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Compromesso prima di luglio e atto a novembre. Le difformità catastali?
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<blockquote data-quote="Alisx" data-source="post: 78974" data-attributes="member: 17477"><p>Buongiorno, mi trovo praticamente nelle stesse condizioni dell'utente che ha postato il messaggio, ovvero compromesso fatto a giugno e stipula prevista il 30 ottobre. L'unica difformità che ha la casa è l'abbattimento del tramezzo che separava l'ingresso dal salone, che non risulta dalla planimetria catastale. Quando decisi di comprare la casa non c'era il problema della difformità con lo stato di fatto per il rogito, e comunque avevo già deciso di ristrutturare la casa demolendo un altro muro e creando un secondo bagno, pertanto la precedente demolizione l'avrei dichiarata nei lavori da eseguire. Ora mi chiedo, a cosa posso andare incontro se facciamo il rogito senza modifiche? In teoria la variazione catastale è minima, si tratta di mezzo vano di meno ma non riesco a capire dalla circolare dell'agenzia del territorio se la difformità va sanata solo se c'è un aumento dei vani e non una diminuzione. Dal punto di vista dell'atto, se entrambe le parti dichiarano che tutto coincide, poi in pratica l'atto come può divenire nullo? Da un controllo successivo dell'agenzia del territorio? E i controlli come avvengono? Non credo che vengano a bussare alla porta, paradossalmente se arriva una comunicazione di convocazione per la verifica avrei il tempo per far tirare su una parete in cartongesso...In ogni caso ribadisco che non appena rogiterei inizierei i lavori di ristrutturazione. Grazie per la risposta, questo è un dubbio che mi sta lacerando da quando ho scoperto la fatidica legge di luglio della conformità della planimetria allo stato di fatto</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="Alisx, post: 78974, member: 17477"] Buongiorno, mi trovo praticamente nelle stesse condizioni dell'utente che ha postato il messaggio, ovvero compromesso fatto a giugno e stipula prevista il 30 ottobre. L'unica difformità che ha la casa è l'abbattimento del tramezzo che separava l'ingresso dal salone, che non risulta dalla planimetria catastale. Quando decisi di comprare la casa non c'era il problema della difformità con lo stato di fatto per il rogito, e comunque avevo già deciso di ristrutturare la casa demolendo un altro muro e creando un secondo bagno, pertanto la precedente demolizione l'avrei dichiarata nei lavori da eseguire. Ora mi chiedo, a cosa posso andare incontro se facciamo il rogito senza modifiche? In teoria la variazione catastale è minima, si tratta di mezzo vano di meno ma non riesco a capire dalla circolare dell'agenzia del territorio se la difformità va sanata solo se c'è un aumento dei vani e non una diminuzione. Dal punto di vista dell'atto, se entrambe le parti dichiarano che tutto coincide, poi in pratica l'atto come può divenire nullo? Da un controllo successivo dell'agenzia del territorio? E i controlli come avvengono? Non credo che vengano a bussare alla porta, paradossalmente se arriva una comunicazione di convocazione per la verifica avrei il tempo per far tirare su una parete in cartongesso...In ogni caso ribadisco che non appena rogiterei inizierei i lavori di ristrutturazione. Grazie per la risposta, questo è un dubbio che mi sta lacerando da quando ho scoperto la fatidica legge di luglio della conformità della planimetria allo stato di fatto [/QUOTE]
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