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<blockquote data-quote="Aperitivato" data-source="post: 604466" data-attributes="member: 76762"><p>La stima è stata fatta da un tecnico da 40 anni ormai prossimo alla pensione.</p><p>Abbiamo voluto comunque provare, perché ci sembrava più che lecito. Con la riserva di alzarci ancora, ma provando ad avere margine. Ovviamente consci, ma non ci aspettavamo granché. Piuttosto mi aspettavo che dicesse no e basta, morta lì.</p><p>Ma almeno avrei potuto dire di averci provato.</p><p>Il rilancio fatto dal venditore, del quale io non ho nulla di scritto, è comunque alto e appunto, non mi sento di rilanciare ulteriormente.</p><p>Allora all'agente dico di strappare l'assegno vincolato. Pazienza, cerco un'immobile differente, dico. Ed invece lui mi suggerisce di lasciarglielo lì. Dice di non darsi per vinto. Prova a tirar fuori una serie di proiezioni di mutui, di soluzioni, ma gli faccio presente che la coperta è corta.</p><p>Inoltre, tira fuori gli strumenti per ribadire la stima e ci conferma quanto noi avevamo proposto essere come ragionevole. Loro avevano praticamente valutato la parte di casa come fosse in centro paese, invece è parecchio fuori ed in campagna. Inoltre la nostra valutazione considerava la casa a seconda di come fosse accatastata, un piano aveva un valore di gran lunga inferiore a quello accatastato come abitazione.</p><p>L'agente ha giustificato la differenza chiesta, come valore affettivo dell'immobile per il proprietario, illustrandoci una situazione di comproprietà dove il figlio del proprietario non è d'accordo con la vendita (se non a quella cifra) per una questione di affetto, mentre il genitore favorevole a liberarsi dal bene che non riesce più a gestire.</p><p>Ora, a me va benissimo e non insisto col voler quel bene a tutti i costi. Non sono il tipo... Solo non capisco perché adesso si sia ribaltato il ruolo con l'agente che non ci vuol mollare...</p><p>Non avrebbe dovuto consegnarci la controproposta scritta da parte del venditore e al nostro rifiuto stracciare l'assegno? A me non è venuto di chiedere a loro?</p><p>In sostanza stanno provando a vedere se cediamo al prezzo pieno, oppure realmente la signora ha controproposto quella cifra e non è necessaria la proposta scritta?</p><p>Perché poi dovrebbe essere sbagliato offrire il35% in meno? È pur sempre una trattativa e comunque si possono anche rifiutare le proposte.</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="Aperitivato, post: 604466, member: 76762"] La stima è stata fatta da un tecnico da 40 anni ormai prossimo alla pensione. Abbiamo voluto comunque provare, perché ci sembrava più che lecito. Con la riserva di alzarci ancora, ma provando ad avere margine. Ovviamente consci, ma non ci aspettavamo granché. Piuttosto mi aspettavo che dicesse no e basta, morta lì. Ma almeno avrei potuto dire di averci provato. Il rilancio fatto dal venditore, del quale io non ho nulla di scritto, è comunque alto e appunto, non mi sento di rilanciare ulteriormente. Allora all'agente dico di strappare l'assegno vincolato. Pazienza, cerco un'immobile differente, dico. Ed invece lui mi suggerisce di lasciarglielo lì. Dice di non darsi per vinto. Prova a tirar fuori una serie di proiezioni di mutui, di soluzioni, ma gli faccio presente che la coperta è corta. Inoltre, tira fuori gli strumenti per ribadire la stima e ci conferma quanto noi avevamo proposto essere come ragionevole. Loro avevano praticamente valutato la parte di casa come fosse in centro paese, invece è parecchio fuori ed in campagna. Inoltre la nostra valutazione considerava la casa a seconda di come fosse accatastata, un piano aveva un valore di gran lunga inferiore a quello accatastato come abitazione. L'agente ha giustificato la differenza chiesta, come valore affettivo dell'immobile per il proprietario, illustrandoci una situazione di comproprietà dove il figlio del proprietario non è d'accordo con la vendita (se non a quella cifra) per una questione di affetto, mentre il genitore favorevole a liberarsi dal bene che non riesce più a gestire. Ora, a me va benissimo e non insisto col voler quel bene a tutti i costi. Non sono il tipo... Solo non capisco perché adesso si sia ribaltato il ruolo con l'agente che non ci vuol mollare... Non avrebbe dovuto consegnarci la controproposta scritta da parte del venditore e al nostro rifiuto stracciare l'assegno? A me non è venuto di chiedere a loro? In sostanza stanno provando a vedere se cediamo al prezzo pieno, oppure realmente la signora ha controproposto quella cifra e non è necessaria la proposta scritta? Perché poi dovrebbe essere sbagliato offrire il35% in meno? È pur sempre una trattativa e comunque si possono anche rifiutare le proposte. [/QUOTE]
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