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Testo
<blockquote data-quote="Bastimento" data-source="post: 473306" data-attributes="member: 6214"><p>Premesso che l'eventuale lesione di legittima sorgerebbe solo all'apertura della successione (che auguro il più tardi possibile), la legge prescrive questo:</p><p>- ai due figli è riservata la quota di 2/3 del patrimonio (mobiliare + immobiliare), 1/3 ciascuno.</p><p>- per testamento puoi disporre quindi di 1/3 del tuo patrimonio</p><p>Se la casa in cui vivi vale C, il patrimonio, fotografato oggi , sarebbe (C+55k€):</p><p>-ai figli spetterebbero ciascuno (C/3+55/3) per legge</p><p>-al nipote potresti lasciare per testamento il restante terzo disponibile (C/3+55/3)</p><p>-tuo figlio potrebbe rinunciare alla sua quota in favore del proprio figlio.</p><p>-se (C/3+55/3) < 55 , cioè se il valore di C fosse minore di 110€, potresti destinare il corrispettivo di (C/3+55/3) di tua figlia, inferiore a 55k€, prelevandola dalla disponibilità finanziaria. A questo punto l'intera C potrebbe passare a tuo nipote, sia come rappresentante del padre che per la sua quota destinata per testamento</p><p></p><p>- Una avvertenza: se il figlio non rinunciasse alla propria quota, in una successiva successione subentrerebbe non solo il nipote, ma eventualmente anche la nuora.</p><p></p><p>Non ho tenuto conto delle differenze sulle donazioni pregresse, che legalmente verrebbero ad essere conteggiate sull'intero patrimonio, attualizzando gli importi al momento dell'apertura della successione.</p><p></p><p></p><p>Detto questo la lesione della legittima, non è di per sè ostativa, almeno credo. La riduzione delle disposizioni lesive della porzione di legittima può essere richiesta solo dai legittimari: in sostanza se tua figlia non facesse opposizione potrebbe accettare una soluzione condivisa (=> che significa solo un agreement, non una rinuncia ad un diritto, che in questo caso non è ammesso).</p><p></p><p>Da vivo ovviamente puoi disporre dei tuoi beni come più ti aggrada: ma ritengo corretto non ledere le aspettative di ciascun figlio; inoltre escluderei le donazioni, le finte vendite ecc.</p><p></p><p>Difficile inserire , sul piano meramente materiale, l'usufrutto: questo è un diritto limitato alla vita dell'usufruttuario, e non è facile barattarlo numericamente con una quota di proprietà: ma tutto dipende anche dalle condizioni, aspettative ed età dei tuoi due figli, che credo non più giovanissimi.</p><p>Può benissimo essere che tua figlia non abbia mire sulla casa, e possa trovare conveniente ricevere la sua quota in valori finanziari, ed un usufrutto a vita, sapendo che la casa passerà di proprietà al nipote.</p><p></p><p>In conclusione: se l'armonia ed il buon senso regnano in casa, tutto si sistema, perchè nessuno si porta appresso niente. Se ci sono frizioni, bisogna accettare che non si può "dirigere il traffico" anche da morti.</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="Bastimento, post: 473306, member: 6214"] Premesso che l'eventuale lesione di legittima sorgerebbe solo all'apertura della successione (che auguro il più tardi possibile), la legge prescrive questo: - ai due figli è riservata la quota di 2/3 del patrimonio (mobiliare + immobiliare), 1/3 ciascuno. - per testamento puoi disporre quindi di 1/3 del tuo patrimonio Se la casa in cui vivi vale C, il patrimonio, fotografato oggi , sarebbe (C+55k€): -ai figli spetterebbero ciascuno (C/3+55/3) per legge -al nipote potresti lasciare per testamento il restante terzo disponibile (C/3+55/3) -tuo figlio potrebbe rinunciare alla sua quota in favore del proprio figlio. -se (C/3+55/3) < 55 , cioè se il valore di C fosse minore di 110€, potresti destinare il corrispettivo di (C/3+55/3) di tua figlia, inferiore a 55k€, prelevandola dalla disponibilità finanziaria. A questo punto l'intera C potrebbe passare a tuo nipote, sia come rappresentante del padre che per la sua quota destinata per testamento - Una avvertenza: se il figlio non rinunciasse alla propria quota, in una successiva successione subentrerebbe non solo il nipote, ma eventualmente anche la nuora. Non ho tenuto conto delle differenze sulle donazioni pregresse, che legalmente verrebbero ad essere conteggiate sull'intero patrimonio, attualizzando gli importi al momento dell'apertura della successione. Detto questo la lesione della legittima, non è di per sè ostativa, almeno credo. La riduzione delle disposizioni lesive della porzione di legittima può essere richiesta solo dai legittimari: in sostanza se tua figlia non facesse opposizione potrebbe accettare una soluzione condivisa (=> che significa solo un agreement, non una rinuncia ad un diritto, che in questo caso non è ammesso). Da vivo ovviamente puoi disporre dei tuoi beni come più ti aggrada: ma ritengo corretto non ledere le aspettative di ciascun figlio; inoltre escluderei le donazioni, le finte vendite ecc. Difficile inserire , sul piano meramente materiale, l'usufrutto: questo è un diritto limitato alla vita dell'usufruttuario, e non è facile barattarlo numericamente con una quota di proprietà: ma tutto dipende anche dalle condizioni, aspettative ed età dei tuoi due figli, che credo non più giovanissimi. Può benissimo essere che tua figlia non abbia mire sulla casa, e possa trovare conveniente ricevere la sua quota in valori finanziari, ed un usufrutto a vita, sapendo che la casa passerà di proprietà al nipote. In conclusione: se l'armonia ed il buon senso regnano in casa, tutto si sistema, perchè nessuno si porta appresso niente. Se ci sono frizioni, bisogna accettare che non si può "dirigere il traffico" anche da morti. [/QUOTE]
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