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<blockquote data-quote="Zagonara Emanuele" data-source="post: 613429" data-attributes="member: 70606"><p>Non concordo affatto.</p><p>Innanzi tutto, dovremmo partire dal presupposto che l'utente sia in grado di "dimostrare" che l'agenzia fosse a conoscenza delle irregolarità catastali (prima della conclusione dell'affare) e che non l'abbia reso noto all'acquirente prima della conclusione dell'affare, cosa che leggendo il post dell'utente non sembra affatto (poichè oggetto di trattativa e fonte di un successivo ripensamento da parte del venditore).</p><p></p><p>In secondo luogo, con l'avvenuta accettazione della proposta da pate del venditore, quest'ultimo si è assunto l'onere e la responsabilità di provvedere alla regolarizzazione di tali discrepanze e solo successivamente l'affare è sfumato.</p><p></p><p>E' chiaro quindi che detta circostanza (l'irregolartità catastale) è stata resa nota all'acquirente, è stata oggetto di trattativa e le parti hanno preso accordi al riguardo concludendo l'affare (se così non fosse stato non ci sarebbe stato bisogno di una vertenza stragiudiziale).</p><p>La provvigione perciò è legittimamente maturata anche se poi le parti contraenti hanno avuto dei ripensamenti.</p><p></p><p>Con la ricoluzione del contratto, il venditore è venuto meno agli accordi presi e si è reso inadempiente.</p><p>Avrebbe dovuto perciò raddoppiare la caparre (se ricevuta) e/o pagare i danni (provvigioni dovute all'agenzia comprese), cosa di cui l'avvocato dell'utente si è scordato di contemplare nella composizione stragiudiziale; e scusate se è un errore da poco !</p><p></p><p>L'acquirente (ovvero l'utente) è nel torto e il suo avvocato ha svolto molto male il suo lavoro.</p><p>Troppo facile voler addossare la responsabilità all'agente immobiliare e cercare strade per non pagare il dovuto.</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="Zagonara Emanuele, post: 613429, member: 70606"] Non concordo affatto. Innanzi tutto, dovremmo partire dal presupposto che l'utente sia in grado di "dimostrare" che l'agenzia fosse a conoscenza delle irregolarità catastali (prima della conclusione dell'affare) e che non l'abbia reso noto all'acquirente prima della conclusione dell'affare, cosa che leggendo il post dell'utente non sembra affatto (poichè oggetto di trattativa e fonte di un successivo ripensamento da parte del venditore). In secondo luogo, con l'avvenuta accettazione della proposta da pate del venditore, quest'ultimo si è assunto l'onere e la responsabilità di provvedere alla regolarizzazione di tali discrepanze e solo successivamente l'affare è sfumato. E' chiaro quindi che detta circostanza (l'irregolartità catastale) è stata resa nota all'acquirente, è stata oggetto di trattativa e le parti hanno preso accordi al riguardo concludendo l'affare (se così non fosse stato non ci sarebbe stato bisogno di una vertenza stragiudiziale). La provvigione perciò è legittimamente maturata anche se poi le parti contraenti hanno avuto dei ripensamenti. Con la ricoluzione del contratto, il venditore è venuto meno agli accordi presi e si è reso inadempiente. Avrebbe dovuto perciò raddoppiare la caparre (se ricevuta) e/o pagare i danni (provvigioni dovute all'agenzia comprese), cosa di cui l'avvocato dell'utente si è scordato di contemplare nella composizione stragiudiziale; e scusate se è un errore da poco ! L'acquirente (ovvero l'utente) è nel torto e il suo avvocato ha svolto molto male il suo lavoro. Troppo facile voler addossare la responsabilità all'agente immobiliare e cercare strade per non pagare il dovuto. [/QUOTE]
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