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<blockquote data-quote="gcaval" data-source="post: 212437" data-attributes="member: 14014"><p>Continuo a pensare che sei vittima, come la maggior parte delle persone che ha dibattuto su questo forum, di un grande equivoco. la famosa sentenza non ha mai detto che non è possibile riscrivere il compromesso. Ha detto una cosa nettamente diversa: non puoi impegnarti in un primo contratto solo ad impegnarti successivamente, ossia, non puoi promettere di promettere di vendita, ossia (cerc di dirlo in tutti i modi), non puoi sottoscrivere un contratto senza obblighi a compravendere in cui rimandi questo obbligo ad un successivo contratto.</p><p> </p><p>E' chiara la differenza o no? Mi spiace, ma più di così ho dei limiti ad esprimermi.</p><p> </p><p>Sono più di due anni che ognuno vede "preliminare di preliminare" ovunque. Ed infatti io non ho mai parlato, in questa discussione, di "preliminare di preliminare", perché non abbiamo letto ciò che è scritto nella proposta.</p><p> </p><p>Un notaio ed un avvocato, così come un Ai, così come due privati, <strong>supposto che le parti siano pienamente d'accordo</strong>, possono tranquillamente riformulare il contratto quante volte lo desiderino. La legge, poi, prescrive la registrazione di ognuno di questi. Se mi dici che l'esperienza prevedeva di fare la registrazione solo per l'ultima scrittura, ti rispondo che si rientra tranquillamente in quella che è l'evasione fiscale, <strong>da sempre</strong> piaga del nostro paese, non per questo giustificabile.</p><p> </p><p>Giuridicamente, comunque, è possibile riscrivere, eliminare parti, aggiungere parti, ecc. ecc. Ma serve l'accordo di entrambe le parti. Da qui, poi, si è passati a fare le cose alla "chi se ne frega", ossia fare delle scritture per bloccare l'acquirente e poi rimandare a data successiva la stipula si tutto, compreso i controlli. E chi ne ha tratto maggior vantaggio se non gli agenti? Per quale motivo? Ovvio, in qualche modo sostenevano che con la prima scrittura fosse maturata la provvigione, lasciando le beghe, poi, tra le due parti. </p><p> </p><p>Quella sentenza, evidentemente, nasce dal fatto che erano state fatte delle pattuizioni, si rimandava poi ad altra scrittura in cui una parte chiedeva altre condizioni (o aveva magari sottaciuto alcune cose importanti). Ecco perché quella sentenza è assolutamente equa, civile, giusta. Dice una cosa che, oltre al pieno rispetto del codice civile, è di assoluto buon senso: poiché non stai comprando un paio di scarpe, accertati <strong>prima </strong>di tutte le condizioni e poi firma, in modo da non creare successive questioni di difficile risoluzione. <strong>E' assolutamente buon senso</strong>. Ma vedo che ognuno ha il suo buon senso, qui... "perché si è sempre fatto così" e pur di giustificare comportamenti scorretti, si dà la colpa ad una sentenza.</p><p> </p><p></p><p> </p><p>Trovo non corretto riportare la frase di un'altra persona aggiungendo avverbi mai utilizzati. Non ho espresso un giudizio dall'alto del piedistallo (come sembra passare con l'aggiunta dell'avverbio "stupidamente"), riporto uno stato di fatto, forse filtrato dal mio punto di vista, ma senza giudizio di merito sulle idee o le azioni di altre persone.</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="gcaval, post: 212437, member: 14014"] Continuo a pensare che sei vittima, come la maggior parte delle persone che ha dibattuto su questo forum, di un grande equivoco. la famosa sentenza non ha mai detto che non è possibile riscrivere il compromesso. Ha detto una cosa nettamente diversa: non puoi impegnarti in un primo contratto solo ad impegnarti successivamente, ossia, non puoi promettere di promettere di vendita, ossia (cerc di dirlo in tutti i modi), non puoi sottoscrivere un contratto senza obblighi a compravendere in cui rimandi questo obbligo ad un successivo contratto. E' chiara la differenza o no? Mi spiace, ma più di così ho dei limiti ad esprimermi. Sono più di due anni che ognuno vede "preliminare di preliminare" ovunque. Ed infatti io non ho mai parlato, in questa discussione, di "preliminare di preliminare", perché non abbiamo letto ciò che è scritto nella proposta. Un notaio ed un avvocato, così come un Ai, così come due privati, [B]supposto che le parti siano pienamente d'accordo[/B], possono tranquillamente riformulare il contratto quante volte lo desiderino. La legge, poi, prescrive la registrazione di ognuno di questi. Se mi dici che l'esperienza prevedeva di fare la registrazione solo per l'ultima scrittura, ti rispondo che si rientra tranquillamente in quella che è l'evasione fiscale, [B]da sempre[/B] piaga del nostro paese, non per questo giustificabile. Giuridicamente, comunque, è possibile riscrivere, eliminare parti, aggiungere parti, ecc. ecc. Ma serve l'accordo di entrambe le parti. Da qui, poi, si è passati a fare le cose alla "chi se ne frega", ossia fare delle scritture per bloccare l'acquirente e poi rimandare a data successiva la stipula si tutto, compreso i controlli. E chi ne ha tratto maggior vantaggio se non gli agenti? Per quale motivo? Ovvio, in qualche modo sostenevano che con la prima scrittura fosse maturata la provvigione, lasciando le beghe, poi, tra le due parti. Quella sentenza, evidentemente, nasce dal fatto che erano state fatte delle pattuizioni, si rimandava poi ad altra scrittura in cui una parte chiedeva altre condizioni (o aveva magari sottaciuto alcune cose importanti). Ecco perché quella sentenza è assolutamente equa, civile, giusta. Dice una cosa che, oltre al pieno rispetto del codice civile, è di assoluto buon senso: poiché non stai comprando un paio di scarpe, accertati [B]prima [/B]di tutte le condizioni e poi firma, in modo da non creare successive questioni di difficile risoluzione. [B]E' assolutamente buon senso[/B]. Ma vedo che ognuno ha il suo buon senso, qui... "perché si è sempre fatto così" e pur di giustificare comportamenti scorretti, si dà la colpa ad una sentenza. Trovo non corretto riportare la frase di un'altra persona aggiungendo avverbi mai utilizzati. Non ho espresso un giudizio dall'alto del piedistallo (come sembra passare con l'aggiunta dell'avverbio "stupidamente"), riporto uno stato di fatto, forse filtrato dal mio punto di vista, ma senza giudizio di merito sulle idee o le azioni di altre persone. [/QUOTE]
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