Forum
Nuovi Messaggi
Cerca...
Servizi
Nuova Discussione
Novità
Nuovi Messaggi
Nuovi Messaggi Profilo
Ultime Attività
Iscritti
Visitatori online
Nuovi Messaggi Profilo
Cerca tra i Messaggi Profilo
? Aiuto
Chi siamo
Faccine
Codici BB
Traguardi
Utilizzo dei Cookie
Termini e Condizioni d'uso del sito
Accedi
Registrati
Novità
Cerca
Cerca
Cerca solo tra i titoli
Da:
Nuovi Messaggi
Cerca...
Menu
Accedi
Registrati
Installa l'app
Installa
Professioni legate al Settore Immobiliare
Valutatori Immobiliari
Come si valuta un'attività commerciale come un bar?
JavaScript è disabilitato. Per una migliore esperienza di navigazione attivalo nel tuo programma o nella tua app per navigare prima di procedere.
Stai usando un browser molto obsoleto. Puoi incorrere in problemi di visualizzazione di questo e altri siti oltre che in problemi di sicurezza. .
Dovresti aggiornarlo oppure usare
usarne uno alternativo, moderno e sicuro
.
Rispondi alla discussione
Registrati in 30 Secondi
Registrarsi è gratis ed elimina la pubblicità
Testo
<blockquote data-quote="Manola 62" data-source="post: 171113" data-attributes="member: 35182"><p>Credo di poter d'esser d'aiuto in questo ambito trattando prevalentemente P.E.</p><p>Al di là della liberalizzazione delle ex licenze - autorizzazioni di somministrazione al pubblico di alimenti e bevande rilasciate dal Comune di pertinenza, alcune Regioni hanno ben legiferato e regolamentato la materia. Nel Veneto bisogna distinguere innanzitutto se il luogo ha prevalenza storica, turistica o altro</p><p>Qui le ex licenze sono state unificate quindi A, B, e D se hanno i requisiti urbanistici e igienico sanitari sono tutte A; la C = discoteche richiede misure e disposizioni simili ma maggiori </p><p>A Venezia non si è liberalizzato nulla e una licenza intendendo solo l'autorizzazione, in centro può costare Euro 150.000,00. Assurdo ma è così e parliamo solo di un pezzo di carta! </p><p>Entrando poi nella valutazione della attività la questione si complica ma per un esperto del settore, per quanto possa essere delicata e rischiosa la trattativa, esistono degli elementi che oggettivamente non si possono nascondere, alterare o modificare.</p><p>Esistono i studi di settore e in base alle potenzialità reali del locale ( forza motrice, consumi elettrici, capacitàfrigoriferi, personale occupato, posti a sedere, consumi caffè, fusti di birra, gelati ecc.) si ha una panoramica del valore minimo del locale.</p><p>La città o il paese poi viene cmq suddiviso in macrozone e pertanto verrà rapportato anche il fattore n. uomini per bar e ciò solo per l'ubicazione e non per tipologia (enoiteca, bar di zia Maria, paninoteca). In sostanza bisogna ben conoscere il territorio ed avere questi elementi informativi (che io, per fortuna possiedo per la mia zona di competenza)</p><p>I fusti di birra e vino è quasi impossibile averli in nero come pure caffè e gelati, per carità si può ottenerli ma la % è bassissima per questi prodotti merceologici ( il caffè è più facile ma poco conveniente e/o utile se la macchina è in comodato)</p><p>Potrei, sposando in parte quanto letto sul 1° link allegato di Antonello, confermare che comparare i valori è uno dei metodi più utilizzati ma non certi, quote d'ammortamento e vetustà sono elementi importanti o comunque non trascurabili.</p><p>Tutto diventa più facile se chi compra è un esperto e non un improvvisato o appassionato che desidera aprire un P.E., infatti al di là del prezzo richiesto dal venditore e dalla professionalità e capacità approssimativa di aggiustare il tiro, se necessario da parte dell'AI, lo scambio di vedute indipendentemente dai corrispettivi ( che per inciso, possono essere anche ALTERATI se si desidera vendere), producono di per sé un balzo in avanti nella trattativa se c'è un vero interesse.</p><p>Poi gli aspetti da valutare sono svariati come anche le modalità di pagamenti e su questo ci sarebbe molto altro da dire.