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Compravendita tra fratello e sorella con mutuo
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<blockquote data-quote="axel74" data-source="post: 612346" data-attributes="member: 77344"><p>Buongiorno, sono nuovo del gruppo e vorrei esporre un quesito: mia sorella vorrebbe vendermi un immobile al lei intestato ad una cifra più bassa di quella reale di mercato (la casa ha un valore di circa 170mila e me la venderebbe a circa 60mila in virtù del nostro rapporto, etc). Io avrei bisogno di un mutuo per poter avere quei 60mila. So già delle difficoltà delle banche a rilasciare mutui per la compravendita fra parenti, ma poniamo che io la banca l'abbia trovata (sono comuqnue un dipendente a tempo indeterminato). I dubbi sono: 1) Se dichiaro una cifra di 60mila nella comrpavendita, per il notaio ci potrebbero essere problemi? Posso pagare le tasse con il sistema della "valutazione automatica", se necessario (quindi rendita catastale x 115,5%) così anche il fisco è a posto.</p><p>2) l'altro dubbio è più sottile: per darne 60mila a mia sorella, non disponendo di quasi nulla come anticipo, dovrei ottenere proprio 60mila come mutuo..ma noi sappiamo che le banche ti danno l'80 o il 70% del minor valore tra perizia ed effettivo importo di vendita..quindi, se venduta a 60mila, mi darebbero 40mila circa.. Quindi, io sarei costretto a dichiarare nell'atto, che viene venduta a 90mila, ottenendo così i suddetti 60mila. La domanda è: le differenze (tra 90 e 60mila) devono essere assoulutamente ben visibili (passaggio di soldi effettivo, assegni circolari, etc) oppure basta una dichiarazione del venditore (mia sorella) che attesta di come io le abbia già versato le differenze negli anni precedenti? Oppure che si compili un assegno bancario (che poi non verrà, ovviamente, incassato?) o altri metodi..</p><p>GRazie</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="axel74, post: 612346, member: 77344"] Buongiorno, sono nuovo del gruppo e vorrei esporre un quesito: mia sorella vorrebbe vendermi un immobile al lei intestato ad una cifra più bassa di quella reale di mercato (la casa ha un valore di circa 170mila e me la venderebbe a circa 60mila in virtù del nostro rapporto, etc). Io avrei bisogno di un mutuo per poter avere quei 60mila. So già delle difficoltà delle banche a rilasciare mutui per la compravendita fra parenti, ma poniamo che io la banca l'abbia trovata (sono comuqnue un dipendente a tempo indeterminato). I dubbi sono: 1) Se dichiaro una cifra di 60mila nella comrpavendita, per il notaio ci potrebbero essere problemi? Posso pagare le tasse con il sistema della "valutazione automatica", se necessario (quindi rendita catastale x 115,5%) così anche il fisco è a posto. 2) l'altro dubbio è più sottile: per darne 60mila a mia sorella, non disponendo di quasi nulla come anticipo, dovrei ottenere proprio 60mila come mutuo..ma noi sappiamo che le banche ti danno l'80 o il 70% del minor valore tra perizia ed effettivo importo di vendita..quindi, se venduta a 60mila, mi darebbero 40mila circa.. Quindi, io sarei costretto a dichiarare nell'atto, che viene venduta a 90mila, ottenendo così i suddetti 60mila. La domanda è: le differenze (tra 90 e 60mila) devono essere assoulutamente ben visibili (passaggio di soldi effettivo, assegni circolari, etc) oppure basta una dichiarazione del venditore (mia sorella) che attesta di come io le abbia già versato le differenze negli anni precedenti? Oppure che si compili un assegno bancario (che poi non verrà, ovviamente, incassato?) o altri metodi.. GRazie [/QUOTE]
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