anni non ha ancora compreso cos'è e quando si paga la provvigione. E gli Agenti Immobiliari non hanno compreso che il consumatore non l'ha compreso e si offendono quando la gente non capisce.</p><p> </p><p>In questo contesto una mera piattaforma di servizi non può certo stabilire un modus operandi significativo. E' e resta un negozio (nel migliore dei casi) dove un mediatore professionale può servirsi senza la minima cognizione di cosa sta acquistando e perchè.</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="giorgino, post: 288983, member: 3"] Se intendi il [I]futuro dei commercianti[/I] sicuramente è un modello che può funzionare (forse e se fatto non solo per spolpare le tasche delle agenzie con servizi inutili e costosi che sembra la tendenza seguita persino dalle associazioni, non solo dalle aziende). Se intendi il [I]futuro del mediatore professionale[/I] beh, Dio ce ne scampi. Per carità il modello in se - l'idea intendo - non è niente male, anzi. La questione è [I]chi [/I]la crea e [I]per quale scopo[/I]. Al di la del caso specifico (ne vedremo decine in un paio d'anni visto che tutti i gruppi si stanno ristrutturando essendo a rischio chiusura e che anche le associazioni sembra vogliano far parte dello spolpamento della categoria per non chiudere pure loro) occorre riflettere sul vero proseguo dell'agente immobiliare nel nuovo mercato post atomico (leggi [I]mercato post crisi[/I]) in considerazione anche del posizionamento del nostro lavoro nel [I]new marketplace[/I], della direzione presa dalla CEE e le sue direttive in parte ignorate dal nostro governo (la [I]g[/I] minuscola è voluta) e non per ultimo dalla concorrenza dei colleghi esteri che operano in modo anche profondamente diverso dal nostro. Il tutto condito dalla percezione [I]nulla[/I] da parte del consumatore che a distanza di trent'anni non ha ancora compreso cos'è e quando si paga la provvigione. E gli Agenti Immobiliari non hanno compreso che il consumatore non l'ha compreso e si offendono quando la gente non capisce. In questo contesto una mera piattaforma di servizi non può certo stabilire un modus operandi significativo. E' e resta un negozio (nel migliore dei casi) dove un mediatore professionale può servirsi senza la minima cognizione di cosa sta acquistando e perchè. [/QUOTE]
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