</p><p>Insomma l'argomento è ostico e non facile ma essere avallati da dei buoni e validi professionisti, per quanto ciò includa una riduzione del compenso netto ( nessuno lavora gratis, io e un collaboratore "revisore dei conti" a volte <img src="/styles/default/xenforo/smilies.emoji/people/disappointed.emoji.svg" class="smilie" loading="lazy" alt=":disappunto:" title="Disappunto :disappunto:" data-shortname=":disappunto:" />), produce anche una non vendita ma sicuramente sonni tranquilli e soprattutto si evitano i tribunali.</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="Manola 62, post: 171113, member: 35182"] Credo di poter d'esser d'aiuto in questo ambito trattando prevalentemente P.E. Al di là della liberalizzazione delle ex licenze - autorizzazioni di somministrazione al pubblico di alimenti e bevande rilasciate dal Comune di pertinenza, alcune Regioni hanno ben legiferato e regolamentato la materia. Nel Veneto bisogna distinguere innanzitutto se il luogo ha prevalenza storica, turistica o altro Qui le ex licenze sono state unificate quindi A, B, e D se hanno i requisiti urbanistici e igienico sanitari sono tutte A; la C = discoteche richiede misure e disposizioni simili ma maggiori A Venezia non si è liberalizzato nulla e una licenza intendendo solo l'autorizzazione, in centro può costare Euro 150.000,00. Assurdo ma è così e parliamo solo di un pezzo di carta! Entrando poi nella valutazione della attività la questione si complica ma per un esperto del settore, per quanto possa essere delicata e rischiosa la trattativa, esistono degli elementi che oggettivamente non si possono nascondere, alterare o modificare. Esistono i studi di settore e in base alle potenzialità reali del locale ( forza motrice, consumi elettrici, capacitàfrigoriferi, personale occupato, posti a sedere, consumi caffè, fusti di birra, gelati ecc.) si ha una panoramica del valore minimo del locale. La città o il paese poi viene cmq suddiviso in macrozone e pertanto verrà rapportato anche il fattore n. uomini per bar e ciò solo per l'ubicazione e non per tipologia (enoiteca, bar di zia Maria, paninoteca). In sostanza bisogna ben conoscere il territorio ed avere questi elementi informativi (che io, per fortuna possiedo per la mia zona di competenza) I fusti di birra e vino è quasi impossibile averli in nero come pure caffè e gelati, per carità si può ottenerli ma la % è bassissima per questi prodotti merceologici ( il caffè è più facile ma poco conveniente e/o utile se la macchina è in comodato) Potrei, sposando in parte quanto letto sul 1° link allegato di Antonello, confermare che comparare i valori è uno dei metodi più utilizzati ma non certi, quote d'ammortamento e vetustà sono elementi importanti o comunque non trascurabili. Tutto diventa più facile se chi compra è un esperto e non un improvvisato o appassionato che desidera aprire un P.E., infatti al di là del prezzo richiesto dal venditore e dalla professionalità e capacità approssimativa di aggiustare il tiro, se necessario da parte dell'AI, lo scambio di vedute indipendentemente dai corrispettivi ( che per inciso, possono essere anche ALTERATI se si desidera vendere), producono di per sé un balzo in avanti nella trattativa se c'è un vero interesse. Poi gli aspetti da valutare sono svariati come anche le modalità di pagamenti e su questo ci sarebbe molto altro da dire. Insomma l'argomento è ostico e non facile ma essere avallati da dei buoni e validi professionisti, per quanto ciò includa una riduzione del compenso netto ( nessuno lavora gratis, io e un collaboratore "revisore dei conti" a volte :wall:), produce anche una non vendita ma sicuramente sonni tranquilli e soprattutto si evitano i tribunali. [/QUOTE]
Riporta citazioni…
Verifica Anti SPAM
Invia risposta
Professioni legate al Settore Immobiliare
Valutatori Immobiliari
Come si valuta un'attività commerciale come un bar?
Alto